In attesa che le nuove regole sulla condotta scolastica entrino pienamente in vigore, negli istituti si prosegue con lo stesso copione dell’anno scorso. Tanti gli alunni che nelle prime settimane in classe riferiscono di episodi violenti. Nella metà dei casi ci si scaglia contro i professori. E troppo facilmente si arriva alle mani.
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La violenza a scuola non accenna a diminuire: sono bastate due settimane o poco più di lezione per registrare i primi casi di aggressioni fisiche o verbali tra studenti o verso i docenti. Oltre un alunno su dieci racconta di esserne stato già testimone.
A segnalarlo è un sondaggio di Skuola.net, realizzato interpellando 2.800 studenti di medie e superiori, proprio quelle al centro delle norme appena approvate dal Parlamento per contrastare il fenomeno. Che sottolinea anche come - dato ancora più allarmante - nella metà dei casi tra le vittime delle aggressioni ci siano gli insegnanti: il 6% degli intervistati - sul 13% totale che parla di violenze scolastiche - afferma che l’obiettivo dei bulli era un docente.
Nella metà dei casi si alzano le mani
La rilevazione si è svolta nella settimana antecedente all’approvazione definitiva della Riforma Valditara e fa emergere un quadro già di per sé molto preoccupante, che viene ulteriormente aggravato dalle modalità con cui vanno in scena questi episodi. Perché il livello della contesa sembra essersi alzato. Visto che, in circa uno scontro su due, dalle parole si è passati ai fatti: tra quanti riportano di violenze a scuola, il 45% sostiene che il faccia a faccia non si è fermato sul piano verbale ma che si sono anche allungate le mani.
Le dinamiche, però, cambiano a seconda del grado scolastico. Alle medie sembra che il tasso di litigiosità dei ragazzi sia molto più palpabile. Il numero di quanti hanno visto o saputo di episodi di matrice aggressiva nel proprio istituto, tra i più piccoli, si triplica: è il 29%. Il dato medio, ricordiamo, è del 13%. Mentre, isolando le superiori, ci si ferma al 9%.
Alle superiori, però, è più frequente che la violenza venga sfogata nel modo più censurabile: tra i più grandi, è il 54% degli studenti che riporta di scontri a scuola a parlare di un contatto fisico tra aggressori e vittime. Il dato medio, come visto, scende al 45%; alle medie al 34%.
Anche secondo gli studenti ci vogliono delle regole
E pensare che la situazione avrebbe potuto essere persino peggiore, se parecchie scuole non avessero deciso di mettere sull’attenti i propri alunni, anticipando quello che di lì a breve sarebbe arrivato. Circa uno studente su quattro (26%), infatti, dice che nei primi giorni di lezione gli è stato spiegato il contenuto della riforma sulla condotta e sulle sospensioni.
Resta però il fatto che il clima sta diventando sempre più pesante. Portando tantissimi studenti, andando in un certo senso contro i propri interessi, ad appoggiare il giro di vite voluto dal Ministero. Non a caso, sempre secondo un sondaggio targato Skuola.net, quasi sette alunni su dieci pensano che dei provvedimenti restrittivi possano combattere efficacemente il fenomeno: per il 27% potrebbero pressoché eliminarlo, per il 47% quantomeno ridimensionarlo.