Ma quasi la metà preferirebbe annullarla: solo una maggioranza risicata (53%) ad oggi vorrebbe fare l'esame senza esitazioni. La modalità preferita? Quella andata in scena lo scorso anno
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La Maturità 2021? Agli studenti che la dovranno affrontare non dispiacerebbe affatto se venisse riproposto il modello adottato lo scorso anno: un maxi-orale su tutte le materie, a giugno e in presenza, con una commissione il più possibile interna e con un punteggio che punti a valorizzare più la carriera scolastica che la prova finale. È questo il 'suggerimento', emerso da un sondaggio effettuato da Skuola.net su un campione di 1500 ragazzi di quinto superiore, che i maturandi lanciano al Ministero dell'Istruzione. L'importante è che la formula d'esame venga ufficializzata quanto prima, per evitare le incertezze e le polemiche che hanno accompagnato la Maturità 2020. Insomma un copia e incolla dell’esame di Stato andato in scena qualche mese fa, con la sola differenza di definire le regole del gioco subito.
Il partito dei "NoMat" cresce di giorno in giorno
Anche se, va detto, la platea è spaccata a metà: se una timida maggioranza (53%) è favorevole, c’è un 47% che, vista la situazione, l'esame preferirebbe non farlo proprio. E, come avvenuto la scorsa primavera, il popolo dei NoMat si sta organizzando con pagine social dedicate e con una petizione su Change.org che in poco di più di tre settimane ha superato di slancio il traguardo dei 15.000 firmatari. Per i “nomaturita21” la motivazione chiave è che la didattica a distanza, che sta caratterizzando anche quest'anno scolastico, non permette di prepararsi adeguatamente per una prova così importante: lo sostiene il 49% dei 'contrari'. Mentre il 27% è convinto che non serva un esame vero e proprio per valutare la preparazione. I sostenitori della maturità ad ogni costo si aggrappano, invece, soprattutto all'effetto nostalgia: per il 48% si tratta di un passaggio importante nella vita di ogni ragazzo, che non può essere cancellato; il 24% crede che un momento che suggelli il percorso fatto serva a certificare l'impegno profuso durante il quinquennio.
La soluzione migliore? Ripetere la formula del 2020
Un dibattito, però, fine a sé stesso. L'esame di Stato, a meno che non si verifichino eventi catastrofici, si svolgerà. Lo prevede la legge. E la maggior parte dei maturandi - tutti compresi, favorevoli e no - se potesse scegliere come sostenerlo, come detto, replicherebbe la versione 2020: il 50%, infatti, ha apprezzato la formula d'emergenza del maxi-orale (con eventuali esercizi pratici). Le altre modalità, inclusa quella tradizionale (con due prove scritte nazionali e l'orale 'normale'), raccolgono i favori al massimo di 1 studente su 10. Così come, da parte dei ragazzi, c'è il via libera alla Maturità in presenza: la approva il 51%; solo 1 su 3 la vorrebbe fare 'a distanza'. Evidentemente le misure di sicurezza predisposte lo scorso giugno farebbero stare sereni gran parte dei prossimi diplomandi.
C'è chi vorrebbe avere più tempo per prepararsi
Tra gli altri aspetti che, tendenzialmente, gli studenti confermerebbero c'è anche la tempistica: per il 56% l'esame dovrebbe comunque svolgersi a metà giugno, come sempre. Ma 1 su 4 vorrebbe uno slittamento a luglio, per avere più tempo per prepararsi al meglio, visti i ritardi di preparazione accumulati in questi mesi. Mentre quasi 1 su 5 spinge per anticiparlo a fine maggio. Così come andrebbe bene – favorevole il 45% degli intervistati - il sistema di punteggio pensato per l'inedita Maturità 2020: massimo 40 punti alla prova d'esame, fino a 60 punti al curriculum scolastico. Anzi, un altro 33% darebbe ancora più crediti ai voti dell'ultimo triennio delle superiori.
Tutti ammessi anche stavolta
La maggior parte degli studenti (52%), infine, anche nel 2021 eviterebbe lo sbarramento di fine anno, ammettendo tutti gli studenti di quinto all'esame. Un gesto di opportunità in considerazione delle difficoltà sostenute a causa della didattica a distanza che ha dominato il biennio conclusivo. L'unica correzione, nel caso, dovrebbe riguardare la commissione d'esame: se fosse tutta interna (compreso il presidente, che anche l'anno scorso era esterno) sarebbero più tranquilli.
L'appello al Ministero: fate presto!
Quello che veramente preoccupa i maturandi, semmai, è la tempistica con cui arriveranno le decisioni definitive. Per quasi 9 su 10 il Ministero dovrebbero giocare d'anticipo e non ridursi all'ultimo secondo utile come nella scorsa primavera: la metà di loro si aspetta qualche notizia ufficiale nei primissimi mesi del 2021, l'altra metà la vorrebbe addirittura entro la fine di dicembre. Alla fine, se dovessimo giudicare i maturandi dalle loro proposte, probabilmente la promozione sarebbe a pieni voti. L’ipotesi che emerge come maggioritaria dal sondaggio di Skuola.net, infatti, trova d’accordo anche una voce autorevole della comunità dei dirigenti scolastici.
Maxi-orale 'bis'? Un'ipotesi che convince i Presidi
“E’ prematuro esprimere idee precise sullo svolgimento degli esami di maturità di giugno 2021” - sostiene Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio - “In presenza completa? A distanza? Con la sola prova di italiano o con le prove canoniche? Qualora la situazione epidemica peggiorasse o non migliorasse in modo consistente potrebbe ripetersi l'esperienza dello scorso anno. A prescindere, però, da prospettive attualmente non chiare ritengo che le commissioni esaminatrici dovrebbero poter essere composte da soli docenti interni, che potrebbero così dar maggior peso e significato al curricolo scolastico degli studenti da esaminare, avendo avuto con loro un colloquio umano e didattico che si è protratto tra i 3 e i 5 anni di scuola”.