Qualcuno punta sulla distanza di sicurezza, altri sulla didattica mista (in presenza e online). Ma c'è anche chi elimina l'obbligo delle mascherine
La scuola italiana, proprio in questi giorni, si sta interrogando su come far ripartire quanto più possibile in presenza il prossimo anno di lezioni. Ma, in attesa di capire come verrà struttura la didattica, il primo documento ufficiale ad arrivare nelle segreterie degli istituti è stato quello contenente le Linee Guida del Comitato tecnico-scientifico: indicazioni di carattere socio-sanitario all'interno delle quali dovranno muoversi i dirigenti scolastici per riaprire in sicurezza i propri edifici. Un problema, questo, che ovviamente riguarda il nostro Paese ma anche tutti gli altri toccati dal Covid-19. Come si staranno organizzando, ad esempio, i grandi Stati europei per evitare il contagio tra studenti? Ognuno ha una sua strategia, soprattutto sull'uso delle mascherine. Ecco le principali, sintetizzate da Skuola.net, sulla base del report diffuso dal CTS.
Germania
È una delle nazioni in cui le misure adottate sono particolarmente stringenti, specie dal punto vista igienico. In più, la distanza minima di sicurezza tra gli studenti è stata fissata in 1,5 metri (da noi, in classe, sarà di 1 metro). Con le lezioni che dovranno svolgersi in piccoli gruppi: al massimo 15 ragazzi per volta. Per questo, se necessario, andranno riprogrammati gli orari delle lezioni e delle pause; perché i gruppi di alunni dovranno restare separati l'uno dall'altro in ogni momento della giornata. Con quasi tutti (tra studenti, insegnanti e personale scolastico) obbligati all'uso della mascherina.
Francia
Qui si fa una distinzione tra scuole materne ed elementari, da un lato, e college e licei, dall'altro. Nel primo caso le mascherine (vanno bene anche se auto-prodotte) dovranno essere indossate solo dai docenti e dal personale scolastico, sempre in presenza degli alunni e comunque ogni volta non si riesca a garantire la distanza di almeno 1 metro. Con i bambini che in classe dovranno avere uno spazio di circa 4mq ciascuno. I ragazzi più grandi, invece, non è ancora chiaro se dovranno indossare la mascherina ma è sicuro che dovranno mantenere la distanza di 1 metro; anche qui, dovranno farlo ovviamente professori e il personale, con le stesse indicazioni fissate per i colleghi delle scuole di livello inferiore.
Spagna
Il paese iberico allunga la distanza minima di sicurezza fino a 2 metri, sempre e comunque. Ma al momento non impone l'obbligo dell'uso della mascherina – sia per gli insegnanti che per gli alunni – in tutti quei casi in cui si riesca a garantire il distanziamento sociale. Solo se ciò non potrà avvenire, tutti quanti saranno tenuti a indossare la mascherina. La Spagna, però, introduce una precauzione in più: l'obbligo di mascherina per tutto il personale addetto al trasporto scolastico.
Regno Unito
In Gran Bretagna si segue un approccio ancora più morbido rispetto alla Spagna per quel che riguarda i dispositivi di protezione: nelle scuole e in tutti gli altri contesti educativi è sconsigliato l'utilizzo di mascherine o di coperture facciali (tali strumenti vengono considerati utili solo in ambienti chiusi ma per brevi periodi). Per preservare la salute della comunità scolastica si punta, piuttosto, sulle misure organizzative. Nelle scuole primarie, le classi dovrebbero normalmente essere divise a metà, con non più di 15 alunni per gruppo (più l'insegnante). Nelle scuole secondarie e i college, il dimezzamento delle classi sarà praticamente obbligatorio e si prevede, altresì, che le aule e i laboratori vengano rimodulate con postazioni distanziate di 2 metri.
Svizzera
Anche gli elvetici, così come i britannici, hanno fissato a 2 metri la distanza minima interpersonale e non prevedono l'uso della mascherina. Perlomeno nella scuola dell’obbligo (che, a seconda del Cantone di riferimento, arriva fino ai 12-15 anni). Solo nella scuola post-obbligo, ma dai 16 anni in su, può essere preso in considerazione il suo utilizzo ma senza poter costringere nessuno. In generale, la mascherina andrà indossata in contesti formativi specifici, quando non è possibile rispettare il distanziamento di 2 metri. C'è però da dire che, in base alle caratteristiche dell’aula, in alcuni casi già da ora è data facoltà alle scuole di svolgere l'insegnamento in presenza solo in modo parziale.
Olanda
I Paesi Bassi, per evitare il contagio, spingono soprattutto per l'alternanza tra studenti. Le ore di insegnamento in presenza, infatti, saranno divise nei vari giorni, in modo da limitare il più possibile gli spostamenti; gli alunni svolgeranno il 50% dell'orario di lezione in classe e il rimanente 50% del tempo a distanza. Ciò non toglie che i presenti, ragazzi compresi, in aula e nel resto degli ambienti scolastici dovranno rispettare la distanza di 1,5 metri. L'unica deroga sarà per i bambini della scuola primaria: a loro verrà suggerito di stare il più possibile distanziati dai compagni (ma gli insegnanti e il personale dovranno comunque osservare il distanziamento da loro). Le mascherine? Nella scuola primaria non saranno necessarie.
Belgio
Classi ancora più ristrette sono previste per il prossimo anno scolastico in Belgio. Qui la capienza massima delle aule sarà di 10 studenti per volta (più l'insegnante), con un minimo di 4mq di spazio tra i ragazzi e di 8mq tra alunni e docente. Non solo: all'interno dei locali scolastici gli spostamenti di gruppo dovranno essere limitati al minimo, rispettando sempre e comunque la distanza sociale di 1,5 m. Ciò richiederà una profonda pianificazione degli orari d'ingresso e uscita, della ricreazione, della pausa pranzo. Capitolo mascherine: l'obbligo scatterà per gli alunni del sesto anno di scuola elementare e per tutti quelli della scuola secondaria, nonché per tutto il personale. Si potranno però indossare anche quelle in tessuto.