UN MODELLO CHE NON TRAMONTA MAI

Festa della mamma, per un giovane su tre la pandemia ha rafforzato il legame

L’80% delle ragazze e dei ragazzi dichiara di avere un buon rapporto con la propria mamma. Relazione che per il 30% è migliorata durante gli ultimi due anni. Tanti considerano importante rendere la mamma orgogliosa. Il suo parere? Importante se non fondamentale

06 Mag 2022 - 16:33
 © istockphoto

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La mamma è sempre la mamma. Per quanto lo scontro sia quasi ovvio quando un figlio raggiunge l’età dell’adolescenza - per tanti genitori, tra le più temibili - la Generazione Z si dimostra infatti consapevole dell’importanza dei rapporti familiari. Lo dimostrano i dati di un’indagine svolta da Skuola.net per la ricorrenza che, per questo 2022, cade l’8 maggio. Su 1.800 ragazzi tra gli 11 e i 30 anni, oltre 4 su 10 dicono di avere un rapporto “ottimo” con la madre, numero che tra i maschi sale addirittura al 51%. Mentre per il 36% è perlomeno “buono”. Solo il 5% lo definisce “pessimo”. Tutti gli altri, sperimentano i normali alti e bassi di una delle relazioni più importanti della loro vita.

L'incertezza ha rinsaldato molti rapporti

Ma ciò che, forse, balza più all’occhio è che il quadro appena illustrato è frutto anche del pessimo periodo storico che stiamo vivendo. Tra i mille disagi della pandemia è possibile vedere anche il bicchiere mezzo pieno, ovvero la riscoperta dei momenti vissuti in casa. Così, per circa un terzo (30%) il rapporto è migliorato proprio negli ultimi due anni; solo per il 18%, invece, è peggiorato. Per gli altri, è rimasto stabile nel bene (47%) o nel male (5%).

Il litigio è dietro l'angolo

Naturale, tuttavia, che la GenZ abbia i suoi momenti di confronto con chi stabilisce le regole in famiglia. Le discussioni madre-figlio, infatti, sono frequenti per il 60%. Anche se c’è addirittura chi “non litiga mai”, ma è una percentuale ridotta (4%). Tra le cause principali di scontro c’è, ovviamente, la scuola o in generale l’impegno nei propri “doveri” (27%). Anche se le mamme di oggi tengono molto anche alla buona educazione e ai giusti comportamenti da tenere (32%) e non esitano a “bacchettare” sulle cattive abitudini (26%). In compenso, si oppongono pochissimo, se non per niente, alle scelte dei figli su amici e partner sentimentali.

La mamma? Il primo punto di riferimento

Quello che conforta però è che, con le sue ovvie eccezioni, sostanzialmente il legame tra mamme e figli, tra i giovani di oggi, sia un vero e proprio punto di riferimento. Forse più che in passato. Tanto che per il 43% rendere la propria madre orgogliosa è un obiettivo fondamentale di vita. In misura minore, lo è anche per un altro 44%, per il quale è una cosa importante, ma insieme ad altre priorità. Inoltre, il parere o il giudizio del genitore è considerato essenziale o, comunque, di grande significato per oltre 8 giovani su 10. 

Non è allora un caso che, tra le “figlie”, il 17% identifica la mamma come un modello da seguire in tutto e per tutto nella costruzione della propria vita; a questa quota si aggiunge un ragguardevole 62% che la prenderebbe ad esempio almeno per una buona parte di ciò che ha realizzato. Complessivamente, ben 4 ragazze su 5 vedono in lei una delle maggiori “influencer” per il proprio futuro. Forse anche per questo una quota simile si immagina, un domani, madre a sua volta. Anche se un notevole 21% ha già deciso che di mamma, in famiglia, ne basta una sola. Mentre i figli maschi, spesso “mammoni” nell’immaginario collettivo, confermano questa idea: chi vede nella madre il proprio ideale di donna è ben il 53%.

“Chi vede nei giovani di oggi tante testoline chine sugli smartphone, incapaci di costruire rapporti solidi, si sbaglia di grosso. Quello che i dati raccolti ci dicono è che c’è tanta consapevolezza, proprio per il periodo difficile appena vissuto, dell’importanza delle relazioni fondamentali per ognuno di noi. Quella con la mamma, per chi ha la fortuna di averne una, è determinante per chi saremo domani, di qualunque natura essa sia. E questo la Generazione Z sembra saperlo meglio di tante altre passate”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.

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