VERSO L'ESAME

Maturità 2022, seconda prova di Economia Aziendale: i consigli dell'esperto

Il tutor della piattaforma Skuola.net | Ripetizioni.it spiega alcuni "trucchetti" da usare per affrontare il compito senza ansia 

17 Giu 2022 - 19:03
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In vista della Maturità 2022 gli studenti sono alle prese con l’ultimo ripasso prima del grande inizio, fissato per mercoledì 22 giugno. Il giorno della prima prova farà tornare sui banchi di scuola ben oltre mezzo milione di studenti, che dovranno mostrare la propria padronanza della lingua italiana, scegliendo una tra le sette tracce predisposte dal MI.

Il giorno seguente, il 23 giugno, si proseguirà invece con lo svolgimento della seconda prova, quella di indirizzo che incute non poca ansia nei maturandi. Oggetto dello scritto sarà solo la materia che caratterizza il proprio percorso di studi e verrà elaborato dalle singole commissioni, cioè dai docenti interni della scuola. Per venire incontro alle preoccupazioni degli studenti, dopo due anni di Dad, il Ministero ha anche ridotto il punteggio massimo della prova, da 20 a 10 punti totali. Tutte accortezze che, però, mantengono alta la guardia dei candidati, che spesso vivono con ansia i giorni che precedono il primo vero esame della loro vita.

Una delle prove più temute è quella che andrà in scena in molti istituti tecnici: quella di Economia Aziendale. E, proprio per stemperare un po’ di stress accumulato e cercare di rispondere alle domande più frequenti, il portale Skuola.net | Ripetizioni.it - piattaforma specializzata nelle ripetizioni private - ha coinvolto Raffaele Esposito, uno dei tutor più richiesti in questa materia, per spiegare a quanti più maturandi possibile come riuscire a svolgere una buona seconda prova per, ad esempio, l’istituto tecnico Amministrazione, Finanza e Marketing. In 10 punti ecco spiegati alcuni trucchi per riuscire a ripassare e a non trovarsi impreparati di fronte al compito.

Per fare un buon compito occorre una preparazione mirata

La seconda prova di Economia Aziendale potrebbe presentarsi come complessa, soprattutto se guardiamo agli ultimi due anni, quando i nostri studenti hanno visto cambiare il proprio modo di gestire la didattica con esami, verifiche orali e scritte svolte da remoto. Quindi è del tutto normale sentirsi smarriti e impauriti dalla nuova situazione che oltre mezzo milioni di studenti dovranno affrontare. Ma il ritorno alla normalità, e quindi la reintroduzione degli scritti - secondo l’esperto - è comunque la soluzione auspicata. La preparazione diventa fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi a prescindere dalla modalità in essere. “Cosa fare per limitare il danno di trovarsi impreparati a gestire l’esame e le sue modalità? La risposta risiede nello studio e l’impegno, questi sono fondamentali!”, sottolinea il tutor.

Il “ripasso” non va confuso con lo “studio”

Il consiglio comune per gli studenti maturandi è quello di non soccombere all’agitazione. Si è in attesa di concludere un percorso, e in quanto tale deve essere vissuto con serenità e la giusta emozione, certi che la propria preparazione farà da protagonista a tale evento. “Gli argomenti che risultano più importanti, a mio avviso, indispensabili per un buon elaborato di seconda prova di Economia aziendale sono senza ombra di dubbio gli argomenti presenti nel programma della classe V, che comunque riprendono la  programmazione di tutto il triennio, in quanto la stessa disciplina abbraccia tematiche collegate in tutto il percorso triennale dell’indirizzo”. Ma attenzione, avverte il docente: “Non si deve scambiare il ripasso con il vero e proprio studio”; bisogna avere “una padronanza tale, acquisita nel corso del triennio di studi, che permetterà al singolo studente di avere sotto controllo, tutta la panoramica degli argomenti trattati”; inoltre, “oltre all’aspetto teorico, bisogna anche rivedere, nei giorni precedenti la prova, le varie simulazioni, verifiche, spiegazioni, approfondimenti, tenuti dal docente durante il V anno e soprattutto nel periodo che va dal II quadrimestre agli ultimi giorni di attività didattica”.

Puntare sugli argomenti che si conoscono meglio

Per riuscire a ottimizzare il ripasso si devono “sfruttare gli argomenti che si sono compresi di più e facendone punti di forza”. Alcune lacune sono inevitabili, soprattutto perché dovute al forte stress emotivo che la preparazione agli esami comporta: “Non ci si può aspettare di sapere tutto. Bisogna, però, essere consapevoli che al termine di un percorso, se l’impegno profuso è stato adeguato, si raccoglieranno ottimi risultati; altrimenti, se lo studio è stato carente o assente, non ci si può aspettare un recupero repentino”.

