L’andamento scolastico delle scuole secondarie inferiori è una delle principali variabili che indirizzano le decisioni sul percorso delle superiori su cui proseguire. Con un curriculum di eccellenza, nove volte su dieci si va al liceo. Con 6 o 7 gli indirizzi più “pratici” diventano la scelta maggioritaria
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Cosa spinge uno studente a scegliere un liceo Scientifico anziché un istituto tecnico, o un liceo Classico invece di un “professionale”? I fattori sono diversi ma, su tutti, c’è un elemento realmente “di peso”: la pagella dello studente durante la scuola secondarie inferiore e quindi, poi, l’esito dell’esame di Terza media.
Chi viene “licenziato” - questo il termine tecnico - con 10 si sente praticamente obbligato a iscriversi al liceo: in 9 casi su 10 le eccellenze in uscita dal primo ciclo di istruzione non riescono a ipotizzare un futuro nell’istruzione tecnica o professionale.
Sopra un certo punteggio si guarda solo al liceo
Una regola non scritta che si attenua in maniera proporzionale al calare del voto finale d’esame: chi si ferma - si fa per dire - al 9 si iscrive a un liceo in 7 casi su 10.
Cosicché, chi esce con un voto medio-basso tende a preferire un percorso tecnico o professionale: dal 7 in giù i licei convincono meno della metà degli studenti, ben al di sotto della media del 55,8%.
A segnalare questo curioso (ma fino a un certo punto) legame è un’analisi effettuata dal portale Skuola.net dei dati contenuti nel focus del Ministero dell’Istruzione e del Merito “Esiti dell’esame di Stato e degli scrutini nella scuola di I grado”, in cui ci si sofferma anche sul passaggio medie-superiori.
Come anticipato, nell’anno scolastico 2023-24 - l’ultimo preso a riferimento dal MIM - l’88,9% degli studenti con il dieci sul diploma ha scelto il liceo, il 94% se a fianco c’era pure la lode. Gli iscritti ai tecnici e professionali? Una minoranza: con un dieci ci vanno, rispettivamente, il 9,9% e l’1,2%; ancora meno in caso di lode. Taglio netto alla percentuale di liceali, invece, se il voto è stato un nove: si scende al 79,3%. Per attestarsi al 59,1% per chi ha ottenuto un otto.
Solamente dal 7 in giù prendono quota i tecnici e i professionali
Diversamente, nel range di punteggi più bassi, i rapporti di forza si invertono. Con i licei che perdono appeal. Tra i 7, il numero degli aspiranti liceali cala vistosamente, attestandosi al 35,8%. Mentre crescono i neo-iscritti ai “tecnici”, che superano il 50%, e dei professionali, che sfiorano il 20%. Tra i 6 il liceo tende quasi a scomparire: è opzionato solo dal 18,7% dei “licenziati”, contro il 44,9% dei tecnici e il 37,8% dei professionali.
Un altro elemento da considerare, parallelamente, è il divario di genere: a parità di voto, le ragazze mostrano una preferenza più marcata per i licei, mentre i ragazzi, soprattutto nella fascia di punteggio inferiore a otto, scelgono più frequentemente percorsi tecnici.
I professionali, invece, sembrano mettere d’accordo tutti coloro che alla fine escono dalla scuola media con il minimo sindacale. Nella fascia del sei, le percentuali quasi si allineano: si tratta del 38,8% per le ragazze e del 37,3% per i ragazzi.
Il confronto con i dati generali
Numeri, quelli appena elencati, che diventano ancora più eloquenti se messi a confronto con i dati generali sulle iscrizioni. Nel periodo preso in esame, infatti, oltre la metà degli studenti (il 55,8%) è approdata al liceo.
Viceversa, i ‘tecnici’ sono stati la meta di destinazione di appena il 31,3% dei licenziati dalle scuole medie, con l’indirizzo tecnologico (62,4%) che ha surclassato quello economico (37,6%), registrando un più alto numero di iscrizioni.
In fondo ai desiderata degli studenti - e anche qui niente di nuovo - gli indirizzi ‘professionali’: solo il 12,4% ha scelto il percorso quinquennale tradizionale, mentre appena lo 0,5% si è rivolto a un centro di istruzione e formazione professionale (IeFP) per la prosecuzione degli studi.