Quasi il 60% delle aspiranti matricole è stato colto di sorpresa dalla decisione del Miur, ad anno scolastico inoltrato, di cambiare il calendario dei test rispetto al passato. Solo uno su tre si è fidato delle indiscrezioni e iniziato a studiare da inizio anno.
© ansa
Per un decennio le prove d'ingresso all'università per aspiranti Medici, Dentisti, Veterinari e Architetti si sono tenute alla fine dell'estate dopo l'esame di Maturità. Negli ultimi dodici mesi invece la parola d'ordine è stata instabilità. Profumo nel bel mezzo dell'anno scolastico 12/13 le aveva spostate a Luglio. Polemiche a non finire, anche per via del bonus Maturità, così la Carrozza le ha riportate a Settembre e infine, per il futuro, ha stabilito che il periodo migliore era Aprile, durante l'ultimo anno di scuole superiori, in linea con quanto facevano numerosi atenei privati. Tuttavia la certezza definitiva per il popolo degli studenti è arrivata solamente ad anno scolastico inoltrato, quando il Ministero ha diramato il calendario ufficiale delle prove. Incredibilmente quasi il 60% di loro è stato colto di sorpresa dall'annuncio ufficiale del Miur dello scorso 27 Dicembre: questo è il numero di coloro che ha realizzato solo ad anno scolastico inoltrato che i test non avrebbero avuto la classica collocazione settembrina. Sono dati che emergono da una ricerca del portale specializzato Skuola.net.
GLI STUDENTI NON SAPEVANO – Insomma la maggioranza delle future matricole non ha preso troppo sul serio le voci che si rincorrevano dall'inizio dell'anno. Il Ministro Carrozza, in una videochat in diretta proprio su Skuola.net a metà Ottobre, aveva confermato che gli studenti avrebbero fatto bene ad evidenziare nel proprio calendario il mese di Aprile. Della serie a buon intenditore poche parole. E infatti poco meno del 40% di quelli che prenderanno parte ai test d'ingresso la prossima settimana ha dato per buone queste dichiarazioni senza attendere il decreto ufficiale.
PREPARAZIONE IN RITARDO – Così solo uno studente su tre ha iniziato la sua preparazione in vista dei test nei primi mesi dell'anno scolastico. Una scelta sicuramente premiante, sia perché per superare le prove bisogna possedere una preparazione specifica, sia per la necessità di armonizzare il tutto con l'impegno dell'ultimo anno di superiori in vista della Maturità. Quelli che invece sono rimasti sorpresi, sono stati costretti a rincorrere gli eventi un po' come avviene al povero Fernando Alonso sulla Rossa da 5 anni a questa parte. Infatti 30% degli studenti intervistati ha iniziato a studiare solo da qualche giorno, il 10% da un paio di settimane e il 13% circa da un mese. Non necessariamente questi ultimi sono privi di buona volontà: questo periodo è uno dei più impegnativi per una quinta superiore, e la quasi totalità dei docenti non ha minimamente cercato di aiutare quelli che erano impegnati su due fronti. Ne è la testimonianza una lettera aperta pubblicata su un quotidiano nazionale, nella quale un gruppo di docenti lamentava la scarsa attenzione di alcuni dei propri studenti a causa proprio dei test d'ingresso.
UNIVERSITA CON STRISCE BLU - Se non dovesse andare bene, il 70% è disposto a ritentare il prossimo anno: la gran parte di questi si “parcheggerà” all'università in attesa della seconda chance. Un non trascurabile 17% si dichiara disposto ad andare all'estero a lavorare o studiare, mentre il 13% circa percorrerà la stessa strada ma in Italia.