LA NUOVA SCUOLA

Liceo del Made in Italy, ecco come funzionerà e quali materie si studieranno | Si parte il prossimo anno

Con l’approvazione del ddl “Made in Italy”, la Camera ha dato il via libera anche al nuovo liceo. Che sarà un indirizzo scolastico a tutti gli effetti. Gli insegnamenti si concentreranno soprattutto sulle materie tecniche, giuridiche ed economiche. Previsti anche dei tirocini formativi

11 Dic 2023 - 13:38
 © -afp

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Non una semplice “opzione” ma un nuovo indirizzo liceale a tutti gli effetti. Dopo un lungo ragionamento sulla forma che avrebbe dovuto assumere, il Governo ha sciolto le riserve sul futuro liceo del Made in Italy, l’indirizzo di istruzione secondaria superiore che, in base a quanto riporta il sito Skuola.net, dovrebbe spingere la promozione delle conoscenze e delle competenze su cui il nostro Paese ha un vantaggio competitivo rispetto alle altre nazioni.

Il via libera è stato, infatti, dato con il disegno di legge per la valorizzazione e la tutela, appunto, del “Made in Italy” - di cui il percorso liceale è parte integrante - approvato dalla Camera dei Deputati il 7 dicembre.

L’obiettivo dell'Esecutivo è quello di licenziare la norma in via definitiva, con il voto favorevole del testo anche da parte del Senato, entro la fine dell’anno. Per permettere di partire con le lezioni del nuovo percorso già dall’anno scolastico 2024/2025, aprendo le iscrizioni nella tradizionale finestra di gennaio. Ammesso che, per settembre, si riescano a trovare le risorse umane, finanziarie e strumentali necessarie. Insomma è già partita la corsa contro il tempo.

Programmi concentrati su materie economico-giuridiche e Stem

Ma come sarà strutturato il tanto dibattuto Liceo del “Made in Italy”? Come detto, rispetto a quanto si era paventato al momento del suo annuncio, la grande novità è che sarà elevato al rango di un percorso a sé stante, al pari dei licei Scientifico, Classico, Linguistico, delle Scienze Umane, Musicale e Coreutico. Quindi un indirizzo liceale - e non tecnico o professionale - di durata quinquennale.

La sua peculiarità sarà un’attenzione particolare alle discipline tecniche, le cosiddette STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e a quelle giuridico-economiche. Inoltre, altra modifica apportata alle bozze iniziali, la sua introduzione non comporterà la scomparsa del liceo delle Scienze Umane a indirizzo Economico Sociale ma i due indirizzi potranno coesistere.

Lezioni di business e tirocini: nel triennio finale si entra nel vivo

Dal punto di vista della didattica di tutti i giorni, sarà lo stesso Governo, in particolare il Ministero dell’Istruzione e del Merito - grazie all’aiuto di una serie di tavoli tecnici - a dover delineare il quadro degli insegnamenti. La scelta di mantenere una impostazione liceale si riflette nel quadro orario, che in base ai documenti circolati fino a questo momento prevede la seguente ripartizione annuale: 132 ore di Lingua e letteratura italiana, 99 ore di Storia e Geografia, Diritto, Economia Politica, Lingua e Cultura Straniera, Matematica (con Informatica), 66 ore di una Seconda Lingua (sempre con annessa Cultura Straniera), di Scienze Naturali, di Scienze Motorie e Sportive. Infine 33 ore da dedicare alla Storia dell’Arte e alla Religione Cattolica o ad altre attività alternative.

Ma nel triennio finale si affronteranno anche temi come economia e gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare; Made in Italy e mercati internazionali. Durante il percorso verso il diploma, infine, gli studenti passeranno anche per percorsi di tirocinio presso le imprese dei settori interessati. L’obiettivo è quello di formare studenti che abbiano competenze di base in linea con gli altri liceali, ma più focalizzati su quelle competenze che servono a sviluppare il nostro Made in Italy, anche da imprenditori.

Il nuovo liceo, secondo quanto dichiarato dalla Sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, “preparerà la classe dirigente necessaria alla promozione e alla tutela delle nostre eccellenze”. Andando a “colmare un vuoto” in questo campo, intervenendo nell’ambito della “capacità di tutelare, valorizzare e promuovere le eccellenze italiane nel mondo”.

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