Anno nuovo, vita nuova? Non proprio, perché si tornerebbe in classe con le stesse criticità "bocciate" a giugno: cattedre vacanti e voto in condotta
Istituto Comprensivo Parco della Vittoria sede Col di Lana, Roma © Ansa
Il nuovo anno scolastico rischia di iniziare con un boom di supplenti: a poche settimane dall'apertura delle scuole, infatti, si torna a parlare di troppi insegnanti precari che andranno a coprire le cattedre. Per i sindacati è un esercito di quasi 250mila professori, un record. Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, dal canto suo, dopo i numerosi casi di aggressioni e bullismo da parte di giovanissimi in varie parti d'Italia, anche in questi giorni, torna a chiedere al Parlamento di approvare in fretta la riforma del voto di condotta che, dice, "deve essere operativa per il prossimo anno scolastico" ma che al momento è all'esame della commissione Istruzione della Camera. Insomma, come era finito, l'anno riparte: dalle stesse criticità.
I dati raccontano di un incremento di supplenti nelle scuole italiane del 72% in sette anni: si è passati, cioè, dai 132mila dell'anno del 2017/2018 ai 232mila del 2023/2024, mentre per il prossimo anno scolastico presumibilmente si toccherà quota 250 mila. Manuela Calza, segretaria nazionale della Flc Cgil, sostiene che "il problema non solamente non viene risolto, ma peggiora di anno in anno" e che ciò "è determinato da errori e scelte politiche di reclutamento".
Il direttore generale dell'Ufficio scolastico del Lazio, Anna Paola Sabatini, assicura che lo sforzo in atto è per assicurare che il 1° settembre tutti i docenti siano in cattedra. Per il 2024, il ministero dell'Economia ha autorizzato un contingente di 45.124 posti per le immissioni in ruolo, inclusi i posti di sostegno. Tuttavia, i posti vacanti dopo la mobilità ammontano a 62.393: il ministero dell'Istruzione, che prima della pausa estiva ha incontrato i sindacati, ha spiegato che la differenza tra posti autorizzati e posti vacanti sarà colmata attraverso il nuovo concorso Pnrr previsto per l'autunno.
Ma Gianna Fracassi, segretaria della Flc Cgil, fa notare che "vi è un disallineamento tra le assunzioni programmate, il contingente autorizzato e quelle che sono poi le assunzioni effettive. Avremo quindi un nuovo record di supplenti, con l'assurda situazione che il ministero dell'Istruzione ha accantonato 20.000 posti per il concorso di ottobre, ma ancora non si è concluso il concorso 2023 e ci sono idonei nel concorso 2020". Anche per Giuseppe D'Aprile, segretario della Uil scuola, che ha mandato una lettera sull'argomento al ministro Valditara, "il non aver autorizzato tutti i posti disponibili, in attesa di una futura procedura concorsuale, in ragione del Pnrr, determinerà, in molte regioni, la mancata assunzione in ruolo dei docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi ordinari".
E ci sono forti criticità sul fronte del personale Ata e di quello delle segreterie scolastiche. Per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, secondo i sindacati, oltre 20mila posti saranno dati a supplenza. "Le segreterie scolastiche sono ridotte ai minimi termini - afferma il presidente Anief Marcello Pacifico. - Negli ultimi anni sono stati tagliati oltre 50mila posti. Inoltre, con il moltiplicarsi delle incombenze lavorative dovute alla gestione dei progetti derivanti dal Pnrr, le cose sono ulteriormente peggiorate: per questo chiediamo il ripristino dal 1° settembre degli oltre 6mila collaboratori scolastici aggiuntivi e licenziati a fine anno scolastico, più altre migliaia di assistenti amministrativi e tecnici: senza di loro le scuole sarebbero in ginocchio".