Secondo i dati degli ultimi 20 anni non sono i commissari ad influenzare l’esito, quanto piuttosto il passare del tempo
© ansa
Tutti esterni, tutti interni, misti. Cambiano i ministri, cambiano i commissari d'esame per la maturità. E ogni volta il mondo della scuola si interroga per capire quale potrebbe essere la formula migliore per gli studenti, per superare l'esame di Stato al meglio. Ma, stando alle statistiche, la relazione tra commissari e promozioni non è così evidente. Per la maturità 2015 la commissione torna ad essere tutta interna, salvo il presidente che sarà scelto tra i presidi di una scuola esterna. Ma che cosa cambia realmente per gli studenti? Poco o niente. Guardando un po' indietro negli anni, analizzando i dati, si capisce che l'andamento delle promozioni è pressoché costante: lo stabilisce una ricerca di Skuola.net.
UN PO' DI STORIA - Dal 1969 al 1997 la commissione d'esame era composta da tutti membri esterni, salvo un docente interno. Con quali risultati? Prendiamo gli ultimi 3 anni: nel 1996 venne bocciato il 6,7% dei candidati, nel '97 il 6,2% e nel 1998 il 5,4%. Una percentuale decisamente alta rispetto a quelle più recenti. Ma andiamo per ordine. Con la riforma del ministro Berlinguer si passa alla commissione mista, metà interna e metà esterna, e resta tale fino al 2001. La composizione mista alzò la media dei promossi facendo scendere i bocciati al 5% del '99, al 4% nel 2000 e al 3,2% nel 2001. Poi arrivò la riforma dell'allora ministro Moratti che riportò in commissione tutti membri interni fino al 2007, con il risultato che la percentuale di non diplomati tra il 2002 e il 2006 rimase tra il 3 e il 4%. Senza subire particolari scossoni, quindi.
EFFETTO FIORONI - Un vero scossone arrivò, invece, nel 2007 con l'allora ministro Fioroni che, in nome del rigore, ritornò alle commissioni miste che rimasero tali fino al 2010. E il risultato fu impressionante, ma solo per il primo anno: nel 2007 infatti la soglia dei bocciati si impennò, passando dal 3,5% del 2006 a un sonoro 6,6%.
BOCCIATURE IN CALO - Ma l'effetto Fioroni svanì ben presto, già nel 2008 la media dei respinti tornò al 3% e nel 2009 scese al 2,1%. Nel 2010, l'anno della Gelmini, con la commissione mista la media dei bocciati sfiorò a mala pena il 2% anche se la vera stretta si registrò nei non ammessi che furono il 6,6%. Ma lì la commissione non aveva responsabilità. Dal 2011 in poi la media oscilla sull'1% di non promossi. A luglio scorso la soglia scese all' 0,8%, mantenendo comunque la commissione mista.
NIENTE PAURA - Praticamente alla maturità non si boccia, il rischio esiste solo in rarissimi casi. Meno dell'1% e sembra un calo inesorabile negli anni, a prescindere dalla composizione della commissione. E allora che cos'è che potrebbe davvero spaventare i maturandi 2015? L'incognita sulle modalità di svolgimento della prova: il Miur sta lavorando infatti per apportare i cambiamenti necessari per l'entrata in vigore delle modifiche ordinamentali volute dall'ex ministro Gelmini. Dall'apprendistato inserito nei programmi alla scelta della seconda prova in quegli indirizzi in cui sono cambiati gli insegnamenti. A breve un decreto ministeriale spiegherà tutto. Fino ad allora non resta che aspettare.