L'INVITO DEL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE

Valditara alle scuole: non dimenticate l’educazione al rispetto di genere nelle ore di Educazione civica. E avvia un monitoraggio

Il numero uno del MIM ha annunciato un piano d’azione volto a sostenere gli istituti nella promozione della parità di genere e nella prevenzione della violenza

09 Apr 2025 - 15:31
 © agenzia

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Dalla formazione degli insegnanti alle attività educative dedicate agli studenti, fino al monitoraggio dei singoli istituti: la scuola è pronta a fare la sua parte nella lotta contro la violenza di genere.

Il progetto di MIM e INDIRE

Lo ha annunciato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in occasione della presentazione del progetto per le scuole elaborato dall’INDIRE, l’agenzia ministeriale che si occupa del monitoraggio e dello sviluppo delle azioni educative innovative nel sistema scolastico.

Il ‘braccio armato’ del MIM avrà un ruolo centrale nello sviluppo di un piano strategico di supporto rivolto alle scuole per promuovere la parità di genere e prevenire ogni forma di violenza.

Nelle nuove linee guida sull'Educazione civica una prima risposta

Non si tratta del tanto (polemizzato) progetto di Educazione alle Relazioni partorito sulla scorta dello shock seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin, bensì della semplice applicazione delle nuove linee guida sull'Educazione civica, in vigore dallo scorso settembre:  come specifico obiettivo di apprendimento, le scuole sono incoraggiate a organizzare attività come gruppi di discussione e focus group, coinvolgendo studenti e famiglie, al fine di sensibilizzare e educare sulla tematica della violenza di genere.

Come segnala il sito Skuola.net, nel documento si ricorda infatti che “particolare attenzione andrà riservata al contrasto alla violenza contro le donne, per educare a relazioni corrette e rispettose, al fine altresì di promuovere la parità fra uomo e donna e di far conoscere l’importanza della conciliazione vita-lavoro, dell’occupabilità e dell’imprenditorialità femminile".

Attraverso anche azioni concrete, come “stabilire una connessione con gli attori che operano per porre fine alla discriminazione e alla violenza contro le donne”. La palla ora passa alle scuole, che possono scegliere quindi di implementare queste tematiche nell’ambito delle ore destinate all’Educazione civica: ricordiamo che l’ora settimanale ad essa destinata è virtuale, nel senso che non c’è un docente dedicato ma una programmazione fatta ad inizio anno sulle varie discipline dei prof delle materie “tradizionali”.

Visto che le linee guida toccano i più svariati temi di educazione alla cittadinanza - inclusa l’educazione finanziaria - non è detto che il contrasto alla violenza di genere rientri nelle attività effettivamente svolte.

Educazione civica: a che punto siamo?

Stando a un recente sondaggio targato Save the Children e IPSOS, meno di un adolescente su 2 (47%) ha fatto educazione sessuale e affettiva a scuola, percentuale che scende al 37% al Sud e nelle Isole. Nella maggior parte dei casi, il tema è stato affrontato in modo sporadico: il 44% riporta di aver partecipato a lezioni che si sono svolte solo per qualche settimana, mentre il 32% parla di un unico evento isolato durante la giornata di scuola.

Dopo l’ennesimo doppio femminicidio, Valditara ha affidato ai canali ufficiali questo accorato invito: “Ilaria Sula e Sara Campanella vittime, ancora una volta, di ragazzi incapaci di gestire un rifiuto. Serve una grande mobilitazione delle coscienze per educare al rispetto verso le donne. La scuola è impegnata a fare la sua parte. Abbiamo previsto per la prima volta, nelle linee guida sulla Educazione civica, l’educazione al rispetto e a relazioni corrette come specifico obiettivo di apprendimento, che deve interessare ogni disciplina. Ora è necessario che le scuole si attivino e siano nel contempo messe nelle condizioni di realizzare al meglio gli obiettivi previsti”.

La strategia elaborata da INDIRE si articola su tre macro-attività. La prima linea di intervento prevede azioni di supporto destinate agli istituti scolastici, che avranno il compito di analizzare autonomamente - e poi segnalare - le proprie necessità.

Sulla base delle indicazioni ricevute, INDIRE si occuperà di progettare percorsi di formazione continua per i docenti, volti a potenziare le loro competenze pedagogiche, metodologiche e relazionali, così da integrare in modo sistematico i temi del rispetto e della parità di genere all'interno dei diversi ambiti disciplinari. 

Una missione in più fasi

In più, riconoscendo ai dirigenti scolastici il presidio dello sviluppo personale e sociale degli studenti, il programma conta percorsi formativi pensati su misura per gli stessi presidi. Infine, saranno previsti percorsi di formazione tra pari, che permetteranno agli istituti scolastici di scambiarsi esperienze e diffondere modelli educativi innovativi.

In secondo luogo, si parla di azioni educative rivolte agli studenti, che includono un'analisi dei comportamenti e dei sistemi valoriali dei giovani. A seguito di ciò, saranno avviate attività di sensibilizzazione e percorsi educativi mirati a rafforzare le competenze relazionali, civiche e comunicative degli studenti, utilizzando strategie di coinvolgimento studentesco che favoriscano la partecipazione attiva e creino spazi di ascolto e confronto tra gli studenti.

Infine, la terza macro-attività prevede un monitoraggio costante delle strategie di intervento e dell'attuazione delle normative sulla parità di genere, con l'obiettivo di identificare le pratiche più efficaci e di documentare le attività di formazione tra pari svolte, così da favorire la diffusione di modelli educativi innovativi che possano consolidarsi nel tempo.

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