Dall'analisi del testo dei versi di Giorgio Caproni ai saggi brevi di natura socio-economica, artistico-letteraria, storico-politica e tecnico-scientifica
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E dopo Magris, arriva Caproni. Un autore dal nome meno conosciuto - almeno, tra gli studenti - di tanti altri del Novecento, più quotati tra i papabili alla vigilia della prima prova . È lui il rappresentante principale delle tracce uscite in occasione della prima prova della Maturità 2017. Una serie di temi apparentemente ostici, zeppi di citazioni di autori semi-sconosciuti, molto tecniche e per esperti della materia. Eppure, leggendole bene, ci si potevano trovare tutti gli elementi che compongono il dibattito attuale. Cose di cui sentiamo parlare ogni giorno, che impattano sulla nostra quotidianità ma che si proiettano anche in avanti, verso il futuro. Il segreto per affrontarle? Non tanto studiare ma leggere i giornali, informarsi, guardare programmi di approfondimento. Ed è proprio questo il problema, perché queste tracce certificano lo scollamento che ormai c’è tra la scuola e la vita reale. A scriverlo è la redazione di Skuola.net.
Cura dell’ambiente, rapporto tra persone e robot, disastri naturali e responsabilità dell’uomo. Chi di noi, negli ultimi mesi, non ha sentito parlare almeno una volta di questi temi? Peccato che non rientrino nei programmi scolastici e, peggio ancora, non se ne parli in classe. Non sono supposizioni, lo dimostra anche il totoesame della vigilia. Skuola.net, che è una delle fonti più accreditate in questo ambito, realizza queste previsioni con una metodologia scientifica, perciò esse rispecchiano in maniera abbastanza fedele il dibattito scolastico e le indiscrezioni che viaggiano tra studenti e prof.
Nei pronostici dei maturandi, gli argomenti di stretta attualità – l’anniversario delle stragi di mafia, il terrorismo, l’immigrazione, le elezioni di Trump – non mancavano di certo, eppure nessuna di queste opzioni è stata presa minimamente in considerazione dal Miur. Giustamente, perché nel mondo ci sono rivoluzioni in atto che hanno o avranno un effetto sulla nostra vita molto superiore ai pur importanti temi sopra citati. Si conferma dunque la tendenza, più o meno spinta (vedi il caso Magris), di usare la Maturità come occasione per ricordare alla scuola di guardare sempre meno al passato e sempre di più al futuro.
Peccato che questa sia una goccia nell’oceano, perché gran parte del sistema scolastico è invece orientato a programmi, metodologie, competenze che hanno un forte legame con qualche decennio fa e poco invece con le esigenze dei cittadini di domani. Se in alcuni Paesi le prove di valutazione finale si svolgono avendo a disposizione un computer connesso a Internet - che oggi rappresenta la normalità per tutti - noi siamo ancora strettamente dipendenti da vocabolari e penne.
Tutto ruota attorno al voto. La cultura personale e le competenze extra-scolastiche sono un simpatico accessorio facoltativo che lo studente a suo piacimento può decidere di possedere o meno. Fondamentali nella vita ma, a questo punto, anche per l’esame di Maturità. Se, quindi, volessimo dare un consiglio ai maturandi dei prossimi anni sarebbe sicuramente quello di andare a scuola non solo con libri e quaderni ma con un bel giornale sotto braccio. Siamo certi che gli tornerà utile perlomeno per il tema d’italiano.