Dopo il boom degli scorsi anni, legato forse allo scoppio della pandemia, calano gli iscritti al test per l’accesso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie
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C’è la fila per fare i fisioterapisti, ma mancano i tecnici audioprotesisti. Alla vigilia dei test d’ingresso per i corsi di laurea in professioni sanitarie - in programma il 15 settembre - è possibile tracciare un bilancio delle carriere più ambite e di quelle più sottovalutate, per le quali ci sono più posti disponibili che candidati. Sono 22 i corsi di laurea a vocazione “tecnica” nell’area sanitaria che, al pari di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria sono ad accesso programmato a livello nazionale. Ogni volta migliaia di studenti si contendono un posto e, specialmente per le specializzazioni più ambite, l’impresa può essere davvero ardua.
Stavolta, però, gli aspiranti Infermieri, Fisioterapisti, Tecnici sanitari possono affrontare le prove con maggior ottimismo. Perché, così come avvenuto per i test di Medicina e Veterinaria, nel 2022 aumentano nettamente le chance di successo rispetto al recente passato. A mostrarlo un’elaborazione effettuata per il portale Skuola.net da Angelantonio Mastrillo, Segretario della Conferenza nazionale dei corsi di laurea nelle Professioni Sanitarie, docente in organizzazione delle Professioni Sanitarie all'Università di Bologna.
Cala il richiamo delle Professioni Sanitarie
Analizzando l’offerta didattica di 39 atenei statali d’Italia che hanno avviato questi percorsi si osserva, infatti, che per il prossimo anno accademico complessivamente ci sono a disposizione 29.808 “matricole” - oltre la metà della quali (17.972) per la sola Infermieristica - con un aumento del +3,9% rispetto a dodici mesi fa (nel 2021 furono 28.893). Parallelamente, poi, dopo anni in crescita si assiste anche a un calo del numero dei candidati: nel 2021 furono 72.822, oggi le domande si fermano a 67.804 (-7%). Una contrazione dell’appeal che attraversa in maniera più o meno significativa quasi tutti i corsi di laurea e che si registra per la prima volta dopo gli anni della pandemia, proprio in un momento in cui c’è più bisogno di figure specializzate in corsia.
I candidati avranno più chance di passare, ma Fisioterapia rimane la più ostica
D’altro canto, tuttavia, ciò significa che il rapporto tra domande e posti sarà un po’ più favorevole ai ragazzi: per il 2022, a livello generale, passerà un candidato ogni 2,3 quando l’anno scorso la proporzione fu di uno ogni 2,5. Un dato lontano anni luce da quanto accadeva fino a una decina di anni fa: nel 2011, ad esempio, il rapporto candidati per posto superò il massimo storico attestandosi a quota 4,9.
Ovviamente questo è un dato medio, che va poi calato sulla Professione sanitaria che si mette nel mirino. Ce ne sono alcune che hanno per tradizione un’altissima concorrenza, mentre altre hanno addirittura più posti che candidati. Per questo, l’analisi si è voluta concentrare anche sui singoli corsi di laurea, perlomeno su quelli più rilevanti (con più di 800 posti messi a bando su scala nazionale). Entrare a Fisioterapia si conferma la sfida più ostica. Anche quest’anno è quella che ha il rapporto meno favorevole tra posti e domande: 1 ogni 7,7. Ma è comunque migliore rispetto al 2021, quando fu di 1 su 8,4. Questo perché aumentano leggermente i posti (da 2.597 a 2.622) e scendono le candidature (da 21.851 a a 20.200).
A seguire, in cima alla scala di difficoltà, troviamo (anche qui non è una novità) Ostetricia: ne passerà 1 su 5,8, ma nel 2021 si parlava di 1 su 6,1. Il motivo, anche qui, è dovuto al calo delle domande (da 6.350 a 6.334) e al parallelo aumento dei posti (da 1.034 a 1.097). Dopodiché abbiamo il corso per Logopedista, che segue le medesime dinamiche: passerà 1 ogni 4,1 (uno in più rispetto allo scorso anno, quando la proporzione fu di 1 su 5,1), con il numero di posti che sale da 856 a 915 e quello degli iscritti che scende da 4.360 a 3.724 (-14,6%).
I corsi dove la competizione è meno agguerrita: c’è anche Infermieristica
Infermieristica, pur essendo il percorso con più aspiranti iscritti, farà entrare la gran parte dei candidati: 1 su 1,4 (nel 2021 fu 1 su 1,6). Questo anche per l’andamento in picchiata delle domande: ben -9,2% rispetto allo scorso anno, si passa da 27.952 a 25.380 aspiranti infermieri.
Proseguendo nell’elenco dei corsi, quello per Tecnici di Radiologia registra una contrazione del -2,2% delle domande (da 4.465 a 4.366) per 1.327 posti (dai 1.297 del 2021) portando il rapporto posti/domande da 1 su 3,4 a 1 su 3,3. Situazione pressoché immutata di anno in anno per gli aspiranti Tecnici di Laboratorio: i posti restano 1.212, le domande salgono leggermente da 2.010 a 2.082 (+3,6%). Di conseguenza il rapporto posti/domande rimane lo stesso, confermandosi a 1 su 1,7. Per quanto riguarda Igienisti Dentali, abbiamo un +8,4% di domande, che passano da 2.332 a 2.527, e un +10,3% di posti (da 748 a 825), lasciando stabile il rapporto posti/domande a 1 su 3,1.
Ma, come detto, ci sono corsi dove il rapporto domande su posti disponibili è inferiore all’unità, il che vuol dire che le prime sono di meno dei secondi, almeno su scala nazionale. E’ il caso, tra i percorsi più frequentati, di quello per Tecnici della Prevenzione: 702 domande per 852 posti. E di quelli per Educatori professionali 697 domande per 809) o per Tecnici Audioprotesisti (157 per 280).