Le ragazze guidano il plotone dei laureati con lode: 28% contro 22% dei ragazzi. La Sicilia è la regione che assegna i punteggi più alti, ma in quasi tutto il Centro-Sud si registrano ottimi rendimenti
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Quasi la metà degli immatricolati si perde per strada, relegando l’Italia a fanalino di coda in Europa: i giovani laureati, da noi, sono circa il 30% della popolazione under 35. Ma chi arriva al tanto agognato “pezzo di carta” spesso ci arriva col massimo dei voti. A segnalarlo è uno studio di Talents Venture, che ha elaborato gli open data del Ministero dell’Università e della Ricerca relativi al 2022. Che evidenzia anche alcune eccellenze nelle eccellenze: le ragazze tendono a performare meglio dei ragazzi e chi si laurea al Centro-Sud o in corsi di ambito letterario-umanistico tendenzialmente raggiungere più di frequente il massimo dei massimi.
Più in generale, lo studio rivela che tra quanti conseguono il titolo accademico, ben uno su quattro lo fa col punteggio massimo: 110 e lode. E un ulteriore 22% si attesta comunque tra il 106 e il 110. Complessivamente, dunque, quasi la metà (47%) supera la soglia psicologica del 105/110, spesso soglia di sbarramento per selezioni e concorsi pubblici.
Oltre la metà delle ragazze va oltre il 105
Approfondendo ulteriormente il report - cosa che ha fatto il portale studentesco Skuola.net - si riscontra, come detto, che ancora meglio fanno le ragazze: tra queste, è il 28% a uscire con in mano un diploma di laurea “con lode” e il 23% con minimo 106/110; portando al 51% la quota di chi oltrepassa il 105. Al contrario, tra i colleghi maschi ci si ferma al 22% di lauree lodevoli e al 20% di voti tra il 106 e il 110; per un totale del 42% di over 105/110.
Ma il dato, forse, più curioso è quello relativo alla distribuzione territoriale di questi punteggi eccellenti. Perché, anche in ambito accademico, pare confermarsi quanto accade in occasione degli esami di Maturità. Ovvero che soprattutto nel Sud Italia ci si spartiscono i punteggi più alti.
Negli atenei del centro-sud il record di eccellenti
La Sicilia - che nella classifica dei voti di diploma è seconda - con addirittura il 36% dei propri laureati che ottiene la lode è la regione con gli studenti più bravi (o con le università più generose?). A un’incollatura si piazzano gli atenei di Umbria (35%) e Lazio (34%). Si fa, invece, peggio - anche se il termine sembra inappropriato - in Valle d’Aosta (17% di laureati con lode) e Piemonte (19%), entrambe al di sotto della media nazionale.
A livello di macro-aree, la percentuale di laureati che ottengono 110 e lode è particolarmente elevata nelle strutture delle Isole e del Centro Italia - rispettivamente il 35% e il 32% - ma non è da sottovalutare anche il risultato del Mezzogiorno continentale, con il 28% di “lodati”.
Prendere il massimo dei voti appare decisamente più complicato nel Settentrione: negli atenei del Nord-Est, infatti, ci riesce il 26% degli studenti e delle studentesse, mentre negli atenei del Nord-Ovest solo il 22%.
In quali università si laureano maggiormente i "lodevoli"
E poi ci sono strutture che scompaginano ogni equilibrio, superando di gran lunga il dato medio. È il caso, ad esempio, del Campus Bio-Medico di Roma: 52% di 110 e lode. O delle Università di Foggia (46%), Roma UNINT (45%), Perugia Stranieri (44%), San Raffaele (43%). In coda, invece, troviamo l’università di Scienze Gastronomiche di Bra, con appena il 6% di laureati “con lode”. Ma anche il Politecnico di Torino (12%), il Politecnico di Milano (13%), lo IULM di Milano (15%) e l’università di Bergamo (15%).
Sono gli atenei “tradizionali” - statali o privati poco cambia - a guidare la truppa, con il 27% di “lodi”. Nello stesso periodo preso a riferimento, nelle università “telematiche” non si è andati oltre il 12%.
La differenza la fa comunque l'area disciplinare
Anche se, alla fine, il vero discrimine è rappresentato dall’ambito di studi, dal settore disciplinare scelto. Perché ci sono lauree che, tradizionalmente, sono quasi una garanzia di punteggi elevati. Per capirlo basta scorrere il rapporto Almalaurea (sempre sui laureati 2022, per omogeneità).
A spiccare sono quelle dell’area Letterario-Umanistica, dove il voto medio del titolo si attesta sul 107,6; subito dietro il comparto Medico-Sanitario e Farmaceutico, con 105,6. Di contro, difficilmente si arriva in vetta se si studiano discipline Economiche (voto di laurea medio 101,3) o quelle del segmento Ingegneria Industriale e dell’Informazione (101,8).
Tendenze, queste, avvalorate anche da un’ulteriore analisi condotta sulle università "specializzate": i sette atenei dedicati alle materie medico-sanitarie hanno una quota di laureati con lode in media molto elevata, pari al 32%, cioè uno su tre. Al contrario, negli atenei specifici negli studi ingegneristici - ossia i Politecnici - coloro che ottengono la lode sono appena il 14%.