Il mondo della scuola si interroga sull'opportunità di ripristinare, dopo la pausa del 2020 dettata da lungo lockdown, le valutazioni di fine anno
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È innegabile che l’anno scolastico 2020/2021 sia senza dubbio diverso da tutti gli altri, persino dall’anno che l’ha preceduto. Infatti l’incertezza si è avvertita sin dai primi giorni e sta continuando, soprattutto ora, quando sono di nuovo moltissimi i giovani costretti alla Dad in tutta Italia. Di questa situazione come se ne terrà conto quando arriverà il momento degli scrutini? Sarà possibile bocciare? Secondo quanto ricostruito dal sito Skuola.net, sembrerebbe proprio di sì. Almeno per ora.
Si può bocciare quest’anno? Pare proprio di sì
“Al momento le disposizioni sono quelle pre-Covid e dunque sarà possibile rimandare e anche bocciare chi non ha molte insufficienze”, ha spiegato al 'Corriere della Sera' Cristina Costarelli, preside del liceo Newton di Roma. “Certo si terrà conto della situazione, delle lunghe chiusure e si arrotonderà - continua la preside del liceo romano - ma mandare tutti avanti di nuovo come lo scorso anno credo che sarà molto difficile e alla fine anche poco produttivo”. Dunque, almeno allo stato attuale delle cose i consigli di classe avranno la facoltà di bocciare o rimandare gli studenti giudicati non idonei per frequentare la classe successiva. Ma lo faranno? Su questo punto lo scenario potrebbe cambiare
La valutazione al tempo del Covid-19
Un’altra autorevole voce, come quella di Antonello Giannelli - presidente dell’Associazione nazionale dei presidi - può aiutare, specie i non addetti ai lavori a comprendere meglio il complicato mondo delle valutazioni scolastiche, soprattutto in tempo di Covid-19: “Non credo - spiega Giannelli - che sia utile la promozione automatica ma non ci potrà neppure essere troppo rigore, bisognerà tenere conto del disagio di un anno così travagliato, distinguendo almeno tra chi si è impegnato anche se non ha raggiunto gli obiettivi e chi no. Nei casi dubbi si potrebbe promuovere con l’obbligo di recupero”. Infatti è innegabile che, sia lo scorso anno sia quello in corso, avranno conseguenze sul bagaglio di conoscenze dei ragazzi che frequentano le scuole oggi. Ma promuovere tutti è la soluzione? Lo scorso anno questa fu la linea adottata dalla Ministra Azzolina, che decise di far accedere tutti gli alunni (tranne in casi estremi) alla classe successiva anche se con pesanti insufficienze, purché fossero recuperate a settembre con corsi di recupero ad hoc.
La voce degli studenti
Ovviamente la questione bocciature interessa in particolare gli istituti superiori, visto che nel primo ciclo le percentuali di ragazzi bloccati per più di un anno nella stessa classe sono irrisorie. E sono quindi proprio i ragazzi più grandi ad alzare la voce su questo tema: “Servirebbe una riflessione sulla valutazione - spiega Luca Redolfi del Forum delle associazioni studentesche - ci sono state troppe difficoltà di connessione e stress psicologico. Ma il Ministro finora non ci ha incontrati”.
Anche i docenti sono preoccupati
A soffrire però non sono solo gli alunni; anche i docenti sono in difficoltà, soprattutto sul tema dei voti, come affermato da Patrizia Cocchi, preside dell'istituto Vittorio Veneto di Milano, raggiunta dal quotidiano: “Un conto è se si torna in presenza dopo Pasqua, un altro se si dovesse rimanere in Dad fino a maggio. Con le lezioni a distanza la valutazione è in molti casi impossibile, si possono valutare le competenze ma non le conoscenze. Certamente far passare per due anni di seguito studenti impreparati non ha senso. Forse si potrebbe rimandare lo scrutinio a ottobre dell’anno prossimo, dopo un paio di mesi di recupero, e a quel punto decidere chi passa e chi no”; una strategia simile alla proposta di Giannelli. Tuttavia sono molti i professori impauriti dal dover dare un giudizio sui ragazzi avendo passato la maggior parte del tempo in Dad e senza la certezza di una riapertura tra aprile e maggio. “Non c’è stata formazione degli insegnanti, è chiaro che non si può valutare a distanza come si fa in classe, anche se i metodi ci sarebbero”, sottolinea Elisabetta Nigris, colei che ha guidato il gruppo di lavoro che ha riformato la valutazione delle primarie.
Come funziona l'ammisione alla Maturità?
Un altro tema fondamentale sul piano delle valutazioni è l’esame di Stato 2021: come si dovranno comportare i docenti con i ragazzi che dovranno affrontare la Maturità? Come potranno valutarli giustamente con pochi giorni in presenza? Lo scorso anno, per la Maturità 2020, la ministra Azzolina decise di far accedere tutti i ragazzi alla prova d’esame. Non sembra però dello stesso parere il ministro Bianchi, visto che saranno i consigli di classe a decidere sull'ammissione. L'ordinanza sugli esami di Stato affida infatti l’ultima valutazione agli insegnanti e alla loro conoscenza delle singole situazioni degli studenti che seguono da anni. Oltre al fatto che PCTO e Invalsi non saranno pre-requisito di ammissione, l’unica eventuale deroga sarà quella al requisito di frequenza, anche se non sarà generalizzata: infatti, potranno essere ammessi anche gli studenti che non hanno frequentato le ore minime a causa di problemi legati a connessione o ad altre difficoltà, ma la scelta è comunque demandata ai singoli istituti.
Lo spettro dei ricorsi
Giusto un aspetto, forse, potrebbe ribaltare la situazione all'ultimo istante: l’ombra dei possibili ricorsi, che studenti e famiglie potrebbero affidare al Tar su eventuali bocciature considerate ingiuste, come sostiene anche Costarelli, che ha preannunciato quanto soprattutto quest’anno i ricorsi “Potrebbero avere la strada spianata in un anno così”. Uno scenario confermato come possibile anche dal Codacons. Secondo l'associazione dei consumatori, il ministro dell’Istruzione Bianchi dovrebbe intervenire al più presto dando indicazioni specifiche alle scuole: in caso contrario, già annuncia, sarà inevitabile una valanga di ricorsi in tutta Italia a tutela di quelle famiglie che vedranno i propri figli bocciati a causa dell’emergenza sanitaria. "E’ indispensabile tutelare i diritti degli studenti e delle loro famiglie – sottolinea Carlo Rienzi, presidente del Codacons - cancellando anche quest’anno le bocciature e prevedendo sessioni speciali di recupero per tutti coloro che hanno accumulato debiti formativi”. Ora, dunque, la palla passa direttamente al Ministro. Tecnicamente basterebbe una sua ordinanza per 'ammorbidire' i criteri di valutazione di fine anno. Il tempo c'è, bisognerà vedere se c'è anche la volontà.