ANNO SCOLASTICO 2024/25

Stretta sugli smartphone, ritorno dei voti alle elementari, educazione finanziaria: ecco le novità del nuovo anno scolastico

Sono tanti i cambiamenti che attendono gli studenti allo scoccare della prima campanella dell’anno scolastico 2024-25. Il portale Skuola.net ha elencato quelli più significativi da conoscere, specialmente se si è studenti

06 Set 2024 - 12:33
 © ansa

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Stretta sugli smartphone e ritorno del diario cartaceo fino alle medie, nuove linee guida sull’educazione civica che ora include anche l’educazione finanziaria, ritorno dei giudizi sintetici alle elementari, più sanzioni per studenti (e genitori) violenti, nuovi indirizzi di studio alle superiori. Queste sono solo alcune delle novità più significative - secondo il portale Skuola.net -  con cui gli studenti si troveranno a fare i conti nell’anno scolastico che sta per partire. 

1. Cellulari vietati in classe e sanzioni per i “disobbedienti” 

Come stabilito da una circolare estiva del Ministro Valditara, nelle classi elementari e medie agli studenti sarà vietato utilizzare gli smartphone, anche per scopi didattici. Gli istituti dovranno recepire questa disposizione e le sue modalità di implementazione - dal ritiro dei cellulari all’ingresso al tassativo divieto di tenerli nello zaino - come anche definire eventuali sanzioni, ma solo alle scuole medie.

Non vuol dire, però, che la tecnologia resterà a casa: per la didattica sarà possibile impiegare pc e tablet, ma su richiesta del docente e sotto la sua supervisione. L’unica eccezione riguarda gli studenti con disabilità o con bisogni educativi specifici nel cui piano didattico personalizzato è previsto il supporto del cellulare: questi potranno continuare a tenerlo acceso durante le lezioni.

Il motivo che ha portato a tutto ciò? Oltre alla ovvia distrazione che gli smartphone portano con sé, ci sono gli allarmanti studi internazionali che correlano l’eccessivo uso di tecnologia in quelle fasce d’età a disturbi nello sviluppo cognitivo e sociale. Chiaramente alle superiori si conferma l’indicazione precedente di non usarlo per scopi personali durante le lezioni.

2. Torna il diario cartaceo

Tra le indicazioni del Ministero per l’anno in partenza c’è anche quella di tornare a far appuntare agli studenti compiti e comunicazioni su diari o altri supporti cartacei. Anche qui fino alle scuole medie. Ciò non significa che si deve abbandonare il registro elettronico ma che le due modalità - analogica e digitale - dovranno convincere.

L’obiettivo, qui, è quello di rendere autonomi bambini e ragazzi, visto che spesso la consultazione del registro elettronico avviene con la mediazione dei genitori. In ogni caso, a differenza della questione smartphone, si tratta di una raccomandazione e non di un obbligo.

3. Debuttano i diplomi tecnico-professionali in 4 anni

Da questo settembre, nelle scuole che hanno aderito alla sperimentazione lanciata dal MIM a inizio 2024 - circa 170 istituti - prenderà il via ufficiale la riforma della filiera tecnico-professionale 4+2.

Al fianco dei tradizionali percorsi quinquennali, ce ne saranno alcuni che permetteranno di prendere il diploma in quattro anni, con una differente articolazione della didattica e un potenziamento delle materie STEM (tecnico-scientifiche) e delle lingue straniere. Inoltre, questi percorsi avranno un maggior collegamento con le imprese del territorio.

Sbocco naturale sarà una formazione supplementare presso gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS), con i loro percorsi professionalizzanti biennali. Ma non è comunque esclusa la possibilità di iscriversi all’università.

4. Educazione civica: le nuove linee guida puntano sull’economia

Tutto sommato legata all’attenzione del Ministero (e del Governo) per i temi economici c’è la revisione delle linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, operative nei prossimi mesi e che riguardano l’ora settimanale dedicata al suo insegnamento in ogni ciclo scolastico.

Stando alle bozze circolate alla vigilia della prima campanella, infatti, c’è una particolare cura per la promozione della cultura d’impresa e dell’iniziativa privata. A cui si accompagnano un focus maggiore sull’educazione finanziaria e al digitale.

Tra gli aggiornamenti più consistenti, anche la centralità della persona umana, dei valori costituzionali, della salvaguardia dell’identità nazionale, dell’educazione alla legalità, dell’integrazione.

5. Alunni stranieri: arrivano le lezioni extra di Italiano

A proposito di integrazione, l’anno scolastico 2024/25 dovrebbe portare con sé uno sforzo più energico per accogliere meglio all’interno del sistema didattico gli alunni di origine non italiana, in special modo quelli arrivati da poco.

