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Il weekend dei maturandi? L'80% lo passerà a studiare: ecco i prossimi step della Maturità 2022

Nessuno stop dopo la seconda prova scritta dell’esame di Stato 2022: oltre 8 maturandi su 10 infatti hanno scelto di rimettersi subito sui libri per prepararsi all'ultima fase

25 Giu 2022 - 15:16
 © Ansa

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La Maturità 2022, finora, non ha riservato brutte sorprese agli studenti. Anzi, tutt’altro. Così, complessivamente, risulta ampiamente “promossa” da chi la sta affrontando. Ma per le ragazze e i ragazzi che stanno svolgendo gli esami, il prossimo fine settimana sarà comunque all'insegna dello studio matto e disperatissimo. Secondo un sondaggio effettuato al termine degli scritti dal portale Skuola.net - su un campione di 1.000 maturandi - oltre 8 su 10 non hanno voluto staccare la spina neanche per mezza giornata ma hanno iniziato subito il ripasso in vista dell'orale.

Le altre percentuali - Anche gli altri, però, non si rilasseranno più di tanto. Il 16% degli intervistati, infatti, ha detto che riposerà giusto uno-due giorni, per poi buttarsi su libri e appunti e affinare la preparazione per il colloquio finale. Quasi nessuno (3%) prenderà sotto gamba l'appuntamento aspettando la prossima settimana per partire con il ripasso. A conti fatti, dunque, quasi tutti saranno operativi già nelle prossime ore. A prescindere da quando sarà la data del loro orale. Forse perché, nonostante il ritorno delle prove scritte avesse letteralmente scioccato i maturandi, in realtà la formulazione dell’esame ha reso la prova orale quella più importante: 25 punti in palio, tanti quanti quelli disponibili per i due scritti messi insieme. Così il 38% dei maturandi, già nella fase pre-maturità, aveva dato priorità alla preparazione proprio di questo appuntamento. Anche perché, a causa della pandemia, non ci sono state per tutti occasioni di una prova generale: solo 1 su 3 ha simulato l’orale con tutti o quasi i docenti, gli stessi che peraltro si troverà di fronte tra qualche giorno insieme al presidente di commissione (esterno). Nei restanti casi, equamente ripartiti, la simulazione invece o c’è stata a ranghi ridotti oppure non si è nemmeno tenuta.

Ma cosa attende al varco gli studenti? - Come le due prove scritte - rivoluzionate entrambe nel punteggio e con una seconda prova “interna” - anche l'ultima prova d'esame ha subìto alcuni (pochi in realtà) cambiamenti rispetto alla versione 2020 e 2021. Come ricorda ancora Skuola.net, questi sono dovuti soprattutto all'accantonamento dell'esame "di emergenza" e al ritorno di una formula vicina a quella pre-pandemia. I principali? Innanzitutto, non sarà più un "maxi-orale", di durata ben superiore alla norma, ma sarà un'interrogazione (teoricamente) "standard". Inoltre, sparisce l'elaborato preparato in anticipo dai candidati (sulle discipline caratterizzanti l'indirizzo di studi), che nello scorso biennio serviva da introduzione al proprio colloquio.

La prova di quest'anno - Tornando alla prova di quest'anno, va detto che comunque si resta nel solco tracciato dall'ultima riforma dell'esame. Con un orale articolato in vari momenti ben distinti. Si inizia con l'analisi di un materiale proposto dalla commissione, tra quelli predisposti precedentemente dai professori, da cui far partire un percorso multidisciplinare, che chiami in ballo le varie materie e che mostri le competenze acquisite dallo studente e le sue capacità di collegamento tra ambiti differenti. Questo "materiale" potrà sostanziarsi in un documento, in un'immagine, in un testo oppure in un problema da risolvere. In questa fase, inoltre, i docenti avranno la facoltà di porre domande su tutte le discipline per le quali hanno titolo.

Gli esami orali - Una volta rotto il ghiaccio, si passerà poi ai successivi momenti del colloquio d’esame, quelli su cuilo studente dovrebbe essere più a suo agio, in quanto noti. Ai maturandi verrà infatti chiesto di illustrare, tramite una relazione o una presentazione, la propria esperienza di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, l’ex Alternanza Scuola Lavoro). Ci saranno anche delle domande di Educazione Civica, qualora le competenze in questo ambito non emergessero nelle altre fasi del colloquio. Infine, si "commenteranno" assieme allo studente le prove scritte corrette. Terminata anche l’ultima prova, le commissioni si riuniranno per stabilire il voto finale. Solo a quel punto si potrà dire davvero conclusa anche questa annata di esami.

Si apre l'ultima fase - “I due scritti sono ormai andati, si apre ora l’ultima fase, non meno impegnativa della prima: quella del colloquio d’esame. E gli studenti stanno dando il massimo, senza risparmiarsi, per affrontarla nel migliore dei modi. Due le ragioni che potrebbero aver portato a un approccio del genere: da un lato, il fatto che gli scritti sono andati oltre ogni più rosea aspettativa, potrebbe aver spinto tanti studenti a non accontentarsi ma a voler puntare al massimo risultato possibile; dall'altro, poiché l'orale è la prova più "pesante" dell'esame, quella che assegna il punteggio potenzialmente maggiore, in molti potrebbero essere spaventati soprattutto da questo passaggio, immaginando che le commissioni non adottino l'atteggiamento benevolo mostrato in occasione degli scritti”, così commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.

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