VERSO L'ESAME

Maturità 2022, torna lo scritto di Latino al Classico: i consigli dell'esperta

La seconda prova scritta di Latino attende i maturandi il prossimo 23 giugno, dopo due anni di pausa

08 Giu 2022 - 17:04
 © ansa

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Mancano ormai poche settimane all’inizio gli Esami di Maturità 2022. Il 23 giugno, è la data in cui si svolgerà, in tutta Italia, la seconda prova, lo scritto di indirizzo, che per il Liceo Classico verte sul Latino, una delle due materie caratterizzanti il percorso di studio. Dopo due anni di stop a causa dell’emergenza sanitaria, il Ministero dell’Istruzione ha infatti stabilito il ritorno degli scritti, mandando nel panico in molti tra gli studenti che dovranno affrontarli.

Inoltre, la famigerata seconda prova avrà una veste diversa da quella che ricordiamo. Ma almeno questo, potrebbe non essere un male nell’ottica di un maturando: il voto è ridotto a 10 punti (dai 20 originali) e l’elaborazione delle tracce è affidata alle singole commissioni, composte dai docenti interni. Infine, come visto, sarà solo una la disciplina oggetto dello scritto, tra quelle caratterizzanti i singoli indirizzi, anche dove ne è prevista più di una.

Novità che, però, non hanno diminuito l’ansia dei maturandi del Liceo Classico, nonostante queste siano state concepite per “agevolare” loro e gli altri studenti, anche perché la frequente Dad in questi anni non ha permesso di esercitarsi con continuità nelle traduzioni. Così, al fine di aiutarli ad affrontare la prova al meglio possibile, il portale Skuola.net | Ripetizioni.it - piattaforma di riferimento in Italia per le lezioni private online e in presenza - ha chiesto a Valentina Vollaro, una fra le Tutor più richieste dai suoi utenti per le lingue antiche, di indicare alcuni consigli, nonché dei piccoli trucchi che solo una vera esperta può fornire.

Attenzione al Latino, più “schematico” del Greco

Si torna alla seconda prova, anche al liceo classico. Quest’anno, come voluto dal Ministero dell’Istruzione, lo scritto verterà su Latino, unica materia d’esame. E subito parte la bagarre tra la schiera di quelli che avrebbero preferito tradurre il Greco e chi invece si considera fortunato perché in cuor suo sperava proprio nella scelta per la lingua dell’antica Roma. Ma l’esperta mette in guardia sia gli uni che gli altri: “La scelta del Latino potrebbe presentarsi più difficile e impegnativa rispetto a quella del Greco”, avverte la Tutor. “I motivi di questa mia affermazione - continua - sono rintracciabili nelle sue caratteristiche strutturali, più statiche e rigide, e nella sua sintassi più schematica che compensa un sistema morfologico più povero rispetto a quello del Greco”.

Occhio ai possibili “trabocchetti” che nasconde la lingua latina

Ma gli studenti del Classico lo sanno molto bene: in Latino non tutto è ciò che sembra. Quali sono le eventuali difficoltà in cui si può inciampare? "I trabocchetti - spiega Valentina Vollaro - sono rappresentati dalle forme polivalenti. Dalle forme che possono svolgere più di una funzione, date ad esempio da un termine ablativo che può esprimere diverse determinazioni, valutabili solo dall’individuazione del contesto”. In pratica, da quelle forme che potrebbero avere più significati a seconda del testo. “O ancora, da diversi valori di un participio nominale o verbale, che possono essere distinti solo in seguito ad una accurata analisi”. Simile insidia sono “i cosiddetti “falsi amici”, ossia le parole che nel corso del tempo per un fenomeno di slittamento semantico possono aver sviluppato in italiano un significato diverso”. Cosa fare, in questi casi? La risposta è semplice: affidarsi al dizionario, anche in caso di presunta sicurezza.

I fantastici 4 da tradurre per esercitarsi

Il tempo stringe e i maturandi sono alle prese con lo studio e il ripasso. Quando si parla di seconda prova di Latino, però, questo può essere organizzato in modo strategico. Traducendo gli autori che più degli altri possono aiutare a ripercorrere il programma di quinta superiore e allenarsi sui costrutti: “Gli autori da scegliere sono - secondo la tutor - da limitare a Cesare, Cicerone, Livio e Tacito, in quanto i loro testi e il loro stile costituiscono un valido e concreto esempio delle diverse tipologie di frase latina”.

Ripasso “mirato”

E a proposito di ripasso, va bene la pratica, ma non si può prescindere dal riprendere in mano la teoria. Anche in questo caso, visto il tempo limitato, l’esperta ci offre il “menù” con gli argomenti essenziali, che non possono non essere inclusi negli ultimi passaggi prima dell’esame. “Le regole grammaticali da ripassare comprendono, oltre all’indispensabile conoscenza del sistema di declinazione, sicuramente quelle relative alle diverse subordinate, ossia le finali, consecutive, concessive e le interrogative dirette e indirette”. Ma per essere preparati sull’essenziale, è bene anche tenere ben presenti “la formazione dell’ablativo assoluto e del cum narrativo, del periodo ipotetico, dell’impiego del gerundio e del gerundivo, la sintassi dei casi e vari congiuntivi indipendenti”.

