Lezioni private, temari, contributi scolastici “volontari”, tesine, app e corsi: il conto per superare le prove rischia di essere salato
Sostenere la maturità può costare quanto una rata del mutuo. Al contributo volontario aggiuntivo alla tassa d’esame non scappa circa il 60% dei maturandi, e se si ricorre anche alle ripetizioni si riescono a superare i 750 euro per ottenere il diploma. In generale, tra l’acquisto di temari, tesine, app, lezioni private e contributi extra, un ragazzo di quinta superiore su 10 racconta che per fare la maturità dovrà spillare più di 750 euro a mamma e papà. E più sale il numero di debiti scolastici con i quali si chiude l’anno, più aumenta la probabilità di spendere cifre da capogiro. È quanto emerso da una web survey di Skuola.net su un campione di circa 2.260 studenti all’ultimo anno di liceo, istituti tecnici e professionali.
È soprattutto chi è uscito dall’ultima pagella con più di un debito formativo a dare fondo ai risparmi di famiglia con più facilità. Il popolo delle ripetizioni da maturità è comunque composto anche da studenti senza insufficienze e coinvolge complessivamente un maturando su 4. Di questi, il 58% ha destinato alle lezioni private un budget superiore ai 100 euro, ma oltre uno su 5 addirittura supererà i 500. E più è alto il numero di debiti, più aumenta la probabilità di spendere cifre da capogiro: per chi ne ha più di 3 il rischio di investire oltre i 500 euro in lezioni private è di ben 10 volte superiore a chi di debiti non ne ha nessuno. Le materie più gettonate del periodo? Matematica vince su tutte, la seguono Fisica e Italiano.
Ma l’insufficienza non è l’unico motivo per il quale si ricorre alle ripetizioni. Oltre due maturandi su 5 ricorrono al insegnante privato perché ritengono che la scuola non li abbia preparati adeguatamente, mentre un ulteriore uno su 5 si batte il pugno sul petto assumendosi tutte le responsabilità della sua preparazione mediocre. L’ambizione che fa puntare a un voto più alto di quello atteso è invece il motore che spinge uno studente su 10 a ricorrere alle ripetizioni, così anche è simile la percentuale di quelli spinti dall’ansia da maturità.
Un’ansia a cui si aggiunge il problema di dover trovare il tutor di ripetizioni più adatto nel minor tempo possibile, visto il pericoloso incombere della prima prova. Lo confermano il proliferare di annunci di chi si offre per dare lezioni posizionati di fronte a scuole e palestre, ma anche l’aumento esponenziale di richieste su piattaforme di tutoring online come Skuola.net | Ripetizioni, il portale che aiuta gli studenti a trovare i tutor più vicini a casa e a prenotare una lezione dal vivo o online con la stessa facilità con la quale si ordina una pizza. I dati confermano che nelle ultime settimane le prenotazioni di ripetizioni da parte dei maturandi sono aumentate dell’80%. Visto il boom di richieste, pensando anche alle tasche degli studenti, il portale offrirà un bonus del valore di 10 euro in ripetizioni a tutti i maturandi che prenoteranno sulla piattaforma in tempo d’esame.
La maturità è l’occasione per fare cassa non solo per i prof privati, ma anche per le scuole. Continua, seppure in lieve diminuzione (dal 65% al 60% dei casi), la pratica di richiedere agli studenti un contributo volontario ma in realtà obbligatorio per sostenere l’esame, da sommare alla tassa d’esame (quella sì da versare). Stiamo parlando di cifre che mediamente oscillano tra i 20 ed i 50 euro, con punte di 100 euro nei casi peggiori.
Al contrario aumentano sempre di più quelli che stimano di spendere cifre superiori ai 750 euro per sostenere la maturità. Se nel 2015, in una classe di 30 ragazzi, 2 avrebbero speso una cifra del genere, a oggi gli studenti “spendaccioni” della stessa classe sono diventati ben 3. E anche in questo caso, a pagare di più sono quelli che hanno preso tanti debiti (da tre in su) al primo quadrimestre: in questo caso, a superare i 750 euro di spesa complessiva sono uno su 4.
A completare la lista della spesa per giungere all’agognato pezzo di carta sono la tesina, le app per lo smartphone e la strumentazione didattica aggiuntiva. Per l’esattezza, il 42% dei ragazzi di quinta è disposto a pagare per avere una tesina già pronta, di questi oltre il 29% spendendo pure sopra i 30 euro. Ad essersi scaricato app ad hoc per passare la maturità senza troppi problemi è ben un alunno su 5, di cui circa il 23% spendendo oltre i 10 euro. I corsi di preparazione all’esame di Stato hanno contribuito a svuotare i salvadanai di circa il 13% dei maturandi, tanto che oltre il 56% di questi vi ha investito più di 60 euro. Circa 2 su 5 sono invece i ragazzi di quinta che raccontano di spendere denaro pure nell’acquisto di temari, bignami, guide e fotocopie. Di loro il 61% non supererà i 30 euro da destinare alla causa, un altro uno su 5 andrà oltre i 60.