I dati Miur sugli iscritti nei corsi di IeFP: spiccano i settori benessere, ristorazione e motori
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È suonata la campanella delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico. Quindi anche (e soprattutto) per le prime classi di tutte le scuole superiori statali; ma anche per quelle dei percorsi professionali. La decisione sulla scuola da frequentare in vista del “cosa farò da grande?” è un momento importante che caratterizza la conclusione del ciclo di studi secondario di primo grado. Terminata la scuola media gli studenti in Italia possono indirizzarsi o verso gli Istituti e il Liceo oppure, come alternativa alla scuola superiore, verso i percorsi di "Istruzione e Formazione Professionale" (IeFP). Non tutti, infatti, scelgono le strade più 'tradizionali'. L’obiettivo dei corsi di IeFP è proprio quello di offrire ai giovani studenti un valido 'piano b', imparando subito un mestiere e conseguendo una qualifica professionale immediatamente spendibile nel mercato del lavoro; senza comunque dimenticare che lo studio delle discipline caratterizzanti l’istruzione secondaria - come la matematica, l’italiano, la storia o le lingue - manterrà lo stesso un ruolo importante anche in queste articolazioni.
Il sistema IeFP: cos'è e come funziona
Ma che cosa sono questi percorsi d'Istruzione e Formazione Professionale? A dircelo, come riporta il sito Skuola.net, è direttamente il ministero dell'Istruzione. Introdotto nell'anno scolastico 2010/2011, il sistema IeFP si articola in due tipi di percorsi - triennali e quadriennali - gestiti dalle singole Regioni d'Italia e finalizzati al conseguimento, rispettivamente, di 'qualifiche' e 'diplomi professionali'. Titoli, entrambi riconosciuti a livello nazionale ma anche comunitario. A partire dai 15 anni di età, inoltre, si può conseguire una qualifica professionale anche attraverso l’apprendistato di 1° livello. E al termine dei primi due anni viene rilasciato - su richiesta dello studente - il certificato delle competenze di base acquisite per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Ad oggi sono una ventina i percorsi attivati, sia per le qualifiche che per i diplomi professionali. Ma, in attesa di conoscere le scelte che i ragazzi di terza media faranno entro il prossimo 6 febbraio - in vista dell'anno scolastico 2018-2019 - quali sono ad oggi i percorsi preferiti?
IeFP: quali sono i corsi preferiti dagli studenti?
Stando ai dati pubblicati dallo stesso Miur nel focus sulle “Iscrizioni al primo anno delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado del sistema educativo di istruzione e formazione” per l’A.S. 2017/2018, nell'anno in corso gli studenti che hanno scelto di assolvere l’obbligo scolastico in percorsidi istruzione e formazione professionale sono stati il 5,6% del totale degli iscritti: un trend in lieve calo (-7mila unità) rispetto ai cicli precedenti. La stragrande maggioranza di loro si è rivolta ai centri di formazione (87,5%) e solo il 12,5% ha scelto di rimanere nella propria scuola, avvalendosi dei corsi in sussidiarietà complementare , erogati in collaborazione con gli Istituti Professionali (in quest’ultimo caso si fornisce agli studenti iscritti ai percorsi quinquennali la possibilità di poter conseguire al termine del terzo anno la qualifica professionale triennale; tuttavia più di un terzo dei “qualificati” preferisce continuare a formarsi per altri due anni).
Le figure più gettonate dei corsi di IeFP
Come detto, sono tante e varie le figure nazionali di riferimento relative alle qualifiche di “Istruzione e Formazione Professionale” di durata triennale e ai “diplomi professionali” di durata quinquennale. In totale parliamo di 22 figure che spaziano dall’operatore agricolo, all’operatore amministrativo, passando per l’operatore edile e quello grafico e meccanico. Complice l’era estetica, mediatica e tecnologica in cui viviamo, gli indirizzi professionali di spicco, maggiormente richiesti, sono quelli riguardanti il settore del benessere, della ristorazione e dei motori. Non a caso, infatti, tra i corsi di IeFP offerti dalle strutture regionali la figura più richiesta è quella di “operatore del benessere” (30,4% di iscritti) seguita da “operatore della ristorazione” (20% di iscritti). Anche tra i corsi offerti dalle scuole in regime di sussidiarietà complementare primeggia la figura di “operatore del benessere” (23,3% di iscritti). Seguono quella di “operatore alla riparazione dei veicoli a motore” (15,5% di iscritti) e quella di “operatore della ristorazione” (14%).
I corsi di IeFp con meno iscritti
Sempre per quanto riguarda i corsi offerti dalle scuole in regime di sussidiarietà complementare c’è poi una nicchia maggiormente “creativa” di studenti che si indirizzano verso altre tipologie di figure: è il caso degli iscritti al percorso professionale di “operatore grafico” (7,2%) e al percorso professionale di “operatore dell’abbigliamento” (5,1%). E, invece, tra le meno quotate in assoluto chi 'primeggia'? Dispiace dirlo, ma la figura di “operatore agricolo” registra uno scarso 2,7% degli iscritti totali, nonostante il trend positivo che in quest’ultimi anni ha caratterizzato le iscrizioni all’università per i corsi di laurea attinenti alle “tecnologie agrarie”. Seguono la figura di "operatore elettronico" (1,5%) e "operatore del legno" (1,0%). L’ultimo posto, infine, se lo contendono a pari merito due figure: “operatore edile” (0,1%) e “operatore delle lavorazioni artistiche” (0,1%).