Il Ministero dell’Istruzione e del Merito sembra aver risposto positivamente alle richieste provenienti dalle zone colpite dalle inondazioni delle scorse settimane di rendere gli esami di Stato più “leggeri” per i propri studenti
Torino - Prima prova per gli studenti del liceo D'Azeglio © ansa
Una commissione d'esame composta tutta da docenti “interni”, in deroga a quanto stabilisce la normativa generale (che la vorrebbe mista, con metà professori esterni). Sembra essere questa una delle ipotesi a cui starebbe lavorando il Ministero dell’Istruzione e del Merito per venire incontro agli studenti delle zone alluvionate della Romagna - in particolare quelli delle province di Ravenna e di Forlì-Cesena - che tra pochi giorni dovranno sostenere la Maturità. Proprio in queste ore, gli uffici ministeriali starebbero esaminando se e come rendere operativa la delega conferitagli dal Consiglio dei Ministri dello scorso 23 maggio, che consente di operare “con flessibilità” per lo svolgimento degli esami.
La notizia è circolata a partire dall’apertura dello stesso ministro Valditara a un’eventuale risposta positiva del Ministero alle richieste degli studenti delle zone colpite dall’alluvione, che per l’appunto reclamano una commissione composta da interni. Tuttavia, il MIM ha tenuto a precisare che “sta esaminando le diverse ipotesi prospettate per venire incontro alle difficoltà degli studenti impegnati nell’Esame di Stato, residenti nelle zone colpite dalle recenti alluvioni”. E che “risultano pertanto senza fondamento specifiche ipotesi che circolano in queste ore relative a decisioni già prese”.
Verso un esame di emergenza? I precedenti aprono a questo scenario
Ma, guardando al passato, questo potrebbe non essere il solo cambiamento. Quando, infatti, ci sono state calamità simili a ridosso della fine dell’anno scolastico - come nel caso dei terremoti de L’Aquila del 2009 e della stessa Emilia-Romagna del 2012 - le prove di Maturità sono state ridotte al solo colloquio orale. Potrebbe capitare lo stesso anche stavolta? E’ ancora presto per dirlo: per avere l’eventuale regolamento d'emergenza bisognerà attendere gli esiti dei colloqui tra il Ministero e gli amministratori locali - sindaci su tutti - potenzialmente interessati dai cambiamenti. Qualche notizia ufficiale è comunque attesa a breve, l’esame è ormai alle porte.