Le difficoltà con numeri e formule aumentano ulteriormente nei percorsi tecnici e professionali. I primi due anni si confermano i più “tosti”. Così gli studenti si rivolgono in massa alle ripetizioni private
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La profezia della celeberrima “Notte Prima degli Esami” continua a colpire gli studenti italiani: la matematica non sarà mai il mio mestiere è ancora un’affermazione attualissima per oltre la metà degli alunni delle superiori. Ed è un bel problema, in tutti i sensi, in un mondo in cui la tecnologia - e quindi la matematica - è ovunque.
Il trend degli ultimi anni ci conferma, infatti, che considerando le classi dal primo al quarto superiore circa 1 alunno su 7 resta puntualmente sotto la sufficienza dopo gli scrutini di giugno, andando incontro al famigerato “debito” e quindi agli esami di riparazione a settembre. E un altro terzo abbondante (36%) raggiunge a malapena la quota di galleggiamento.
La metà degli studenti è costantemente a rischio
In pratica, ben 1 studente su 2 ogni anno come minimo si gioca la promozione nella materia sul filo di lana. E, quando siamo in periodo di valutazioni di fine quadrimestre e lo sguardo già inizia a guardare alla pagella estiva, difficilmente le cose andranno molto diversamente.
A rivelare questo preoccupante stato delle cose è un’analisi di Ripetizioni.it - portale di riferimento in Italia per le lezioni private e il supporto allo studio - realizzata passando in rassegna l’ultimo report del Ministero dell’Istruzione e del Merito sugli esiti degli scrutini del secondo ciclo d’istruzione.
Prove INVALSI e richiesta di ripetizioni confermano che c'è un problema
Che, guarda caso, dedica un approfondimento specifico alla matematica, che si conferma una materia quantomeno critica per la metà degli studenti anche osservando altri indicatori: i test INVALSI ci indicano chiaramente che una pagella da sufficiente (o meno) in matematica si traduce in scarse competenze misurate anche nei test standard. Cosicché nell’ultima rilevazione, circa la metà (il 47,5%) degli studenti del quinto anno delle superiori non ha raggiunto il livello minimo atteso di competenze in matematica.
Ma anche la stessa piattaforma Ripetizioni.it conferma il trend: oltre 60% degli alunni che hanno bisogno di lezioni private chiede un sostegno per orientarsi meglio tra numeri, formule, grafici e operazioni.
C’è da dire che anche in italiano non siamo messi tanto meglio: il 37% complessivamente non supera la soglia della sufficienza - includendo anche un 5,1% di rimandati a settembre - ma almeno quelli che arrivano al 7 o all’8 sono quasi il 50% in più di quanto non riescano nella stessa impresa in matematica.
Il biennio iniziale miete il maggior numero di vittime
Tornando ai dati del MIM, abbiamo la possibilità di scendere ulteriormente nel dettaglio di come si sviluppi questa “relazione tossica” e dove sia maggiormente problematica.
Sarà per il forte senso di spaesamento oppure perché, alle volte, ci si porta dietro semplicemente dietro un bagaglio di competenze inadeguate, ma i primi due anni delle superiori rappresentano l’ostacolo in assoluto più ostico da superare per gli studenti. In primo, la sufficienza in matematica è un miraggio per il 17% degli alunni; in secondo per il 14%. Mentre i 6 pieni sono, rispettivamente, attorno al 35% e al 38%. In pratica, si assiste a un piccolo spostamento dal baratro alla soglia del dirupo.
Solo negli anni successivi si registra un calo graduale delle insufficienze: in terzo investono quasi il 13% dei frequentanti, in quarto “solo” il 10%. Con la sufficienza risicata che riguarda tra il 36% e il 37% degli iscritti. Ribadendo, comunque, che circa la metà degli studenti rimane a forte rischio.
Nei licei si salva qualcuno in più, nei professionale la situazione è critica
In questo contesto, però, tanta differenza la fa l’indirizzo scolastico. Dai dati emerge, infatti, come la situazione sia meno grave nei Licei, laddove “solo” il 13,2% degli iscritti in primo non supera lo sbarramento in matematica. Un numero che scende all’11,1% in secondo, al 10,4% in terzo, per attestarsi all’8,3% nelle classi quarte.
Il fenomeno è invece decisamente più marcato negli istituti Tecnici e nei Professionali, dove la curva degli insufficienti in matematica si impenna.
Per chi sceglie un “tecnico” la carriera scolastica può mettersi molto male già dal primo anno: qui più di 1 studente su 5 (circa il 23%) non riesce a raggiungere perlomeno il 6. E per molti studenti il bilancio può essere negativo fino alle soglie del diploma, viste le percentuali degli insufficienti: 17,9% al secondo anno, 16,9% al terzo e 13,2% al quarto.
Nei “professionali” le dinamiche non sono molto diverse, con il 20,2% degli studenti bocciato in matematica già al primo anno. E, sebbene con il tempo la crisi si attenui, pure qui non tutti acquistano dimestichezza con la materia: al secondo anno il 17,4% degli iscritti non raggiunge la sufficienza, al terzo anno scendono è il 14,4%, mentre al quarto anno il dato si attesta sull’11,5%.