I tempi non sembrano ancora maturi affinché i PCTO diventino criterio di ammissione all’esame di Stato, come in teoria prevede la legge dal 2017
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Sembrava tutto pronto e, invece, si va verso un ulteriore rinvio. Anche per la Maturità 2024, infatti, lo svolgimento dei Percorsi per Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), l’ex alternanza scuola-lavoro, non dovrebbero costituire requisito minimo per l’accesso alle prove di giugno. Proprio negli scorsi giorni è spuntato un emendamento al Decreto “Milleproroghe” - in via di approvazione in Parlamento - che punta a rimandare ancora una volta l’entrata in vigore della norma. Manca solo il voto definitivo di Camera e Senato, previsto entro la fine di febbraio per averne la certezza. Ma, a questo punto dell’iter di approvazione, il testo appare quasi blindato.
Una notizia che ha sorpreso un po’ tutti. La mancanza di indiscrezioni su un eventuale rinvio della norma aveva lasciato intendere che, stavolta, sarebbe finalmente entrato in vigore tale obbligo. Invece, si prosegue secondo il copione adottato negli ultimi anni. Procrastinando ulteriormente una delle novità più sostanziose introdotte dalla riforma organica più recente dell’esame di Stato, ormai datata 2017. Tra ritardi organizzativi delle scuole, chiusure dovute alla pandemia e proteste degli studenti, tale criterio d’accesso all’esame è infatti rimasto sinora “lettera morta”, non entrato mai concretamente in vigore. E proprio il “Milleproroghe” è stato lo strumento ogni volta utilizzato per bloccarlo.
Ci sono ancora degli studenti esclusi del tutto dai PCTO
Probabilmente ci si è accorti che i “Percorsi” fanno ancora fatica a coprire l’intera platea dei potenziali maturandi. Aprendo alla possibilità che parecchi studenti potrebbero essere esclusi dall’esame solo per questo dettaglio. Una circostanza suffragata anche dall’ultimo “Osservatorio sui PCTO” del portale Skuola.net che, sul finire dello scorso anno scolastico, segnalava come quasi 1 alunno di quinto superiore su 10 - il 9% d- non avesse svolto le ore minime di formazione extra-scolastica previste per il proprio indirizzo: almeno 90 ore se al liceo, 150 ore se in un istituto tecnico, 210 ore se in un istituto professionale; da espletare nel corso dell’ultimo triennio di scuola. Difficile che in dodici mesi si sia colmato questo vuoto.
Resta comunque il fatto che, in sede di colloquio orale di Maturità, la commissione possa chiedere lo stesso ai candidati - ovviamente se hanno svolto almeno in parte il PCTO - di illustrare la propria esperienza. Anche questo passaggio, però, rischia di creare qualche problema ai maturandi. Visto che, sempre secondo l’Osservatorio di Skuola.net, l’alternanza scuola lavoro è ancora fatta in larga parte in modo “simulato”: nel 60% dei casi si limita ad attività teorico-pratiche senza il coinvolgimento delle aziende, mancando l’obiettivo principale del PCTO e rendendo un po’ povera di contenuti l’eventuale relazione d’esame.