Dopo i fasti delle prime edizioni, la "svalutazione" del premio che il ministero dell’Istruzione assegna agli studenti che ottengono il punteggio massimo all’esame di Stato registra il suo record negativo: poco meno di un euro a punto
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Una discesa di cui non si vede la fine: è quella che sta interessando il cosiddetto “bonus Maturità”, il premio riservato agli studenti che, agli esami di Stato conclusivi del ciclo delle scuole superiori, riescono a raggiungere la votazione di ‘100 e lode’.
Se, infatti, nel 2007 - data della sua entrata in funzione - l’ammontare del bonus per i maturandi più meritevoli era di 1.000 euro, nel 2021 l’incentivo ha toccato il suo valore più basso di sempre: appena 90 euro a ragazzo. In poco più di 10 anni, come segnala Skuola.net, quello che voleva essere un attestato per l’impegno è così diventato poco più che una paghetta, registrando solo tagli e vedendo il suo valore assottigliarsi costantemente Maturità dopo Maturità.
Le ragioni della “svalutazione” del bonus
A cosa è dovuto questo ridimensionamento? Probabilmente le cause non sono univoche. Di certo non sono da ricercarsi nella diminuzione dei fondi messi a disposizione dalle casse dello Stato, rimasti tutto sommato invariati. Da rilevare, invece, il parallelo aumento (anch’esso costante) dei maturandi che nel tempo sono riusciti a prendere l’agognato ‘100 e lode’ all’esame. Basti pensare che, se solo nel 2019 erano stati in 7.513 gli studenti ad accaparrarsi la lode, nel 2021 il loro numero è più che raddoppiato: ben 15.353. Portando a dividere il fondo - annunciato a inizio ottobre da Decreto dal Ministero dell’Istruzione - tra molti più beneficiari, assottigliando così le fette spettanti a ognuno di loro.
Maturità 2021: il bonus crolla, i beneficiari raddoppiano
Per gli studenti, tuttavia, questo trend negativo non dovrebbe essere più una sorpresa. Già poco tempo dopo la sua introduzione - avvenuta, come accennato, in vista dell’esame di Stato del 2007 per mano dell’allora ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni - il bonus ha iniziato a svalutarsi nettamente. Nel 2010, ad esempio, passò da mille a 600 euro. Ma era solo il preludio al dimezzamento vero e proprio (500 euro), cosa che avvenne nel 2011 e che si replicò nel biennio 2012-2013. Dopodiché si è ridotto ulteriormente nel 2014 e nel 2015, arrivando a un valore di 450 euro. E poi, sempre più giù: nel 2016 fu di 370 euro, nel 2017 di 340 euro, che sono diventati 300 nel 2018 e 255 nel 2019. Fino ad arrivare alla somma quasi irrisoria del 2020, quando il premio si è fermato a 95 euro. Cifra ulteriormente limata nel 2021, arrivando al minimo storico dei 90 euro a ogni diplomato con lode.
D’altro canto, non fa quasi più notizia che i maturandi diventino ogni anno più bravi (o, forse, che le commissioni d’esame adottino un metro di giudizio sempre più “generoso”). Nel 2007, infatti, gli studenti ‘lodevoli’ furono solamente lo 0,7% del totale. E per alcuni anni il dato si mantenne stabile: nel 2009 salirono allo 0,9%, nel 2012 scesero allo 0,6% per poi ritornare allo 0,9 % nel 2015. Ma nel 2016, per la prima volta, la schiera dei migliori superò la quota dell’1%, con oltre 5 mila beneficiari del bonus (rispetto agli scarsi 4 mila dell’anno precedente), ovvero l’1,1% sul totale dei maturandi. Dopodiché, la curva è andata solo verso l’alto: l’1,2% nel 2017, l’1,3% nel 2018, l’1,6% nel 2019. Con gli aumenti più significativi che si sono verificati nell’ultimo biennio: nel 2020 è riuscito a prendere ‘100 e lode’ il 2,6% dei maturandi (12.129), nel 2021 addirittura il 3,1% (15.353). Ci sarà stato lo zampino della pandemia? Può darsi.
Esami di Stato: con la pandemia boom di voti alti
È infatti innegabile che ci sia stato uno stacco tra chi ha affrontato la Maturità in versione completa (svolta fino al 2019) e quella di emergenza (adottata proprio nel 2020-2021). Con la formula del maxi-orale senza prove scritte che, senza entrare nel merito della maggiore o minore complessità dell’esame, ha portato a un notevole incremento non solo delle lodi ma di tutti i voti degli studenti. Con molti più ragazzi rientranti nelle fasce di voto alte.
I diplomati con voti superiori al’80 sono passati dal 32,8% del 2019 al 49,6% del 2020, superando la metà dei maturandi (52,9%) nel 2021. Così come gli studenti con voto compreso tra 91 e 99 sono saliti dal 9% del 2019 al 9,8% del 2020, arrivando quest’anno al 15,6%. Mentre i maturandi che si sono fermati a 100 (senza ottenere la lode), se nel 2019 erano il 5,6%, nel 2020 sono balzati al 9,9% nel 2020, continuando a salire fino al 13,5% del 2021.