L’ateneo fa la differenza? Possibile. Ma anche la tipologia di corso e il gruppo disciplinare non sono da meno. Ecco i dati AlmaLaurea per capire chi ha la carriera più “invidiabile?
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Lentamente il tempo degli esami lascia spazio a quello delle vacanze. Si tratta ormai degli ultimi appelli della sessione estiva e, subito dopo, inizia il meritato riposo. Ma di sicuro ciò che fa ogni universitario in questo periodo è tirare le somme: come è andato l’anno accademico? La mia media è abbastanza alta o potrei fare di più? Così come chi si dovrà iscrivere all’università ragiona su quale ateneo puntare per avere le soddisfazioni maggiori. Un aiuto per capire tutto questo può arrivare osservando la carriera degli altri studenti. Tenendo ben presente che, in quanto a medie e voti d’esame nonché di laurea, esistono delle variabili non indifferenti. Ad esempio, tra ateneo e ateneo e tra gruppi disciplinari. Lo ha scoperto Skuola.net spulciando tra i dati dell’ultimo rapporto AlmaLaurea 2021 sul profilo dei laureati. Infatti, in alcune università i 18 sembrano totalmente fuori dal comune, mentre in altre si stenta a prendere 30. Per non parlare di quelle in cui i 110 e lode sono praticamente all’ordine del giorno. E anche tra le diverse materie di studio le differenze si vedono eccome.
Voti più alti alla magistrale, alla triennale ci si accontenta. Ciclo unico? Una via di mezzo
Iniziamo col dire che tra i voti dei laureati del 2020 molto varia a seconda del ciclo frequentato. Alla triennale si va decisamente peggio, forse perché si pensa di “recuperare” alla magistrale o di bruciare le tappe in vista del traguardo più prestigioso: dai corsi di primo livello, in media, si esce con poco più di 100 (100,1). La media di voto agli esami? Complessivamente un dignitoso 25,6. Insomma, se la sessione estiva è in linea con questi numeri nel corso di primo livello, allora si è perfettamente nella media.
Il discorso cambia notevolmente se guardiamo ai risultati degli studenti del biennio magistrale: i voti d’esame qui volano fino a un valore mediano di ben 27,6. E anche per il voto di laurea di secondo livello non ci si accontenta: prendendo in esame gli studenti di tutti gli atenei italiani, la media si attesta a 108 punti.
Cosa succede, invece, se si frequenta un corso di laurea a ciclo unico? Una via di mezzo: come voti d’esame si viaggia a una media di 26,6, mentre i laureati escono con un punteggio medio di 105,6.
I più bravi all’università? Gli studenti di ambito letterario e umanistico
Ma, come detto, molto cambia a seconda di dove si frequenta l’università. Prima di vedere quali sono gli atenei dove gli studenti riescono a ottenere voti di laurea e d’esame più alti, sbirciamo però qual è la situazione tra i vari gruppi disciplinari. Consultando i dati di tutti i laureati del 2020 (triennali, magistrali, ciclo unico) emerge che, complessivamente, sono quelli di ambito letterario umanistico a tenere la leadership dei primi della classe, con una media agli esami di quasi 28 (27,9) e un voto di laurea medio pari a 107,3.
Dopodiché le classifiche si dividono: subito dopo gli ‘umanisti’, la migliore performance agli esami per i laureati di arte e design (27,3), per quelli di ambito psicologico (26,8), di ambito linguistico (26,8) e medico-sanitario e farmaceutico (26,6). Mentre concentrandoci sulle lauree, se la cavano meglio gli universitari di ambito medico-sanitario e farmaceutico (106,4), artistico e design (105,3), scientifico (104,2) e psicologico (104).
Gli atenei dove ci si laurea con i voti più alti: Nord, Centro e Sud piazzano tutte università sul podio
Ma ecco la parte più succulenta. Quali sono gli atenei che “sfornano” laureati da 110 e lode? Una premessa: bisogna considerare che il 110 e lode viene contato da AlmaLaurea come un punteggio pari a 113. E questo spiega come mai in alcuni casi si raggiungono voti medi superiori a 110.
Partendo dalle lauree triennali, presso l’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano il titolo si consegue con un punteggio medio di 104,6 ed è il più alto per questo tipo di corsi. Seguono l’Università Internazionale di Roma (103,9) e l’Università IUAV di Venezia (103,7). La prima università pubblica della graduatoria è quella di Foggia (103,3), quindi troviamo Camerino (102,9), Messina (102,6) e Catanzaro (102,4). Concludono la top ten l’Università della Tuscia (102,3), l’Università di Palermo (102,3) e la LUMSA di Roma (102,1).
Per le lauree a ciclo unico spiccano le prestazioni dei laureati al Campus Bio-Medico di Roma, con un voto medio di 111,7. Ottimo riscontro anche per chi conclude gli studi all’Università Politecnica delle Marche e all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano : in entrambi i casi il punteggio medio è 110,6. A seguire, troviamo l’Università di Foggia (108,7), il Politecnico di Bari (108,6), l’Università di Palermo (108,5) e l’Università della Valle d’Aosta (108,3). Per finire, tra le prime dieci ci sono anche l’Università di Cagliari (108,3), Roma La Sapienza (107,7) e l’Università dell’Aquila (107,7).
Passando alle lauree magistrali, vince la palma d’oro come ateneo dove i laureati hanno i risultati migliori l’Università della Basilicata. Qui, di media, ottengono un notevole 110,8. Eccellenti anche coloro che hanno frequentato la biennale al Campus Bio-Medico di Roma, che escono mediamente o all’Università di Palermo (110,5 il loro voto di laurea medio). Seguono l’Università per Stranieri di Siena (110,3), l’Università di Bari (110), la LUMSA di Roma (109,9), l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano (109,8), l’Università del Molise (109,7), l’Università di Sassari (109,7). Poi Napoli Orientale, l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università di Cagliari, l’Università del Sannio e Napoli Parthenope, tutte con 109,6.