La ministra dell’Istruzione, ospite di Skuola.net, parla di cittadinanza attiva, alternanza scuola-lavoro e anche di cyberbullismo
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Esami, docenti, alternanza scuola-lavoro. Ma anche cyberbullismo, educazione alla cittadinanza ed elezioni. Valeria Fedeli fa un bilancio dei suoi quattordici mesi alla guida del ministero dell’Istruzione parlando direttamente agli studenti, durante una videochat in diretta su Skuola.net. Lei che verrà ricordata dai ragazzi soprattutto come il ministro (anzi, la ministra) che ha dato il via libera al nuovo esame di maturità, in partenza alla fine del prossimo anno scolastico. Anche se le cose di cui è maggiormente orgogliosa sono altre.
Il vanto più grande? Aver dato stabilità alle cattedre
Come aver dato stabilità alla didattica: “Aver creato tutte le condizioni amministrative per far iniziare l’anno scolastico 2017/2018 con tutti i docenti in classe. Non avere il cambio degli insegnanti a ottobre, novembre, dicembre – sottolinea - è per me motivo di vanto. I direttori regionali e i presidi hanno fatto un lavoro h24, nonostante le difficoltà negli organici”. Ma è su l’intera attuazione della ‘Buona Scuola’ che la Fedeli pone l’accento, sugli otto decreti approvati lo scorso anno: “Hanno rimesso in asse le nostre istituzioni scolastiche con l’Europa. Un insieme di scelte che cambiano il volto qualitativo dell’Italia”.
L'alternanza scuola-lavoro
Ma gli studenti sono più interessati alle cose che li riguardano da vicino tutti i giorni. Come l’alternanza scuola-lavoro. “L’Alternanza scuola-lavoro curricolare – ricorda Fedeli - è una delle innovazioni didattiche più importanti. Ma è evidente che vada accompagnata nella sua attuazione. Nei licei, ad esempio, è un elemento di novità. Con gli Stati Generali abbiamo perciò chiamato a responsabilità tutti i soggetti coinvolti nel percorso, a partire dalle aziende”.
Troppi compiti per i ragazzi in alternanza
Rimane però in piedi un altro nodo: come conciliare gli stage con il carico di studio che molti docenti continua a dare ai ragazzi mentre sono lontani da scuola. Su questo la ministra è netta: “I docenti non possono mostrare un atteggiamento di ostilità. Non si possono caricare gli studenti di compiti a casa quando stanno svolgendo i tirocini. In molti c’è ancora la tendenza a considerare che le ore di alternanza non facciano parte del percorso formativo. Ci deve essere un equilibrio, una programmazione. Bisogna tenerne conto”.
La maturità 2018. E quella che verrà
Immancabile un accenno alla maturità 2018. Ma la Fedeli non si lascia sfuggire nessuna indiscrezione, limitandosi solo a tranquillizzare i maturandi con la frase diventata ormai hashtag ufficiale degli esami degli ultimi anni: “No panic. Ora che si conoscono le materie, basterà studiare. Nei prossimi mesi il Miur accompagnerà tutti gli studenti con attività mirate". Fisica: perché ancora una volta esclusa dagli scritti? “Non c’erano tutte le condizioni per proporla all’esame”. E la maturità del futuro? “Accompagneremo gli studenti sin dall’inizio dell’anno. Visto che nel 2019 l’esame di maturità cambia bisogna informarli in tempo”.
La lotta al cyberbullismo inizia a funzionare
Un giudizio anche sul cyberbullismo: “Con le nuove leggi non è più rubricato come una bravata da ragazzo ma è affrontato con una serie di strumenti ad hoc. A partire dal tutoraggio all’interno delle scuole. Anche i ragazzi, però, hanno iniziato a capire che non bisogna vergognarsi di essere vittima di episodi del genere. Sta cambiando il clima: dire che si sta subendo un atto di bullismo e denunciarlo è sempre più visto come un atto di forza. A vergognarsi deve essere chi lo commette”.
Cittadinanza attiva arma contro l'odio
Un discorso a cui si collega quello sulla cittadinanza attiva: “Il Piano di educazione al rispetto è stata una mia precisa scelta. Per attuare l’articolo 3 della Costituzione. Per avviare un percorso di educazione alla cittadinanza, al rispetto delle differenze. Tre importanti linee guida - contro la violenza sulle donne, contro il cyberbullismo, contro le parole d’odio – messe in mano ai docenti”
Verso le elezioni del 4 marzo
Infine un appello per invitare i giovani ad andare a votare: “Il diritto al voto – ribadisce la Fedeli - è fondamentale perché, se non vai a votare, significa che non vuoi contare nella tua vita e nella vita degli altri. Attraverso il voto si può costruire la società che si vorrebbe vedere. Altrimenti non cambia nulla e non credo che i giovani non volgiano cambiare il mondo. Votando e partecipando ci si ritaglia uno spazio per tentare di realizzare anche i propri sogni”.