DATI MIUR SHOCK

Scuole, una su due a rischio: ecco come scoprire lo stato della propria

In base ai dati del Miur sull'edilizia scolastica, il 53,8% degli istituti non ha il certificato di agibilità/abitabilità. Ma come fare a scoprire se l'aula è a rischio? Ecco la guida di Skuola.net.

27 Set 2018 - 20:26
 © ansa

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La vostra scuola è sicura? Difficile saperlo, non impossibile. Molte famiglie saranno sicuramente preoccupate dopo la diffusione, da parte del Miur, dell’ultimo aggiornamento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica in Italia. Non hanno tutti i torti: su un patrimonio, in capo agli enti locali, di 40.151 edifici ‘attivi’ – solo il 53,2% delle strutture possiede il certificato di collaudo statico. Mentre il 53,8% non ha quello di agibilità e abitabilità e il 59,5% non ha quello di prevenzione incendi. In pratica, una scuola su 2 non è a posto con le norme sulla sicurezza. Diventa dunque, importante, saperne di più. Il sito Skuola.net ha perciò elaborato una breve guida che spiega come entrare in possesso di queste informazioni.

L’accesso agli atti la strada più sicura
Come detto, ci sono vari modi – alcuni più diretti, altri meno – per capire lo stato di conservazione delle strutture scolastiche statali. La via maestra si chiama ‘accesso agli atti amministrativi’. In base alla legge n.241/1990 (e successive modificazioni) ogni soggetto (pubblico o privato) che ha un interesse diretto alla conoscenza dei contenuti di un documento amministrativo può chiedere di accedere all’atto che contiene quelle notizie. Nella fattispecie, i genitori dell’alunno possono richiedere di sapere quali certificazioni possiede la scuola (agibilità, stabilità, ecc.) e ogni altro dettaglio riguardante il rispetto delle procedure amministrative. Una domanda che può essere inoltrata (in forma scritta ma anche orale) alla segreteria d’istituto. E che deve avere risposta entro 30 giorni dalla richiesta (con l’eventuale rifiuto che deve essere motivato).

Anagrafe degli edifici scolastici: utile ma da interpretare
Ovvio che, il sistema appena descritto, porti via parecchio tempo – tra domande, tempi d’attesa, solleciti – e non dia la certezza di arrivare all’obiettivo immediatamente L’alternativa più affidabile è consultare proprio l’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Il ministero dell’Istruzione, assieme alle statistiche sull’ultima rilevazione, ha diffuso un database - reperibile al seguente link - con tutte le informazioni sugli edifici (sedi principali e succursali) che ospitano i ragazzi. Basterà andare alla voce “Certificazioni e documenti relativi alla sicurezza” e scaricare il file con i dati, in cui ci sarà l’elenco dei certificati posseduti da ogni istituto. Anche qui, però, la praticità non è la caratteristica principale. Si tratta di un archivio pensato per chi lavora con gli ‘open data’, che richiede alcune elaborazioni informatiche prima di essere ‘leggibile’. Skuola.net ha perciò convertito il documento per renderlo immediatamente consultabile. L’importante è avere sotto mano il codice meccanografico della scuola e del singolo edificio (facilmente reperibile dal sito internet della scuola).

Il portale ‘Scuola in chiaro’
Infine il metodo più semplice dei tre per avere informazioni “basilari”. Oggi tutti gli istituti sono tenuti a censire ogni aspetto della propria ‘vita’. Il portale ‘Scuola in chiaro’, gestito dal Miur, serve proprio a questo. Un grande contenitore in cui le istituzioni scolastiche caricano qualsiasi tipo di dato: dal profilo degli alunni a quello del personale, dai servizi presenti (palestre, mense, laboratori, ecc.) alla didattica, dal contesto geografico ai trasporti, dal riscaldamento all’impianto elettrico. Immancabile, perciò, un approfondito capitolo sull’edilizia scolastica: età e origine degli edifici, tipo di strutture, dati catastali, stato di conservazione, interventi di manutenzione (già effettuati o da effettuare), accessibilità. Mancano, però, le cose più importanti: le certificazioni. Inoltre, la compilazione del questionario è compito delle scuole. Una sorta di autocertificazione, che potrebbe discostarsi dagli atti ufficiali. Utile, più che altro, per farsi un’idea generale.

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