Il ministro svela il suo "amore a prima vista" per Quasimodo e rassicura chi, temendo la cabala, ha associato l'autore alla maturità del 2002, quando l'Italia uscì dai Mondiali agli ottavi in Corea: "Nessuna preoccupazione, lo squadrone in campo c'è"
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Renzo Piano, autore di un articolo scelto come traccia per la prima prova della maturità, ringrazia il ministero dell'Istruzione e lancia un appello ai giovani: "Le periferie sono le città del futuro, così ricche di umanità ed energia. C'è solo da fare una gigantesca opera di rammendo: che tocca a noi fare, ma soprattutto ai giovani, quegli stessi ragazzi che oggi sostengono l'esame", ha detto l'architetto, dal 2013 senatore a vita.
Piano si dice "contento da senatore a vita che ha sempre fatto l'architetto: inseminare dei temi nelle coscienze in modo da smuoverle, mettere in moto un volano di idee che poi prosegua autonomamente. In Senato ci vogliono persone che, siano senatori a vita o meno, rappresentino la forza civica del Paese. Come può l'Italia guardare lontano senza la cultura, che e' la nostra vera forza?".
Entrano nel merito del tema, "la sfida di rendere più belle e urbane le nostre periferie è entrata nelle coscienze di molti italiani, non soltanto perché l'80 per cento della popolazione che vive in città sta in periferia. Le periferie sono la città del futuro, così ricche di umanità ed energia. C'è solo da fare una gigantesca opera di rammendo per renderle pezzi di città felice: che tocca a noi fare, ma soprattutto ai giovani, quegli stessi ragazzi che oggi sostengono l'esame di maturità. Per questo - dice Piano - sono grato al ministero dell'Istruzione. Sono loro, i giovani, il nostro domani e quello delle nostre città oggi così fragili".
L'architetto conclude con un vero e proprio messaggio ai giovani. "Il nostro è un Paese di talenti straordinari, i giovani sono bravi e, se non lo sono, lo diventano per forza: siamo tutti nani sulle spalle di un gigante. Il gigante è la nostra cultura umanistica, la nostra capacità italiana di inventare, di affrontare i problemi in maniera laterale, di cogliere i chiaroscuri. Dico inoltre ai giovani di non rassegnarsi alla mediocrità, di viaggiare per imparare le lingue e per capire gli altri e di comprendere che la diversità è un valore, non certo un problema. Inoltre viaggiare (ma sia chiaro per poi tornare) serve ai giovani per rendersi conto della fortuna che hanno avuto a nascere in un Paese come l'Italia: perché se non si va all'estero si rischia di assuefarsi alla nostra grande bellezza e a viverla con indifferenza".
Giannini: "I ragazzi hanno accolto bene le prove" - Per il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, il bilancio della prima giornata di Maturità è più che positivo. "Sono veramente soddisfatta, mi sembra che i ragazzi abbiano accolto molto bene le prove: hanno avuto una gamma molto alta, ciascuno ha potuto trovare la sua strada". Il ministro parla della scelta di Quasimodo: "Per me è stato amore a prima vista, l'ho trovato l'autore giusto, moderno e contemporaneo, uno sperimentatore sia linguistico che culturale del 900, un punto di riferimento per il nostro Paese e non solo. Oltretutto è un autore del Sud, stimola quindi anche una riflessione sulle sue origini. Non ho esitato a proporlo nelle tracce".
Sui timori dei più scaramantici, che hanno ricordato come alla Maturità del 2002, anno del triste Mondiale quando la Nazionale uscì agli ottavi in Corea, la traccia della maturità fu proprio su Quasimodo, la Giannini rassicura: "Nel 2006 (anno in cui l'Italia vinse i Mondiali, ndr) non è stato merito di Ungaretti, poeta che pure mi è molto caro, credo piuttosto che sia stato merito dello squadrone in campo. Anche quest'anno mi pare che lo squadrone ci sia: ho seguito con piacere la prima partita, in cui ha avuto spazio anche il nostro vivaio. Ma, come dico sempre, nella vita ci vuole coraggio, competenza e la famosa terza c... tanta fortuna".