Su 3500 studenti intervistati da Skuola.net, 6 su 10 parteciperanno allo sciopero di venerdì. E lo faranno con passione: solo l’11% vuole saltare semplicemente la scuola
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FridaysForFuture, il movimento nato sull’onda del clamore sollevato dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, vede coinvolti milioni di ragazzi in tutto il mondo - Italia compresa - che da circa un anno, periodicamente, scendono in piazza per protestare contro l’inerzia dei potenti verso i cambiamenti climatici. Il prossimo Global Strike - sciopero globale - è in programma per venerdì. Ma stavolta, per i nostri studenti, le premesse sono totalmente nuove: il neo ministro dell’Istruzione Fioramonti si è schierato apertamente al fianco dei ragazzi, invitando le scuole e i docenti a giustificare l’assenza di chi parteciperà ai cortei.
Studenti sempre più partecipi dei 'venerdì per l'ambiente'
Ma come avranno reagito i diretti interessati a questo endorsement da parte del Ministro? E i professori, seguiranno il consiglio e chiuderanno un occhio se in classe mancherà qualche alunno?
Skuola.net lo ha chiesto a più di 3.500 studenti di scuole medie e superiori. L’adesione al nuovo ‘venerdì per l’ambiente’, come sempre, sarà altissima: 6 ragazzi su 10, infatti, andranno alla manifestazione. In maniera più che convinta. Sembrano passati i tempi degli scioperi a cui partecipare solo per poter saltare giorni di scuola, tra i potenziali partecipanti, circa 9 su 10 andranno per farsi portatori dell’importante messaggio che una protesta del genere può veicolare (solamente per l’11% sarà un pretesto per evitare lezioni e interrogazioni).
Scuole e famiglie unite nella lotta per l'ambiente
Una partecipazione di massa che potrebbe essere il frutto di un’accresciuta sensibilità ambientalista che, partita dai più piccoli, sta pian piano facendo breccia anche negli adulti. Perché anche i professori si stanno unendo a loro per poter fare fronte comune: oltre il 73% dei ragazzi intervistati ha ammesso che le tematiche ambientaliste e i cambiamenti climatici sono stati, almeno una volta, al centro del dibattito nelle loro classi (il 78% di quelli che manifesteranno in maniera convinta).
Lo stesso avviene in famiglia: nel 72% dei casi persino i genitori sono pronti ad appoggiare i figli nella loro battaglia, permettendogli di saltare la scuola (percentuale che sale di 10 punti se si parla solo dei ragazzi che scenderanno in piazza).
Il Ministro dell'Istruzione più green di sempre
Tuttavia, come anticipato, non ci sarà bisogno di sforzi particolari per giustificare i ragazzi al ritorno in aula sui motivi dell’assenza. A più di 1 ragazzo su 3 la scuola ha già comunicato che seguirà il consiglio del ministro dell’Istruzione, giustificando tutti i ragazzi che dimostreranno di aver partecipato alla manifestazione. Una decisione che senza dubbio incentiva le adesioni: isolando il dato dei partecipanti, i presidi comprensivi salgono al 42%.
Una richiesta, quella di Fioramonti, che non trova precedenti (almeno non negli ultimi anni) ma che trova gli applausi scroscianti degli studenti, visto che l’84% di loro è rimasto positivamente colpito dall’interesse che il Ministro sta mostrando sulle tematiche ambientaliste; il 94% nel caso di quelli che hanno sposato appieno la causa del Global Strike). Un plebiscito.
Studenti ecosostenibili, ma non ovunque è possibile
Ma non sempre dalle parole si passa ai fatti. Per questo Skuola.net ha voluto verificare se, al di là dei buoni propositi, la Generazione Z ha davvero il cuore verde e si impegna a inquinare meno anche nel quotidiano? A quanto pare più del 90% dei ragazzi si dichiara cintura nera di ecosostenibilità, anche se da quanto emerge non dappertutto è possibile vivere green.
Ad esempio, il 24% degli studenti recrimina al posto dove vive l’impossibilità di usare mezzi alternativi alla macchina per mancanza di piste ciclabili o di una rete di trasporto pubblico adeguata, un altro 7% lamenta l’inesistenza di sistemi per la raccolta differenziata, e infine il 40% incolpa addirittura i genitori se a casa si trova troppa plastica da imballaggio attorno agli alimenti provenienti dal supermercato.
Sprechi? No, grazie, parola della Generazione Z
Tuttavia va senz’altro apprezzato l’impegno che ognuno di loro svolge nel proprio piccolo per evitare gli sprechi inutili, spegnendo la luce quando non serve (94%), chiudendo l’acqua quando non è necessaria (90%), usando buste riutilizzabili per la spesa o per lo shopping (87%) e limitando l’uso di posate e piatti di carta fuori casa (91%), usando sempre o spesso (68%) bottiglie in metallo anziché in plastica. Numeri che, per i seguaci più accesi di Greta, crescono ulteriormente, sfiorando il 100%. Riusciranno, oltre al loro habitat, a salvare il mondo intero? Se non altro ci provano.