Città che vai, agevolazioni sui trasporti pubblici che trovi: uno studente proveniente da una famiglia a basso reddito può viaggiare gratis a Napoli come a Bologna ma anche spendere fino a 200 euro all’anno se si trova a Milano. Ecco la mappa delle iniziative nei principali capoluoghi italiani
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Zaini pieni, tasche vuote. Quest’anno l’inflazione infiamma il caro scuola e spinge ad aumenti consistenti per libri e corredo scolastico: il 6% secondo l’osservatorio di Federconsumatori. Ma una volta “riempito” lo zaino, bisogna mettere in conto anche i costi per recarsi a scuola. Perché se è vero che molti italiani prediligono ancora il mezzo privato, lo stesso non si può dire per tutti quei giovani che per forza di cose sono obbligati a muoversi con i mezzi di trasporto pubblico, a volte anche extraurbani.
Secondo i dati raccolti da Skuola.net, oltre la metà degli studenti delle scuole superiori utilizza i mezzi per il tragitto scuola-casa. Per questo motivo anche i trasporti hanno sempre avuto un grosso impatto sulla spesa annuale della famiglia-tipo italiana, ragion per cui si tratta a tutti gli effetti di un costo da tenere in considerazione alla riapertura delle scuole. Per fortuna, però, sono molte le agevolazioni di cui gli studenti potranno beneficiare durante il nuovo anno scolastico, con la possibilità per molti di loro di viaggiare a titolo gratuito sui mezzi di trasporto delle principali città.
In questo senso, il Governo ha già attivato il Bonus Trasporti 2023. Un incentivo per studenti e lavoratori pendolari - con un ISEE inferiore ai 20mila euro - per poter usufruire del trasporto pubblico a tariffe scontate. Un’iniziativa importante che non a caso ha riscosso da subito enorme successo. Se non fosse che si tratta di una misura soggetta ad esaurimento fondi. Ecco perché per molti il rischio di rimanere “a piedi” è più che concreto. Ma, come spesso accade, laddove non arriva lo Stato, ci pensano i Comuni e le Regioni. Sono molti, infatti, i centri cittadini che hanno già attivato da tempo diverse agevolazioni, in questo caso rivolte esclusivamente agli studenti. Lo stesso portale Skuola.net ha fatto una ricognizione delle proposte messe in campo nelle principali città italiane.
Dove gli studenti viaggiano gratuitamente (o quasi) sui mezzi pubblici
L’ultima nata in ordine di tempo è la campagna promossa dal Comune di Roma per dare la possibilità ai ragazzi tra gli 11 e i 18 anni di viaggiare a titolo quasi gratuito a bordo dei mezzi di trasporto pubblico. Il tutto con una comoda card, che costerà tra i 30 e i 50 euro, senza obbligo di dichiarazione ISEE, evitando così di sborsare i 250 euro richiesti per l’abbonamento annuale standard. Per realizzare il progetto, sono stati stanziati 10 milioni di euro, previsti nel documento di variazione di bilancio approvato lo scorso 31 luglio. Per renderlo operativo mancano solamente i dettagli per l’attivazione della card. Va comunque detto che a Roma è già attiva un’agevolazione annuale riservata a giovani e studenti residenti che abbiano un reddito ISEE non superiore a € 20.000,00 e che varia da 130 a 150 euro.
Di tenore simile alla card capitolina è l’iniziativa ‘SaltaSu!’, introdotta dal Comune di Bologna. Varata dal governo regionale dell’Emilia Romagna e rinnovata per un altro anno, la misura garantisce trasporti pubblici gratuiti a tutti gli studenti e le studentesse delle scuole elementari e medie residenti nella Regione. Anche i colleghi più grandi, vale a dire gli alunni delle scuole superiori, possono beneficiare dell’iniziativa ma solo presentando una dichiarazione ISEE il cui valore non deve superare i 30mila euro. Anche qui, dunque, all’orizzonte un notevole risparmio per le famiglie, in un capoluogo dove il prezzo di un abbonamento annuale per i mezzi di trasporto urbano, per i giovani al di sotto dei 27 anni, è di 220 euro.
Anche a Napoli (e in tutta la Campania) studentesse e studenti potranno viaggiare a titolo gratuito per recarsi a scuola. E anche qui c’è lo zampino della giunta regionale, che per l’anno scolastico 2023/2024 si farà carico della tratta casa-scuola dei giovani. Per fare richiesta, è necessario soddisfare alcuni requisiti quali ad esempio l’età anagrafica, la residenza, l’iscrizione a un percorso di studi (scuola secondaria di I e II grado o università) e una dichiarazione ISEE con valore non superiore ai 35mila euro.