Hai perso “esercizio”? Niente panico, basta poco per recuperare

Tanti maturandi, dopo due anni di quarantene e Dad a intermittenza, si sentono impauriti nell’approcciarsi alle prove scritte, anche perché hanno avuto minori possibilità di esercitarsi in classe. “Una delle inevitabili implicazioni della Dad - commenta la tutor - è stata l’appiattimento dell’insegnamento orale a danno dell’esercizio scritto. Quindi a danno di una costante pratica di traduzione”. In effetti, quindi, è vero che in questi ultimi anni gli studenti hanno potuto fare meno pratica, ma non bisogna disperare: “La tecnica di svolgimento di una versione è simile all’arte di andare in bicicletta: non la si dimentica a distanza di tempo. Per recuperare rapidamente dimestichezza è sufficiente la ripresa di un esercizio assiduo”.

I passaggi fondamentali per tradurre in maniera corretta

“Indiscutibilmente - ricorda l’insegnante - ogni frase latina è dotata di senso logico. Pertanto per quanto contorta e lunga possa essere, potrà essere compresa e tradotta innanzitutto nel rispetto dei due sistemi di concordanze, quindi di accordi grammaticali che regolano la lingua. L’una tra soggetto e predicato, l’altra, per fare un esempio, tra nome e aggettivo”. Quindi, anche se ci si trova davanti a un brano molto complesso, la cosa importante è ritrovare gli elementi principali e tradurli. Per poi, via via, andare ad analizzare il resto: “In un secondo momento l’avallo di una corretta traduzione può derivare dall’individuazione nel brano di singole cifre stilistiche e tratti linguistici riconducibili all’autore in questione, nonché di termini propri del genere letterario di appartenenza del brano in esame”.

Può capitare però che, pur attuando questi consigli, una frase della traduzione si riveli priva di senso. Che fare in questi casi? “La prima operazione che si consiglia di fare è di leggere e rivedere l’ordine dei costituenti in lingua italiana. Qualora non si ottenesse ancora il risultato sperato, si può riaprire il dizionario e cercare di rendere alternativamente le forme di significato sospetto. A questo punto si può procedere con una nuova rilettura, ma nel caso non si sia ancora arrivati alla soluzione, l’invito è di rivedere la corrispondenza dei casi e delle forme verbali”. Infatti, afferma Valentina Vollaro, in un momento d’ansia è facile commettere eventuali errori di distrazione che però, al tempo stesso, potrebbero dimostrarsi i più semplici da correggere: “Se anche dopo tutti questi passaggi ancora non ci si ritenesse soddisfatti del lavoro, può essere utile ripetere il procedimento o estenderlo a periodi continui”.

Cicerone, Tacito e Livio: come tradurre gli autori più temuti

Ma veniamo al giorno della prova. Quali sono gli autori ritenuti più ostici e, se ci si trovasse davanti proprio un autore rinomatamente “difficile”, quale tecnica utilizzare? “Se è lecito etichettare Cesare come autore più facile, per i suoi orientamenti analogici e la sua scioltezza di stile, senza dubbio Cicerone, Livio e Tacito hanno guadagnato nel tempo tutt’altra nomea. L’uno in virtù del suo ideale di “concinnitas”, ovvero di armonia del discorso, divisa tra semplicità ed eleganza di artifici retorici; gli altri per caratteri del tutto opposti, quindi per asimmetria ed eterogeneità di espressione”.  Insomma, davanti a Cicerone, Livio e Tacito qualcuno potrebbe tremare. Ma il consiglio è chiaro: “Soprattutto nella prospettiva di tradurre gli autori più indigesti agli studenti, è utile predisporre e visionare più volte un prospetto riassuntivo delle strutture e particolarità specifiche degli stessi”.

Un trucchetto per “riconoscere” i costrutti latini? Tanta pratica

Quando ci si trova a tradurre un brano di un autore latino, la prima cosa che uno studente prova a fare è leggere il testo per intero, cercando di individuare a colpo d’occhio un costrutto o una frase particolare. Ma, ovviamente, per riuscirci serve pratica: “Si può affermare che esistono dei trucchetti, se così li si possono chiamare, finalizzati al riconoscimento di alcuni costrutti latini. Questi sono dati dalla predisposizione a cogliere al volo le forme latine”. Predisposizione che è alimentata da “una specifica capacità analitica”, che tuttavia è il semplice risultato di tanta pratica e che, chiarisce Valentina Vollaro, “può essere acquisita da qualsiasi studente”

Il vocabolario è il tuo alleato

“Il vocabolario - afferma la Tutor - è un grande alleato, anzi è lo strumento principe di una versione ottimale. Il primo consiglio per sfruttarlo al meglio è quello di fare una ricerca comparata di due termini associabili alla frase a cui si sta lavorando. Avendo in mente l’immagine di due ingranaggi a contatto, mi piace pensare che la congiunzione tra le rotelle avvenga nel momento in cui i significati delle due parole combaciano tra loro”. Ovviamente, per trovare il giusto significato, è necessario saper cercare: “All’interno della voce consultata, si valutino le diverse accezioni e sottaccezioni dell’ema raggruppabili nei sottogruppi lessicali indicati di norma con numeri arabi. Tra una sezione e l’altra si consulti con attenzione la fraseologia, importante segnale dell'ambito d’uso delle parole, con la preziosa consapevolezza di potersi imbattere in una citazione e bruciare così le tappe del lavoro. Insomma, ci si prenda il tempo di immergersi nella lettura del dizionario: decidere di farlo potrebbe rivelarsi un investimento molto valido”.

Rileggere sempre prima della consegna

“Attività immediatamente precedente alla consegna è ovviamente la rilettura attenta della traduzione e il confronto con il testo originale, esattamente come qualsiasi altra verifica già svolta precedentemente in classe”, conclude Valentina. Una “regola d’oro” da tenere a mente per l’esame di Maturità e per tutti quelli a venire negli anni successivi.

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