Evitare i ripassi last minute: creano confusione e stress didattico

Bocciato il ripasso fatto all’ultimo momento, non porta a nulla di buono: “Genera quasi sempre confusione, in quanto lo studente non può pretendere di assimilare concetti che vanno ripartiti durante un percorso di un triennio, motivo per il quale non esistono trucchi o sforzi”. Il risultato potrebbe essere tutt’altro che positivo perché “non si può concepire di assimilare argomenti, procedure teoriche e pratiche in pochi giorni. Si rischierebbe di fare un vero e proprio flop!”. Discorso differente per chi, invece, ha studiato intensamente nel corso del triennio che potrà effettuare una bella scrematura degli argomenti: “Una panoramica concettuale, aiuta a tenere tutto sotto controllo”.

Il giorno della seconda prova? Si parte leggendo attentamente la traccia

Un lavoro scrupoloso che dovrà essere ripreso e approfondito soprattutto di fronte al compito di seconda prova. “La prima cosa da fare - suggerisce l’esperto - è quella di visionare attentamente la traccia e procedere a una lettura attenta, lenta e scrupolosa di quanto il testo richiede per l’ottimale svolgimento dei vari quesiti. Prendersi, quindi, il proprio tempo e non avere fretta di completare il compito perché si rischierebbe di incorrere in errori gravi di svolgimento”.

Non conosci la soluzione di un quesito? Rileggi per trovare la chiave

E’ molto probabile che durante lo svolgimento della prova si possa incorrere in un quesito di cui non si conosce la risposta. Il primo pensiero è quello di “saltare” la domanda e magari procedere con la successiva, ma spesso la condizione di “vuoto” è solo apparente, dovuta ad alcuni fattori come l’ansia e la preoccupazione che vanno a intaccare la serenità nello svolgimento del compito. Quindi, cosa fare? Ecco i due consigli del tutor: il primo consiste nel fare ciò che si riesce a fare, consapevole del proprio operato e in maniera corretta; il secondo, invece, si sostanzia nel rileggere e rileggere il test. “In questo modo - assicura il docente - a volte si possono trovare elementi chiave o comuni ad argomenti trattati di cui si conosce la tematica e si riesca in un modo o nell’altro a rispondere. In caso contrario, se non si è proprio in grado di rispondere, bisogna evitare di fare ulteriori danni”.

Vuoto di memoria? Prima si fa un bel respiro, poi ci si concentra sull’obiettivo

Di fronte alla seconda prova ci si può trovare di fronte a un altro problema che mette in ansia gli studenti: il vuoto di memoria. Spesso è temporaneo, quindi niente panico: “Se capita, bisogna mantenere la lucidità e la concentrazione, anche se è difficile. Bisogna pensare all’obiettivo. Fare un bel respiro e procedere a una rilettura di quanto si è svolto aiuta a riprendere il lavoro”.

Per organizzare al meglio il tempo occorre ordine

Per riuscire a consegnare in tempo, ma soprattutto per ottenere un buon risultato dall’elaborato di seconda prova la mossa vincente è essere ordinati. Organizzare il lavoro per bene, in tranquillità. “Non si deve correre, saltare i dovuti passaggi e le dovute procedure relative allo svolgimento”, afferma Raffaele Esposito. Una volta acquisita la chiarezza della traccia, bisogna saper poi gestire il tempo a disposizione con la dovuta attenzione: “Il tutto deve essere accompagnato da un buon ordine di compilazione, più ordinati si è, migliore sarà l’elaborato!”.

Meglio non guardarsi intorno e non “strafare”

I commissari d’esame durante la prova dovranno sorvegliare le azioni dei maturandi. Qualsiasi azione “anomala” sarà osservata accuratamente da parte dei docenti, quindi è bene non far avere dubbi sulla sincerità della propria prova. Per fare ciò, è “sicuramente da evitare il guardarsi intorno, guardare l’orologio, agitarsi, cercare disperatamente di confrontarsi con i compagni. Bisogna essere consapevoli che la prova conclude un percorso strettamente “personale” e legato alle “proprie competenze”, quindi bisogna essere concentrati e attenti, senza strafare!”.

Anche la "bella copia" ha la sua importanza

La fretta è cattiva consigliera, soprattutto durante gli esami scritti. Per questo, prima della consegna del compito è fondamentale rivedere quanto si è svolto, in maniera attenta e scrupolosa, confrontando sia la brutta copia sia la bella copia oggetto della consegna: “A volte rivedere l’operato permette di attuare una vera e propria analisi corretta e mirata”. Gli errori comuni, a volte gravi, si generano quasi sempre per la fretta, per la mancanza di osservazione dei calcoli, dei dati, delle parole usate. Infine, è fondamentale considerare adeguatamente l’ultimo sforzo, cioè quello di “ricopiare” in bella copia l’elaborato, anche qui con particolare attenzione e cura.

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