E' guerra senza esclusione di colpi, dagli Usa alla Thailandia, a chi prova a fare il furbo durante le prove: dai droni ai copricapi anti-cheating, fino al rilevatore di smartphone...
In principio erano foglietti pieni di formule, stralci di traduzioni, riassunti nascosti nei luoghi più impensabili. Oggi, invece, la tecnologia ha facilitato il compito agli aspiranti "copioni". Basta avere uno smartphone e il gioco è fatto. L’importante, però, è non essere beccati; i professori cercano di rimanere aggiornati elaborando contromosse per fermare i furbetti ma, contro i millennials, è una battaglia persa in partenza. I numeri lo dimostrano. Secondo un sondaggio di Skuola.net, infatti, durante la maturità 2015, circa uno studente su tre ha ammesso di aver copiato durante la prova più ostica e temuta: la seconda prova. Il mezzo prediletto? Naturalmente Internet, con il 14 % dei copioni (1 su 7) che ha confessato di essere riuscito ad usare il proprio smartphone. Segue la stessa tendenza la terza prova, il quizzone, dove gli studenti che hanno copiato durante l’esame di Stato 2015 sono stati uno su quattro. Nel 16% dei casi utilizzando la navigazione web del proprio smartphone.
LE CONTROMOSSE - In un quadro del genere, non si può che correre ai ripari. Qualche anno fa, per la Maturità 2013, addirittura l'associazione nazionale presidi lanciò una proposta che fece molto discutere: installare dei rilevatori di telefonini nelle scuole. Un’idea subito accantonata vista la difficile realizzazione, per motivi sia organizzativi sia economici. Ma se in Italia si rimane al vecchio metodo della "passeggiata" dei commissari tra i banchi, altrove la lotta è decisamente più aspra, e le soluzioni per combattere i copioni professionisti possono rivelarsi particolarmente creative. Ecco i 4 metodi anti-cheating più incredibili riportati dalla stampa estera. Che siano di ispirazione per i professori italiani?
#1 PROFILI SOCIAL MONITORATI
Negli Stati Uniti, Pearson Education – tra le più importanti case editrici specializzate nel campo dell’istruzione - ha elaborato delle linee guida che permettano ai docenti di monitorare i profili social degli studenti che hanno sostenuto un determinato esame. Una soluzione che, però, ha lasciato perplessi ragazzi e genitori. Sollevando anche dubbi sul rispetto della privacy.
#2 TELECAMERE ANTI-COPIATURA
Sempre negli Usa, la Scuola di Business dell’Università della Florida centrale ha recentemente dotato l’aula riservata ai test di un sistema di monitoraggio anti-copiatura: telecamere ambientali per controllare movimenti strani, 228 computer a incasso che impediscono di fare fotografie agli schermi e un software che osserva da remoto gli schermi delle postazioni pc. E gli inventori giurano, nel tempo, si sono verificati solo 14 casi sospetti su 64mila esami svolti.
#3 COPRICAPI CONTRO LE SBIRCIATINE
Dalla Thailandia, invece, arriva la soluzione più a basso costo mai sentita: il copricapo creativo. Una sorta di “segnalatore anti-truffa”. Niente di più che una serie di fogli di carta applicati sulla testa degli studenti che impediscono le occhiate furtive a destra e sinistra. Una pratica diventata virale sul web grazie a un post Facebook. Sempre in Thailandia un’altra foto ha recentemente mostrato studenti con una scatola di cartone in testa. Segno che da quelle parti la fantasia non manca.
#4 DRONI VS COPIONI
Mentre in Cina il controllo arriva dal cielo; con un drone a sei eliche in grado di rilevare gli impulsi provenienti dai dispositivi mobile. Un esperimento testato durante gli esami di ammissione all’università in due centri della città di Luoyang.