CONFERME O CAMBIAMENTI?

Iscrizioni scuola, liceo o istituti tecnico-professionali? Ecco chi vincerà il “Sanremo” della scuola italiana

Nonostante gli inviti a guardare oltre i percorsi liceali, la maggior parte degli studenti probabilmente continuerà a puntare su questi indirizzi, Scientifico in testa. E in pochi si perdono per strada. I “tecnici” provano la scalata, i “professionali” sono stabili

31 Gen 2025 - 17:05
 © Ansa

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La settimana del festival della canzone italiana sarà anche quella in cui termineranno le iscrizioni online a scuola. Solo allora sapremo se anche quest’anno continuerà il dominio dei licei su istituti tecnici e professionali.

Ma, osservando come sono andate le cose nel recente passato, è facile immaginare che sarà ancora così. Perché, da ormai un decennio, oltre la metà degli studenti sceglie un percorso liceale: per il 2024/25, ad esempio, secondo i numeri diffusi dal Ministero dell’istruzione e del Merito il dato si è attestato al 55,6%. Ed è così, con variazioni minime, perlomeno dal 2015/16.

Gli istituti tecnici crescono, ma non abbastanza

Gli altri indirizzi, di conseguenza, arrancano. Ma come segnala un’analisi del portale Skuola.net - che ha provato a intravedere come si sta muovendo la scuola oggi - con alterne vicende. Se, da un lato, qualcosa in positivo appare all’orizzonte sul fronte istituti tecnici. Dall’altro, il comparto dell’istruzione e formazione professionale resta inesorabilmente in basso.

Iniziare il ciclo scolastico finale presso una scuola “tecnica”, infatti, è sembrata una buona idea al 31,6% degli alunni in uscita della terza media lo scorso anno (o ai loro genitori). Con una crescita, però, di appena l’1% rispetto all’anno precedente. Comunque una platea, questa, che lentamente guadagna adepti. I percorso “professionali”, invece, continuano a rimanere ancorati a fondo: per il 2024/25 ci ha creduto, di nuovo, meno di 1 iscritto su 5: il 12,7% si è orientato verso la strada quinquennale, circa il 5% verso un centro di formazione regionale (IeFP).

Come si sono mossi gli studenti lo scorso anno?

Più nello specifico, l’indirizzo liceale più gettonato dodici mesi fa è stato - come ormai da tradizione - lo Scientifico: lo ha scelto più di 1 su 4. Con il percorso standard, selezionato da quasi il 14% dei ragazzi, insidiato dall’opzione “scienze applicate”, che si è fermata poco sotto il 10%. Seguono il liceo “Scienze umane” (11%) e il Linguistico (vicino all’8%). Il Classico resta ancora sopra la soglia del 5%.

Tra i “tecnici”, invece, spiccano le articolazioni a carattere tecnologico: 19,4% gli iscritti, quando i corsi di tipo economico non vanno oltre il 12,3%. Ma questi ultimi hanno il percorso di settore in assoluto preferito: Amministrazione, Finanza e Marketing che ha attirato il 9,2% di studenti. Per quanto riguarda i “professionalI”, il primato va a Informatica e Telecomunicazioni (5,7%).

Le scelte sono convinte, poche le defezioni

Ma, forse, la vera domanda da farsi è un’altra: riusciranno così tanti studenti (liceali) a resistere sul cammino teoricamente più tosto? La risposta, anche qui, sembra affermativa. Basta dare uno sguardo alle statistiche del MIM sugli alunni iscritti alle varie classi nell’ultimo quinquennio per capirlo. Giusto una leggera flessione per i liceali. Cosicché, ad esempio, prendendo come riferimento il quinto nel 2024/25, gli iscritti al liceo rappresentano ancora oltre il 51% degli alunni totali.

Gli istituti tecnici sono sostanzialmente stabili: alle soglie del diploma ospitano il 31% degli iscritti. I professionali (ieFP compresi) ribadiscono il 17% abbondante di preferenze.  

L'abbandono scolastico è la vera variabile

Anche se sarebbe meglio dire che è il loro tasso di abbandono (o di stop da parte della scuola, per bocciature o altro) a rimanere abbastanza in linea col resto della truppa. Per dire: lo scorso settembre, sono entrati nelle classi prime quasi 563 mila studenti; mentre il quinto lo hanno iniziato neanche 475 mila persone, per un saldo negativo del 15,6%.

Focalizzandoci sui licei, la perdita è stata attorno al 16% (da 290 mila a 243 mila frequentanti). Ma nei tecnici si sale fino a quasi il 20% (da 114 mila a 91 mila). Mentre nei professionali il calo è stato “solo” del 5%; ma i numeri assoluti, come visto, sono nettamente inferiori: poco più di 4 mila le ragazze e i ragazzi persi per strada.

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