Grazie alla Legge di Bilancio, dal prossimo anno sarà un docente specializzato a far svolgere l'attività sportiva agli studenti più piccoli. Inoltre, il Pnrr prevede 300 milioni per la costruzione e la ristrutturazione di palestre scolastiche e impianti sportivi
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Nelle scuole primarie, dal prossimo anno, gli alunni potranno praticare Educazione motoria con un docente specializzato. Una svolta storica, contenuta nella Legge di Bilancio, che rovescia l'immobile assetto scolastico che, fino a oggi, ammetteva l'insegnamento dell'attività sportiva in classe affidandolo, però, a docenti di altre materie. La competenza, dunque, sarà al centro del nuovo corso e porterà giovamento anche ai genitori dei bambini che, negli anni, per far svolgere l'Educazione motoria ai propri figli con un esperto in non pochi casi avevano dovuto pagare, di tasca propria, professionisti esterni.
Saranno le classi quinte a beneficiare per prime della riforma. Ma dal 2023/2024 il sistema si allargherà anche alla quarta elementare. La nuova normativa, inoltre, sottolinea anche che l'insegnante specializzato sarà equiparato, dal punto di vista giuridico ed economico, agli altri docenti delle diverse discipline scolastiche. Ma il potenziamento dell’attività sportiva a scuola è anche uno degli obiettivi del Pnrr, che prevede un investimento ad hoc per nuove palestre e attrezzature, oltre che per la ristrutturazione di quelle esistenti. A riassumere i contenuti di questa sorta di “pacchetto sport” è il portale Skuola.net.
Educazione motoria alle elementari, il quadro attuale
Ma com’è la situazione odierna? "Non è che oggi non siano dedicate ore di lezione all'educazione fisica o motoria nelle scuole primarie - sottolinea Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - semplicemente non sono previsti docenti ad hoc come invece avviene nelle secondarie. Per cui può capitare che uno dei docenti normalmente deputato all'insegnamento delle varie materie previste in questo ciclo di studio si veda assegnata la responsabilità di gestire le attività di educazione motoria”.
Questa però non è l’unica soluzione. L’alternativa c’è, ma solo se le famiglie vogliono “contribuire”: “Dato che a questa assegnazione non corrisponde necessariamente una preparazione specifica a riguardo - continua Grassucci - spesso le scuole ricorrono al supporto di personale specializzato o associazioni sportive. Ma questo è possibile solo mettendo mano al portafogli, quindi trovando i necessari fondi attraverso il contributo delle famiglie o attraverso altre forme di reperimento di risorse per l'ampliamento dell'offerta didattica e formativa”. Tutto questo, però, dal prossimo settembre sarà solo un ricordo.
L'insegnamento dell'educazione motoria alle scuole elementari diventerà infatti parte integrante della didattica, al pari delle altre materie. Contrariamente a quanto accaduto negli ultimi sessant’anni, gli studenti potranno svolgere l'attività sportiva con un docente specializzato, con almeno due ore settimanali di insegnamento per ciascuna classe.
In arrivo fondi per potenziare le strutture sportive scolastiche
Ma, come detto, questa non sarà l’unica novità in arrivo per quanto riguarda lo sport nelle scuole. Se la Legge di Bilancio 2022 introduce il “maestro di Educazione motoria” alle elementari, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede uno stanziamento di 300 milioni per la costruzione di nuove palestre e la ristrutturazione di quelle esistenti, più l'acquisto di attrezzature adeguate, per potenziare l’offerta didattica (anche in orario extrascolastico) e aumentare la presenza di tali strutture nei nostri istituti.
Si stima che questo intervento possa consentire la costruzione o ristrutturazione di circa 400 tra palestre e strutture sportive nei prossimi cinque anni. Anche allo scopo di lottare contro la dispersione scolastica, in particolare nelle zone più svantaggiate, dove la presenza di palestre nelle scuole è minore. Secondo un’elaborazione Fondazione openpolis su dati Pnrr, infatti, il 38% degli istituti in aree meno sviluppate del nostro Paese ne è privo, contro il 22% di quelle più sviluppate e il 26% di quelle in transizione.
La soddisfazione della Sottosegretaria Vezzali
Per Valentina Vezzali, Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, il risultato è “storico”: "Introdurre l’insegnamento di educazione motoria nella scuola primaria - ha scritto Vezzali sulla propria pagina Facebook - affidato a docenti specializzati, rappresenta un risultato che si attendeva da oltre 60 anni ed è un punto fondamentale per la rivoluzione culturale sportiva del nostro Paese”
“Fin dal primo giorno del mio incarico - prosegue il Sottosegretario - quello di prevedere l’insegnante di scienze motorie sin dalla scuola primaria è stato uno dei miei obiettivi principali, perché non possiamo pensare ad una Italia più sportiva se non si inizia ad educare i nostri figli sin dai primissimi anni del loro percorso formativo. La decisione odierna è la conferma del forte impegno del Governo Draghi verso la “Next Generation”, fatto di azioni concrete e di investimenti economici sull’impiantistica sportiva scolastica previsti dal Pnrr”.
“Ringrazio il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il Sottosegretario Rossano Sasso - conclude Vezzali - per aver condiviso l’obiettivo ed aver lavorato in sinergia, giungendo ad un risultato auspicato da anni, da tanti voluto a parole ma raggiunto, con i fatti, solamente adesso!"