Rispetto a prima dello scoppio della guerra sono raddoppiati i bambini e i ragazzi ucraini che studiano nelle classi dei nostri istituti. Mentre quelli in fuga dalla guerra, tra marzo e maggio, sono praticamente quintuplicati. Oltre la metà frequenta scuole dell’infanzia e primarie
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In poco più di due mesi la presenza di alunni di origine ucraina nelle classi degli istituti italiani è praticamente raddoppiata: prima dello scoppio del conflitto, infatti, ne risultavano iscritti circa 20mila. Dopo quel maledetto 24 febbraio anche la nostra scuola ha fatto la sua parte nella gara di solidarietà per l’accoglienza dei profughi ucraini. Così, da allora a oggi, negli istituti statali e paritari della Penisola sono stati integrati altri 22.788 studenti, di cui 5.060 nella Scuola dell’infanzia, 10.399 nella Primaria, 5.226 nella Secondaria di primo grado e 2.103 nella Secondaria di secondo grado.
Di questi, il 21% è concentrato in Lombardia, il 12% in Emilia-Romagna e l’11% in Campania. Per capire l’entità del fenomeno, basti pensare che dopo il primo mese di conflitto i nuovi scolari provenienti dalle zone di guerra erano circa 5mila. In meno di due mesi, dunque, sono quasi quintuplicati. Questi i dati principali che emergono dal report pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione, aggiornato al 9 maggio, sintetizzati dal portale Skuola.net.
L’accoglienza degli studenti ucraini nelle regioni d'Italia
È la Lombardia, dunque, la regione italiana che ha avuto il merito di accogliere la maggior parte degli studenti ucraini: ben 1 su 5 (4.836 ragazzi, in numeri assoluti) si trova in una delle 864 scuole lombarde coinvolte. Subito dopo troviamo l’Emilia Romagna, con 2.774 studenti in 457 scuole, e la Campania, che ospita 2.412 alunni in 471 scuole. Numeri elevati anche per il Piemonte (1.865 studenti in 292 istituti) e Lazio (1.765 studenti in 339 istituti). Superano il migliaio di alunni accolti anche il Veneto (1.681 tra bambini e ragazzi in 334 scuole) e la Toscana (1523 per 274 scuole). Il numero minore di scolari ucraini si trova invece in Molise, meta per soli 112 studenti in 21 scuole, e in Basilicata, dove in 55 istituti studiano 192 ragazzi del paese afflitto dalla guerra.
Studenti ucraini in fuga: una crescita esponenziale
Il numero di giovani dall’Ucraina accolti nelle scuole italiane, come detto, è cresciuto rapidamente a partire dallo scoppio del conflitto. Al 21 marzo se ne registravano, infatti, complessivamente circa 5mila (4.778). Numeri raddoppiati già a fine marzo, quando se ne contavano più di 10mila. Si è arrivati a 15mila il 9 aprile (15.409) e a 20mila il 27 aprile (20.411). Fino a giungere alla quota odierna, che probabilmente - purtroppo - è ancora destinata ad aumentare. E quindi sarà probabilmente necessario reperire ulteriori risorse economiche per poter soddisfare le esigenze - di tipo pedagogico, psicologico, linguistico e logistico - connesse con i processi di accoglienza.