L’istituto INVALSI si rivolge direttamente agli insegnanti e mette loro a disposizione strumenti e materiali per aiutare gli studenti a recuperare le competenze “smarrite” e avvicinarsi alle Prove 2022 con più consapevolezza
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Quasi due mesi di scuola e la didattica a distanza appare ormai solo un vecchio ricordo per la maggior parte degli studenti italiani. E c’è da augurarsi che la quarta ondata non la riporti in auge, visto che il lungo periodo di scuola online ha avuto effetti molto negativi sulla loro acquisizione delle competenze, come hanno dimostrato i risultati delle Prove INVALSI dello scorso anno. Proprio lo stesso Istituto INVALSI, dopo aver toccato con mano le principali lacune di bambini e ragazzi, ha voluto mettere a disposizione degli insegnanti tanti nuovi strumenti e risorse per aiutare i loro alunni a recuperare gli apprendimenti proprio laddove hanno mostrato le maggiori difficoltà.
INVALSI: strumenti ai docenti per aiutare gli studenti
L’idea, come spiega il presidente di INVALSI, Roberto Ricci, è quella di proporre degli approfondimenti e delle attività da svolgere in aula, partendo dalle fragilità più forti evidenziate dalle Prove INVALSI 2021. Un supporto didattico che possa, quindi, fornire spunti e strumenti utili a riflettere e a trovare percorsi di miglioramento.
“Partiamo dai dati - sottolinea Roberto Ricci, presidente dell’INVALSI, in un video di presentazione dei nuovi strumenti, pubblicati su INVALSI Open - e cerchiamo di proporre alle scuole dei suggerimenti, delle possibilità per la formazione partendo dai nodi principali che sono emersi dalle prove del 2021.” Questo perché, continua il Presidente INVALSI, “Riteniamo di poter fornire un aiuto alle scuole restituendo in una prospettiva formativa, e quindi non solo di misurazione e di valutazione, ciò che abbiamo imparato negli anni passati.”
Il Dott. Ricci non nega che i dati hanno mostrato notevoli difficoltà da parte degli studenti, che meritano una particolare attenzione, ma ricorda anche che hanno messo in luce anche i loro punti di forza: per questo possono suggerire le modalità su come affrontare i problemi, ma anche su come ampliare l’attività in classe proprio per rafforzare, per l’appunto, questi punti di forza. E gli strumenti messi a disposizione dall’INVALSI intendono proprio fornire alle scuole dei suggerimenti per fare tutto questo, supportando i docenti senza però sostituirsi a loro.
I nuovi strumenti per le Prove 2022 messi a disposizione da Invalsi Open
Ma quali sono nello specifico le caratteristiche dei materiali messi a disposizione sul sito INVALSIopen, e come saranno strutturati in base alle diverse materie e agli ordini scolastici? Tutti i materiali proposti sono stati pensati in una doppia ottica, come ha illustrato il presidente INVALSI: fornire suggerimenti ai docenti su come ampliare le attività di classe e contribuire a consolidare i punti forti degli studenti.
In che modo? Attraverso soprattutto Video Webinar che spaziano tra tutte le materie previste nei vari gradi scolastici interessati dalle Prove: Italiano, Matematica, Inglese. Una volta scelta la modalità di fruizione, si potranno selezionare i diversi ordini scolastici: Scuola Primaria, Scuola secondaria di I grado, Scuola secondaria di II grado. Non mancheranno, però, le tradizionali Simulazioni di prove o gli Esempi di questionari.
Prove INVALSI 2021, i risultati dell’ultima rilevazione nazionale
Si tratta di un’attività inedita per l’Istituto, che fino a questo momento si era concentrato soprattutto sulla rilevazione degli apprendimenti maturati dagli studenti. Tuttavia, i risultati non troppo lusinghieri delle Prove 2021 hanno forse spinto verso questo ampliamento degli orizzonti. Lo scorso anno, infatti, soprattutto gli alunni più grandi - di scuole medie e superiori - hanno trascorso buona parte dell’anno scolastico in Dad a causa della pandemia; la stessa cosa era successa nella seconda parte dell’anno 2019/2020 (durante il lungo lockdown della scuola). Una situazione che ha pesato davvero tanto sui risultati ottenuti da bambini e ragazzi nelle ultime Prove INVALSI.
La didattica a distanza, dati alla mano, sembra non essere riuscita a coinvolgere tutti gli studenti in egual misura e molti gap formativi sono stati riscontrati proprio nelle rilevazioni dei test dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. In particolare, il bilancio è stato fortemente negativo specie se confrontato con quello degli anni precedenti: performance peggiori sono state registrate, in particolare, nelle regioni del Sud e tra gli studenti provenienti dalle famiglie meno abbienti.
Esiti davvero preoccupanti, ad esempio, sono quelli osservabili alle scuole medie, dove ben il 45% degli studenti non ha raggiunto rendimenti in linea con quanto stabilito dalle indicazioni nazionali per quanto riguarda la matematica; il 39% in italiano. Ancora peggio è andata nelle scuole superiori, dove i risultati peggiorano ulteriormente: in Italiano il 44% degli studenti si inserisce al di sotto delle competenze adeguate. Percentuale che si abbassa ancora in Matematica, dove più della metà degli studenti non ha un livello di preparazione adatto alla classe che frequenta. L’unica nota proviene dalle scuole primarie - guarda caso quelle che nell’anno 2020/2021 hanno potuto godere per maggior tempo della didattica in presenza - che sono riuscite a garantire risultati pressoché uguali a quelli pre-pandemia.