I DATI

Minori in carcere più che raddoppiati negli ultimi tre anni: Campania, Lombardia e Sicilia le regioni con più baby-detenuti

Dal 2021 al 2024, il numero degli adolescenti detenuti in un Istituto Penale per Minorenni è cresciuto del +124%. E considerando anche altre forme di restrizione della libertà, il fenomeno riguarda 1.498 giovani in tutta Italia

26 Mar 2025 - 12:44

C’è un pezzo d’Italia che cresce dietro le sbarre di una cella, e non si tratta dei protagonisti di “Mare Fuori”. Perché oltre la finzione televisiva, e dentro i confini del nostro Paese, la realtà dei minori detenuti è molto più complessa. E non è scritta dagli sceneggiatori, ma dai numeri.

In particolare, quelli dell’ultimo report del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), raccontano di un territorio dove l'infanzia può finire presto: nel 2024, gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni rinchiusi negli Istituti Penali per i Minorenni (IPM) erano 311, più del doppio rispetto alla precedente rilevazione del 2021, quando i minori dietro le sbarre furono 139.

Un fenomeno concentrato in poche aree

Numeri che, però, cambiano molto a livello regionale. Non a caso le prime quattro aree per minori detenuti negli IPM accolgono da sole quasi la metà del totale di loro. Alla data del 15 febbraio 2024, in Campania, risultavano detenuti 48 minori (erano 20 nel 2021), mentre in Lombardia 44 (contro i 23 della precedente rilevazione). La Sicilia, che occupa il terzo gradino del “podio”, ne contava 40 (erano 17 nel 2021), invece il Piemonte 39: nel 2021 erano la metà, 18. Confermando quasi sempre, peraltro, il trend di crescita nazionale.

E, come segnala un’analisi approfondita del report effettuata dal portale studentesco Skuola.net, il quadro si fa ancora più allarmante se mettiamo nel calderone il dato aggregato sui servizi “residenziali” alternativi – che, oltre agli IPM, conta anche i Centri di prima accoglienza, le Comunità ministeriali e quelle private – arrivando alla seguente conclusione: i minori sottoposti a una qualche misura di detenzione, in Italia, sono ben 1.498.

Alla luce di ciò, la triste classifica assume connotati ben diversi. Cosicché le regioni con il maggior numero di minori diventano la Lombardia e la Sicilia che, con 246 giovani incarcerati - o sottoposti a misure alternative -, hanno un’incidenza sul totale nazionale pari al 16,42%. 

A stretto giro, segue la Campania, con 232 minori incarcerati e il 15,49% di incidenza sul totale nazionale: qui, oltre ai già citati 48 minori tra i 14 e i 17 anni detenuti in Istituti Penali per Minorenni, se ne aggiungono i 142 delle Comunità private. 

Qui il decreto legge 123/23 (cosiddetto Caivano, entrato in vigore nel settembre 2023 e convertito nella legge 159/23) potrebbe avere avuto un certo peso, visto l’ampliamento delle fattispecie per cui è previsto il ricorso al carcere in fase cautelare.

Non si tratta, però, solo di una questione di numeri assoluti, ma anche di “peso” sulla comunità di riferimento. Alcune regioni – pur con una popolazione di adolescenti più ridotta – hanno un problema: il Piemonte, ad esempio, rappresenta da solo il 6,88% del totale nazionale. Lo stesso si può dire di Lazio e Puglia, che contano rispettivamente 121 e 112 ragazzi in stato di detenzione o sottoposti a misure alternative. 

Sul versante opposto, Valle d’Aosta, Molise e Umbria registrano i numeri più bassi, con pochissimi casi di detenzione minorile. In Umbria, nel 2024, erano appena 8; in Molise solo 1 mentre in Valle d’Aosta, addirittura, nello stesso anno non risultavano minori in stato di detenzione. Esempi virtuosi arrivano anche da Liguria, Abruzzo e Basilicata, dove il tasso di incidenza sul dato nazionale non supera un punto percentuale. 

Non c'è solo il carcere

Va poi fatta una distinzione in base al tipo di detenzione a cui si è sottoposti. C’è infatti chi può dirsi fuori dal carcere, ma comunque dentro al sistema. È esattamente il caso delle “comunità”: se ne parla meno, anche se accolgono una fetta consistente di questi adolescenti. Si tratta delle Comunità ministeriali e private dove i minori inseriti, in via alternativa alla detenzione, sono circa un migliaio su tutto il territorio nazionale. 

Il numero più alto, anche in questo caso, continua ad esprimerlo la Lombardia, con un totale di 180 minorenni in comunità private; segue la Sicilia, con 173 adolescenti che attualmente si trovano in una comunità sovvenzionata dallo Stato o da privati; poi la Campania, con 142.

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