Nonostante l'iniziale entusiasmo per l'inizio delle vaccinazioni, 8 ragazzi su 10 si dicono contrari all'introduzione dell'obbligo di 'certificato verde' per tornare in classe a settembre. Apertura maggiore da parte dei docenti
© Ansa
Ormai si è capito: una delle migliori armi per rendere la ripartenza della scuola il più possibile serena e, soprattutto, in presenza, come ripetono da mesi virologi, medici ed esperti rimane il vaccino. L’apertura alle somministrazioni anche per i più giovani è aperta praticamente in tutte le regioni; mentre per i docenti e per il personale scolastico la campagna vaccinale, seppur con un andamento a fasi alterne, è iniziata già nella prima parte dell’anno. Ciononostante, anche tra gli adulti, in parecchi non hanno risposto alla chiamata. Per questo, per incentivare ulteriormente la vaccinazione, tra le ultime proposte avanzate per far cominciare il nuovo anno sotto i migliori auspici c'è quella di introdurre il Green Pass - così come fatto per bar, ristoranti e attività commerciali - anche per la scuola. Un'ipotesi che, però, non raccoglie i favori della platea di riferimento.
Docenti più favorevoli degli studenti
Come riporta il portale Skuola.net, riprendendo un sondaggio de La Tecnica della Scuola, oltre la metà (il 50,6%) dei 6.700 docenti che hanno risposto al sondaggio si è detta contraria. Un esito già di per sé emblematico ma che, guardando al resto del campione, risulta addirittura confortante. Perché il resto della comunità scolastica si mostra decisamente più ostile all’obbligo del Green Pass. Sia tra i genitori che tra gli alunni, mediamente 8 su 10 si schierano contro l’obbligo di avere con sé il 'certificato verde' (77,8% tra i primi; 82,9% tra i secondi). Stessa cosa tra i dirigenti scolastici (i contrari sono il 75,9%) e il personale Ata (il 78,1% non sopporta l’idea della certificazione a ogni costo). Una presa di posizione, la loro, che purtroppo si scontra con la scarsità di soluzioni al momento individuate per far tornare gli studenti in classe in sicurezza, specie se non si è disposti a ricorrere alla vaccinazione di massa. Il pericolo più grande, con le varianti che stanno già spopolando in Europa, è quello di far tornare gli studenti in Dad per il terzo anno consecutivo.
Tante ipotesi, poche certezze
Eventualità che, ad esempio, ha già messo in preventivo il Presidente della Regione Campania, De Luca, che la scorsa settimana ha annunciato: ”È evidente che il mancato raggiungimento della soglia del 70% di immunizzazioni obbligherebbe le Direzioni scolastiche a mantenere il doppio regime: studenti vaccinati in presenza e didattica a distanza per chi non è vaccinato”. Ma il governatore della Campania non è il solo a voler introdurre limitazioni in tal senso, infatti anche dall’Università Statale di Milano è arriva una decisione che si muove nello stesso solco: per chi vuole richiedere un posto alloggio nel campus d'ateneo per il prossimo anno accademico, tra i requisiti che dovrà possedere ci sarà anche il Green Pass. Infine, sulla questione è intervenuta anche l’Associazione Presidi Italiana, schierandosi a favore dell’obbligo vaccinale per i docenti, che quindi porterebbe in automatico l’accesso al Green Pass. Tuttavia la discussione tra governo e Ministero dell’Istruzione è ancora aperta.