La seconda prova scritta di Matematica è tra le più temute dai maturandi. Un tutor professionista, specializzato nell’insegnamento della matematica, svela i suggerimenti migliori per prepararsi e svolgere lo scritto
Torino - Prima prova per gli studenti del liceo D'Azeglio © ansa
Il countdown per l’inizio degli Esami di Maturità 2022 è ormai partito. In questi giorni si concludono le lezioni in tutta Italia, dopodiché gli studenti maturandi si dedicheranno esclusivamente al ripasso e alla preparazione delle prove. Si parte il 22 giugno con la prima prova di Italiano, mentre il 23 giugno è la data in cui si svolgerà lo scritto di indirizzo, che per il Liceo Scientifico verte sulla Matematica, una delle due materie caratterizzanti il percorso di studio. A seguire, il colloquio orale, ultimo step per ottenere il diploma e salutare, una volta per tutte, la scuola.
Certo, superare le prove nel modo auspicato non sarà un gioco da ragazzi. Servirà impegno e una buona dose di organizzazione. Soprattutto per quanto riguarda la seconda prova, vero e proprio “spauracchio” per gli studenti. Sarà solo una la disciplina oggetto dello scritto, tra quelle caratterizzanti i singoli indirizzi (anche dove ne è prevista più di una), il voto sarà ridotto a 10 punti (dai 20 originali) e le tracce saranno elaborate dalle singole commissioni, cioè dai docenti interni della scuola. Ma questo non ha tranquillizzato del tutto i maturandi, che si chiedono come riuscire a ottenere il massimo nel compito che, tra tutti, forse è quello che presenta più insidie e, quindi, necessita di una preparazione adeguata.
Per venire incontro ai tanti ragazzi che proprio in questi giorni inizieranno il ripasso pre-esame, il portale Skuola.net | Ripetizioni.it - piattaforma specializzata nelle ripetizioni private - ha coinvolto Salvatore Failla, uno dei tutor di Matematica più richiesti, per spiegare a quanti più maturandi possibile come riuscire a svolgere una buona prova di Matematica, magari anche grazie a piccoli trucchi pratici da tenere a mente per affrontare al meglio il compito quando arriverà “il grande giorno”.
La Dad potrebbe non essere uno “svantaggio”
Per prima cosa, su con il morale. Tanti studenti pensano che, dopo due anni di Dad, possano aver perso l’esercizio con la Matematica. Ma non bisogna buttarsi giù, anzi: secondo l’esperto, aver svolto lezioni usando strumenti tecnologici può aver rappresentato un vantaggio: “Non credo ci sia stata una perdita di esercizio per quanto riguarda lo scritto, anzi - dice Salvatore Failla - tali strumenti hanno coadiuvato quella che era l’esperienza pregressa negli esercizi scritti, dando maggiori abilità in un settore come quello informatico, in una didattica, come quella a distanza, che in realtà si insinua prepotentemente nei nostri metodi di insegnamento, nonché nei metodi di insegnamento scolastici. Quindi, lo vedrei come un plus piuttosto che come minus”.
Ottimizzare il ripasso (anche in vista dell'università)
Finite le lezioni, si deve iniziare con il ripasso: da qui al 23 giugno, giorno della seconda prova, c’è più di qualche giorno da sfruttare. Ma su cosa focalizzarsi? “Le cose più importanti da ripassare sono quelle che hanno caratterizzato l’ultimo anno scolastico, quindi i limiti, le derivate, lo studio di funzione, gli integrali”, afferma il tutor. Che fa un’osservazione non scontata, rivelando che in realtà si tratta di “tutti quegli argomenti che risultano essere programma per i test di ammissione ai diversi corsi di laurea scientifici”. Meglio quindi consultare il programma svolto in classe e dare un’occhiata anche a quello dei test di ingresso universitari. Chissà, magari alla fine si potrebbero prendere due piccioni con una fava: diploma ed entrare all’università.
L’importanza della pianificazione
L’organizzazione e la pianificazione dello studio è importante quanto l’impegno nello stesso. Rimanere sui libri per ore e ore senza una tabella di marcia può avere più svantaggi che vantaggi, in quanto si rischia di entrare in confusione e di perdere tempo. Il consiglio di Salvatore Failla è di “Creare un planning di argomenti, sentendo i vari professori e i vari topic per ogni materia”. Perché, spiega l’esperto, “in questo modo si riesce a stare al passo e a ritagliarsi dello spazio per ripassare tutto ciò che concerne la Matematica e tutte le altre materie. Organizzando bene lo studio si riesce ad avere un piano di studi dettagliato e curato nei minimi dettagli, con un cronoprogramma, fondamentale per non arrivare con l’acqua alla gola”.