In una prima fase, sin dalle prime settimane di scuola, verranno organizzate delle attività al di fuori dell’orario scolastico dedicate al recupero di eventuali lacune.

Dopodiché, dal prossimo anno, si procederà anche al potenziamento dell’insegnamento della lingua italiana, per chi è in forte difficoltà o nelle classi in cui il numero di stranieri supera il 20% del totale. A occuparsene, sarà un docente aggiuntivo specificatamente formato.

6. La stretta sui diplomifici: stop al “tre anni in uno” e al turismo didattico

È stata annunciata nel corso della scorsa primavera, sarà operativa da quest’anno scolastico. La stretta per contrastare i cosiddetti “diplomifici”, ovvero quegli istituti privati che consentono di recuperare tanti anni in uno o di ottenere il diploma di Maturità in modo sin troppo agevole, si articolerà su un doppio binario.

Da una parte, gli iscritti a questa tipologia di scuole potranno recuperare al massimo due anni assieme. Dall’altra, i medesimi istituti potranno formare - previa approvazione di una richiesta, da fare prima dell’avvio dell’anno scolastico - solo una classe terminale collaterale per ogni percorso già attivo. Questo per evitare il turismo didattico, che porta molti studenti a migrare - anche in senso geografico - verso le scuole paritarie solo per l’ultimo e decisivo anno. Inoltre, anche queste scuole dovranno dotarsi di registro elettronico e protocollo informatico, per evitare truffe su frequenze in aula fittizie.

7. Rinnovata l’assicurazione infortuni estesa per studenti e docenti

Anche per quest’anno scolastico, grazie alla sinergia tra il Ministero dell’Istruzione e quello del Lavoro, l’assicurazione INAIL obbligatoria per studenti e personale scolastico offrirà garanzie più estese in caso di infortunio rispetto a quelle standard.

Sono state trovate le risorse aggiuntive necessarie per confermare la misura - introdotta nel 2023/24 - in modo da assicurare gli studenti contro tutti gli infortuni e le malattie professionali connessi all’attività scolastica. In condizioni standard, infatti, le tutele riguardano solo le attività di laboratorio, costringendo le scuole a far sottoscrivere alle famiglie polizze integrative a pagamento.

I docenti e il resto del personale saranno coperti anche nel tragitto casa-scuola, per gli studenti la copertura cosiddetta “in itinere” sarà garantita solo durante i PCTO, per gli spostamenti tra il proprio istituto e il luogo dove si svolge l’attività.

8. Rapporto scuola-famiglia più semplice con la piattaforma ComUnica

Per agevolare le comunicazioni tra scuole e famiglie e per snellire le procedure amministrative che coinvolgono i genitori - autorizzazioni, assenze, adesioni per viaggi di istruzione, visite e partecipazione ad eventi, liberatorie, pagamenti, contributi, ecc. -  la piattaforma Unica, già utilizzata ad esempio per le iscrizioni scolastiche o per gli esami di Maturità, si arricchirà di un nuovo tassello: ComUnica.

Si tratta di una sezione che consentirà di digitalizzare la produzione e l’invio dei documenti prodotti da entrambe le parti. A sperimentare il sistema, nei prossimi mesi, saranno alcune prime classi di elementari, medie e superiori in quegli istituti che hanno aderito alla fase sperimentale: secondo i dati parziali saranno circa un quarto del totale.

9. Voto in condotta: ritorno alle medie e regole meno stringenti per bocciare con il 5 (in attesa del Parlamento)

La riforma sul voto di condotta è ancora in attesa dell’approvazione finale in Parlamento. Per ora resta in vigore la normativa attuale: è presente solo nella pagella delle superiori, fa media con gli altri voti e, in caso di insufficienza, si viene bocciati.

La legge che deve dare il via alle nuove regole - il cosiddetto Ddl Valditara - prevede di rendere un po’ più semplice di quanto sia ora l’assegnazione del 5 in “comportamento”, ma soprattutto stabilisce la sua reintroduzione anche alle scuole medie.

La sufficienza invece condanna, alle superiori, a un debito formativo da recuperare a settembre presentando una relazione sui temi di Cittadinanza. Stesso meccanismo nel caso ciò avvenga prima di essere ammessi agli esami di fino ciclo: in quella circostanza la relazione viene discussa in sede d’esame.

Sempre alle superiori, dal terzo in poi, con meno di 9 in condotta si rischia di avere un taglio dei crediti scolastici e quindi del voto di Maturità. Un punto potenzialmente perso per ogni anno in cui non si eccelle in condotta.