A Firenze, il Sindaco Dario Nardella ha recentemente presentato ‘Firenze TPL’, una misura che si propone il doppio scopo di aiutare le famiglie e al tempo stesso di incentivare i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici. A rientrare nella platea dei beneficiari sono gli studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, che potranno accedere alla misura pagando una ‘quota fedeltà’ di 50 euro, indipendentemente dal valore della dichiarazione ISEE.
Scendendo verso il Sud Italia, spiccano i casi di Bari e Catania. La prima promuove l’iniziativa ‘Muvt’ che permette di acquistare un abbonamento annuale alla linea Amtab a soli 20 euro; ciò vale anche per tutti gli studenti iscritti a ogni ordine e grado di scuola del capoluogo pugliese. Anche a Catania il costo dell’abbonamento annuale per tutti gli studenti è di 20 euro; qui a fare la differenza è la fruttuosa collaborazione tra l’azienda di trasporti cittadina ‘AMTS’ e l’Università degli Studi di Catania, che fa rientrare l’iniziativa tra le agevolazioni dedicate agli universitari, valida per lo scorso anno accademico ma che presumibilmente sarà confermata anche per il prossimo, allargando notevolmente la platea dei beneficiari.
Le città contengono i costi ma al Nord viaggiare costa sempre di più
A Milano, invece, lo scenario cambia. L’Azienda dei Trasporti del capoluogo (ATM) mette a disposizione ‘BonusX’, un’agevolazione che si basa sull’età e sul modello ISEE, ben lontana però dal garantire la gratuità dei trasporti. In generale, la misura per gli studenti si traduce in un risparmio di 100 euro sull’abbonamento annuale: dai 300 euro previsti per i senior ai 200 euro per tutti gli under 27, senza distinzione di reddito. La stessa fascia di prezzi viene estesa fino a tutti gli under 30 ma, in questo caso, occorre presentare una dichiarazione ISEE del valore non superiore ai 28mila euro.
Non troppo diversa la situazione a Torino, dove la giunta Lo Russo ha di recente addirittura alzato il costo di biglietti e abbonamenti. Mentre agli studenti viene riservato uno sconto che varia in base al valore ISEE, con tre differenti scaglioni. La tariffa ordinaria, si legge sul sito GTT (l’azienda dei trasporti torinese), ammonta a 258 euro per l’abbonamento annuale under 26, ma si può ridurre (158 euro) nel caso di un ISEE inferiore a 12mila euro. Nel secondo scaglione rientrano gli studenti under 26 con ISEE fino a 20mila euro: per loro il costo di un abbonamento annuale è di 178 euro. Infine, il terzo scaglione - dove rientrano studenti con ISEE superiore a 50mila euro - che prevede un costo di 208 euro per l’abbonamento annuale.
Rimanendo nel Nord Italia, a Genova sarà gratis spostarsi in città, ma solo per le matricole dell’Università di Genova (sono inclusi gli iscritti al primo anno di un corso di laurea triennale o magistrale, dottorato, scuola di specializzazione, master). Per gli altri Under 26, l'abbonamento annuale CityPass AMT è invece al prezzo scontato di 255 euro.
Tornando verso Sud, la città di Palermo offre diverse agevolazioni che tuttavia non competono con gli esempi virtuosi di Bari e Catania. Nel capoluogo siciliano, infatti, gli studenti under 27 possono ottenere un abbonamento annuale al costo di 150 euro, la metà rispetto alla tariffa ordinaria. Un costo comunque importante, specie per tutti quegli studenti che non hanno alle spalle famiglie con grandi capacità di spesa.
“I trasporti pubblici - ricorda Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella fruizione del diritto allo studio, al punto da forzare il ricorso alla Dad durante il periodo di pandemia per manifesta mancanza di capienza. La maggior parte degli studenti delle scuole superiori, per necessità o per scelta, deve far ricorso ai mezzi pubblici. E in un tempo di prezzi alle stelle, come quello che stiamo vivendo, sarebbe opportuno azzerare o ridurre sensibilmente il costo in capo agli studenti provenienti dalle famiglie meno abbienti. E se questo è già realtà in molte delle grandi città italiane, in altre l'agevolazione è quasi un miraggio”.