Ancora dubbi? Meglio rivolgersi a un esperto
Come visto, dunque, esiste una finestra temporale tra la fine della scuola e l’inizio degli esami che è possibile dedicare al ripasso. Ma è anche vero che, studiando, possono emergere dubbi e qualche lacuna. In questi casi, “La cosa migliore da fare è rivolgersi a uno specialista. Dei tutor qualificati che sappiano quali sono gli argomenti fondamentali da conoscere. Ottimizzare il tutto con studio più aiuto, quindi ripetizioni”.
Le tracce vanno lette con attenzione
Il lavoro, però, non finisce quando arriva il giorno della prova. Anche davanti alla traccia è bene attuare dei piccoli accorgimenti per evitare di sbagliare. Per prima cosa, è necessario prestare la dovuta attenzione al testo del compito, senza farsi prendere dalla fretta: “Bisogna leggere bene la traccia in maniera attenta, capirne ogni piccola peculiarità e poi abbozzare un ragionamento. A seguire si passerà al ragionamento e ai calcoli. Importante è non farli prima e non partire spediti per poi ritrovarsi con qualche dato in meno durante lo svolgimento”.
Non sai rispondere? Vai avanti
Seguendo alla lettera i consigli del nostro tutor, si dovrebbe svolgere il compito senza intoppi. Ed ecco che, all’improvviso, arriva lui, l’incubo di ogni maturando: un quesito a cui non sai rispondere: “Bisogna lasciarlo per ultimo - afferma l’esperto - è fondamentale riuscire a risolvere tutto e arrivare a un voto degno di nota, che sia la sufficienza o un voto maggiore. Perciò, per totalizzare il maggior numero di punti è necessario partire dalle cose che sappiamo fare, alla fine ci concentriamo su un esercizio al quale non sappiamo rispondere”. Non solo. Potrebbe capitare che, andando avanti con gli svolgimenti, arrivi la soluzione: “Magari non è vero che non sappiamo risolverlo, è solo che non abbiamo ancora avuto l’intuizione per risolverlo e capirne l’enigma”.
Vuoto di memoria? Niente paura
Se quello di trovarsi davanti a un quesito “impossibile” è uno degli incubi frequenti dei maturandi, esiste anche l’incubo degli incubi: il vuoto di memoria. Quel momento, insomma, in cui d’improvviso non riesci più a ricordare chi sei, cosa hai studiato in 5 anni di scuola, come si fa a leggere, come si tiene in mano una penna. Con la paura di non uscirne più e di lasciare il foglio in bianco, con tutta una serie di disgrazie a seguire. In realtà, ciò che bisogna evitare è proprio lasciarsi prendere da questo susseguirsi di pensieri e sensazioni negative. Quello che invece bisogna fare è trovare la lucidità di uscirne: “E’ necessario fermarsi, chiudere il foglio e posare la penna e aspettare due minuti. Il vuoto di memoria è molto comune anche per i tutor più preparati. Quindi, non farsi prendere dal panico, staccare per un attimo la spina e riprendere la concentrazione utile per continuare la prova”.
La gestione del tempo è fondamentale
Sembra una corsa a ostacoli. E in più, con una scadenza. I ragazzi dello Scientifico hanno dalle 4 alle 6 ore per concludere il compito. Ma, si sa, quando “ci si diverte” i minuti volano. Senti già l’orologio ticchettare vicino all’orecchio mentre cerchi di trovare una soluzione a problemi ed equazioni? “La parola d’ordine è organizzazione. Capire quali sono gli esercizi che hanno una durata maggiore e partire da quelli, per poi continuare con quelli che richiedono minor tempo”.
Meglio ragionare che copiare
La via più facile sembra sempre quella giusta. Ma spesso è solo apparenza. E’ possibile che si riveli un boomerang. Quindi, anche se la tentazione può essere tanta, evita di farti trovare col bigliettino in mano o con lo smartphone sotto il banco. Meglio un quesito errato che un compito ritirato. Non solo: è possibile anche che l’effetto del copiaggio non sia quello sperato. “L’errore più comune è quello di copiare dal compagno”, rivela il Tutor, “ma il più delle volte questo copia e incolla sarà nocivo per l’esame, fuori traccia e non porterà a nulla”.
Rileggi il compito come se non l'avessi fatto tu
Infine, il consiglio forse più semplice ma anche meno scontato: mai consegnare senza una rilettura. Quindi, nella gestione del tempo a disposizione, bisogna considerare alcuni minuti per questo controllo. Si potrebbero recuperare diversi punti solamente correggendo piccoli errori di distrazione. Ed esiste anche un modo particolarmente efficace per farlo, cioè “leggere e rileggere più e più volte la traccia con un’attenzione da esterni, quindi con un punto di vista di un lettore esterno”, chiarisce l’esperto.