10. Sospensioni: si va a scuola lo stesso e nei casi gravi arrivano i lavori socialmente utili

Anche il giro di vite contro la violenza a scuola non sarà subito operativo, essendo contenuto nello stesso disegno di legge sulla condotta. Ma quando arriverà si tradurrà in un deciso inasprimento delle sanzioni.

Sia alle medie che alle superiori, infatti, in caso di sospensione: se la punizione resta all’interno delle due giornate, lo studente verrà coinvolto in quelle che sono state chiamate “attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare”, da svolgere a scuola; se la sospensione è superiore ai due giorni, la punizione si dovrà scontare attraverso la partecipazione ad “attività di cittadinanza solidale, presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche, una sorta di “servizio sociale”.

11. Pene più severe per chi aggredisce i docenti

Già in vigore, invece, sono i nuovi risvolti penali derivanti dall’aggressione contro i docenti e contro il personale scolastico in genere. Recentemente, infatti, è stata introdotta questa fattispecie come aggravante specifica del generico reato di violenza o oltraggio a pubblico ufficiale.

La violenza verso i docenti potrà essere punita con la reclusione da 7 anni e mezzo a 12 anni (invece dei precedenti 5); l’oltraggio con la reclusione da 4 anni e mezzo a 6 anni (invece dei precedenti 3 anni). Previste anche multe fino a 10.000 euro sotto forma di risarcimento all’istituto scolastico come danno reputazionale. Misura, quest’ultima, che tuttavia fa parte del Ddl Valditara e quindi soggetta ancora ad approvazione.

12. Scuola primaria, tornano i giudizi sintetici

Nel Ddl Valditara c’è pure la reintroduzione dei giudizi sintetici alla scuola primaria - come  ottimo, buono, sufficiente, insufficiente - che affiancheranno la descrizione del percorso fatto dal singolo alunno. Una novità che ha suscitato più di una polemica, ma che da Viale Trastevere presentano non come un ritorno del voto ma come un’operazione di maggior chiarezza nei confronti di studenti e famiglie. In una nota ministeriale verrà chiarita quale sarà la scala dei giudizi, mentre alle medie e alle superiori resterà in vigore il giudizio numerico.

13. PCTO alla Maturità: sarà l’anno buono?

Un novità che è in panchina ormai da un quinquennio. Lo svolgimento dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento - l’ex alternanza scuola-lavoro - figura come requisito per l’accesso alla Maturità sin dall’ultima riforma sugli esami, operativa dal 2019.

Poi, a suon di proroghe, la sua entrata in vigore è stata costantemente rimandata. I motivi sono vari: dalla pandemia, che ha impedito agli studenti di svolgere i tirocini, alla scarsa organizzazione di alcuni istituti nell’organizzare attività sufficientemente formative.

Ora, però, i tempi sembrano maturi. I prossimi mesi ci diranno se, agli esami del giugno 2025, solo chi avrà effettivamente completato le ore previste nell’ultimo triennio delle superiori - 210 nei percorsi professionali, 150 in quelli tecnici, 90 nei licei - potrà sostenere le prove finali.

14. Dimensionamento: cambiano gli assetti

Alcuni studenti potrebbero trovare il nome della propria scuola cambiato o veder confluire il proprio istituto in un altro, pur restando sempre nello stesso edificio. È questa, infatti, una delle conseguenze del cosiddetto “dimensionamento scolastico”, inserito tra gli obiettivi del PNRR per rispondere alla riduzione della popolazione scolastica.

Per mitigarne l’impatto, inoltre, è stato previsto che i dirigenti scolastici delle strutture affidate loro in reggenza, in quanto accorpate all’istituto più grande, possano chiedere l’esonero dalla didattica per un docente (o il semi-esonero se sono due) per aiutare nelle funzioni amministrative e organizzative.

15. Agenda Nord: dopo il Mezzogiorno è il turno del Settentrione

Dopo aver messo a punto, nello scorso anno scolastico, il piano di investimenti per lo sviluppo delle strutture del Mezzogiorno - l’Agenda Sud - nel corso del 2024/25 il Ministero dell’Istruzione e del Merito svilupperà l’omologa Agenda Nord, pensata per il Settentrione.

Partendo dalla constatazione che anche nelle aree spesso considerate più sviluppate ci sono delle sacche problematiche, sono stati stanziati 220 milioni di euro da destinare agli istituti del Nord, dalla primaria in su, per il potenziamento degli apprendimenti e il contrasto alla dispersione scolastica; se necessario con piani personalizzati.

Parallelamente, si agirà con azioni per la promozione della didattica innovativa, delle attività di laboratorio, dello sport. Coinvolgendo il più possibile le famiglie e il territorio.

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