OLTRE IL LIMITE

Studenti “fantasma”: negli istituti professionali un alunno su 14 perde l’anno per le troppe assenze

Superare il limite di assenze consentito per legge può tradursi in una bocciatura, indipendentemente dalla preparazione e dai risultati ottenuti tra i banchi

24 Mar 2025 - 13:15
 © ansa

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Non sono solo le insufficienze a determinare una bocciatura. Perché anche a scuola può essere dirimente il cosiddetto “attaccamento alla maglia”. Tradotto: la frequenza con cui si partecipa alle giornate di lezione. Ad esempio, infatti, nell’anno scolastico 2022-2023 - ultimo monitorato dal Ministero per l’Istruzione e del Merito - per il 2,7% degli studenti delle scuole superiori a pesare sulla mancata promozione è stato il numero delle assenze.

Il dato, in particolare, si riferisce agli “scrutinati” che vanno dal primo al quarto anno: stiamo parlando potenzialmente di oltre 50mila studenti su una popolazione complessiva di circa 2 milioni. Non sono pochi, perché stiamo parlando di alunni che scelgono (o sono portati a farlo) di non andare a scuola: infatti la legge prevede eccezioni in caso di reali e documentati impedimenti come, ad esempio, un’attività sportiva agonistica o una malattia.

Quante assenze si possono fare ogni anno?

Come ricorda il portale Skuola.net, alle scuole medie e superiori chi si assenta - senza le giustificazioni di cui sopra - per un numero di ore superiore a un quarto del monte orario totale non può passare all’anno successivo. Considerando che un anno scolastico di base deve durare almeno 200 giorni, si tratta, a spanne, di 50 giorni di assenza consentiti.

Unica nota positiva: dopo un’esplosione del fenomeno nel periodo pandemico, il dato sembra essere in contrazione del 12% rispetto all’anno precedente. Ma i dati, come spesso accade, vanno letti con attenzione, come ha fatto la stessa Skuola.net.

In primo superiore c'è il maggior numero di "scomparsi"

Partiamo dalle annualità più a rischio: il primo anno delle superiori è sicuramente il più critico. Qui, a non essere stato ammesso alla classe successiva per la mancata frequenza è stato il 3% degli iscritti. 

Nelle classi terze e quarte, invece, a essere stati fermati per le assenze sono stati rispettivamente il 2,8% e il 2,7% di studenti, che quindi hanno superato abbondantemente il tetto massimo consentito. Leggermente meglio è andata nelle classi seconde, dove la percentuale si è fermata al 2,3%.

Fin qui il dato medio, che però cambia drasticamente in base all’indirizzo scolastico. Tra i vari percorsi, infatti, emergono differenze significative nella frequenza degli studenti.

I licei riescono a limitare meglio le perdite 

Nei licei, le bocciature per mancata frequenza si fermano allo 0,6%, con la prima superiore in cima alle classi meno frequentate: qui lo 0,9% degli studenti, comunque pochi, ha collezionato più assenze del dovuto. Mentre tra il secondo e il quarto anno il dato oscilla tra lo 0,5% e lo 0,6%, facendo registrare un’incidenza marginale sul totale delle bocciature.

Anche in questo caso, però, il dato varia profondamente in base al percorso liceale: all’Artistico, per esempio, ben il 3,1% degli studenti del primo anno viene fermato a causa delle troppe assenze. 

Negli istituti tecnici il quadro diventa preoccupante

Cambio radicale di scenario, invece, negli istituti tecnici e, ancora di più, negli istituti professionali. Nei primi, il tasso di studenti non ammessi alla classe successiva per mancata frequenza è del 3,8% negli indirizzi di tipo “economico” e del 3,3% in quelli del settore “tecnologico”. 

Il fenomeno si conferma, come del resto nella generalità dei casi, particolarmente evidente nel primo anno - quello che di fatto sancisce il passaggio dalle scuole medie alle superiori - con il 4,2% di studenti bocciati per assenze nel settore economico e il 3,5% nel settore tecnologico: un segnale, questo, che potrebbe rimandare a una certa difficoltà di adattamento da parte degli studenti.

Nei professionali la situazione è veramente critica

Il quadro diventa decisamente più critico negli istituti professionali, dove il tasso di bocciature per eccessive assenze sale al 7,4%: il valore più alto tra tutti gli indirizzi scolastici.

Anche qui, l’anno di corso incide sulle prospettive. Al primo anno, infatti, la percentuale si porta addirittura al 7,8%, mantenendo più o meno lo stesso andamento anche negli anni seguenti: 6,8% al secondo anno; 7,3% al terzo e 7,6% al quarto anno.

“La prima vera sfida della scuola italiana è quella di convincere gli studenti a frequentarla, soprattutto in alcuni contesti: il fenomeno degli alunni bocciati per troppe assenze o del comunque eccessivo numero di assenze viene spesso sottovalutato rispetto ad altre emergenze - come quella del rapporto conflittuale con la matematica - ma è in realtà è una delle chiavi del successo o dell’insuccesso degli studenti”, così Daniele Grassucci, Direttore di Skuola.net.

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