il caso italiano

Scuole, scatta l'allarme sicurezza tra proroghe e mancanza di fondi

Dagli asili nidi ai licei, sono migliaia gli istituti pubblici e privati non in regola. Le leggi scritte nel 1992 sono sempre state coperte da proroghe. Oggi serve ancora un decreto

13 Mar 2018 - 16:35
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L'ultimo grave episodio è avvenuto a Napoli nella zona collinare dei Camaldoli: una bambina di dieci anni è finita al Pronto Soccorso con un trauma cranico dopo esser stata colpita alla testa da una mattonella che si è staccata da una parete della sua scuola. Dall'asilo nido alle scuole superiori, sono 42.000 gli edifici scolastici in tutta Italia e, di questi, più della metà sono fuori norma per il mancato adeguamento dei locali alle normative antincendio, oltre che antisismiche.

I dirigenti scolastici e gli enti locali proprietari degli immobili non rischiano solo pesanti sanzioni ma di chiudere del tutto. L'Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici si è già rivolta al ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli senza ricevere ancora alcuna risposta. Le norme per la sicurezza sono state scritte nel 1992 ma sono sempre state prorogate. Infatti, nel maggio 2016 c'era l'intenzione di intervenire con un decreto, così era stato stilato un piano per "l'adeguamento alle norme di prevenzione e protezione dagli incendi" per tutti gli edifici scolastici. Si sarebbe dovuto concludere il tutto entro il 31 dicembre 2016 ma con il decreto legge Milleproroghe il termine è slittato a fine 2017. Infine, dei 10 miliardi di euro che il governo Renzi prima e Gentiloni poi avevano destinato alla messa in sicurezza degli istituti, di fatto solo 5.2 miliardi sono stati realmente assegnati agli enti locali.

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