Nell’ultimo decennio gli iscritti agli atenei online sono quintuplicati: il rapporto di Federconsumatori svela quanto costa davvero laurearsi in questo tipo di università
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Negli ultimi dieci anni gli atenei online hanno visto quintuplicare il numero di immatricolati: oggi quasi 1 universitario su 7 frequenta a distanza. I segreti di questa crescita? Comodità, flessibilità e, a conti fatti, costi ridotti. Se, infatti, le tasse d’iscrizione sulla carta superano generalmente quelle degli atenei tradizionali, l’assenza di spese per libri, trasporti, pasti nonché agevolazioni varie abbattono il “conto”.
A evidenziarlo è il portale Skuola.net, che ha analizzato l’undicesimo Rapporto di Federconsumatori, svolto in collaborazione con Fondazione Isscon (Istituto Studi sul Consumo), che ha analizzato i costi dell’istruzione terziaria nel nostro Paese.
La spesa per seguire un corso di laurea online, sia triennale che magistrale, in assenza di convenzioni, agevolazioni e sconti oscilla tra 2.000 euro e i 4.290 euro all’anno, a seconda del percorso di studi e della struttura scelti.
A cui vanno aggiunti costi accessori fissi: le tasse di segreteria, la tassa regionale per il diritto allo studio (come, del resto negli atenei tradizionali) e il contributo per svolgere gli esami “dal vivo”. Cosicché, alla fine, si arriva a una media di 200-400 euro in più per ogni anno accademico.
Questo “listino” è, però, chiavi in mano per la maggior parte degli studenti. Mentre negli atenei tradizionali l’ISEE la fa da padrone e solo per i redditi più bassi, al di là delle borse di studio, può arrivare ad azzerare le spettanze annuali dovuti all’ateneo grazie alla cosiddetta no tax area, tasse regionali e altri ammennicoli esclusi. Cosicché la spesa media rilevata da Federconsumatori in un ateneo statale tradizionale, pur partendo da poco più di 1.500 euro può tranquillamente superare i 4.000 euro negli atenei e nei corsi di laurea più costosi. A cui vanno poi sommate le spese accessorie.
I costi delle università telematiche
Inoltre, anche nelle telematiche l’importo della retta può essere “scontato” grazie ad alcune agevolazioni introdotte dai singoli atenei. Tra le principali categorie beneficiarie ci sono gli under 26 che, a seconda dell’ateneo di riferimento, possono godere di una tassazione ridotta. Stessa cosa per le studentesse in gravidanza e per tutti i giovani neo-genitori. Riduzioni previste sovente pure per i membri delle Forze Armate e per i loro familiari.
Alla fine, dunque, l’analisi di Federconsumatori - condotta sui soli 11 atenei telematici riconosciuti dal Ministero dell'Università e della Ricerca in Italia - vede gli importi richiesti per la frequenza annuale non sforare praticamente mai i 3.000 euro. E, in alcuni casi, si scende fino ai 1.300 euro.
Il costo medio annuale di iscrizione più alto, considerando ipotetiche agevolazioni, tra gli atenei monitorati dal report risulta quello dell’Università Telematica “Giustino Fortunato”, pari a 3.000 euro. Seguono l’Università eCampus, che richiede circa 2.711 euro all’anno, e l’Università “San Raffaele” di Roma (2.472 euro).
L’Università Telematica “Pegaso” ha un costo medio di 2.383 euro, mentre l’Università “Mercatorum” si attesta sui 2.227 euro. Leggermente inferiore è il listino dell’Università Telematica “Leonardo da Vinci”, che ammonta a 2.200 euro, seguita dall’Università Telematica Internazionale “Uninettuno” con 2.100 euro.
E dall’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”, che presenta un conto di 2.030 euro all’anno. Infine, l’Università degli Studi di Roma “UnitelmaSapienza”, la più accessibile, con un costo medio annuale di 1.337 euro.
Ricordando, come già accennato, che le spese finiscono più o meno qui: infatti si può virtualmente completare l’intero percorso di studi senza comprare nemmeno un testo aggiuntivo - di solito quello che serve per studiare è integrato nella piattaforma di e-learning - né spendere per le ripetizioni private - visto che ci sono servizi di tutoraggio spesso inclusi nella retta - senza peraltro muoversi da casa per sostenere gli esami o addirittura per la discussione della tesi.