UN SOGNO SFUMATO

Voto ai fuori sede: per ora salta tutto ma gli studenti non si arrendono

La Camera ha bocciato l’emendamento proposto dall’iniziativa "Io voto fuori sede" presentato dal deputato di Scelta Civica, Pierpaolo Vargiu

12 Mar 2014 - 15:04
 © ansa

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Nei giorni scorsi gli universitari hanno lanciato la petizione“Io voto fuori sede” per il diritto di voto a tutti che, per un motivo o per l'altro, si trovano a studiare lontani da casa. Ieri si era prospettata la possibilità che al Parlamento venisse approvato l'emendamento sull'Early vote. Ebbene, come segnala il portale Skuola.net, a 24 ore dalla notizia, questa possibilità sembra essere, almeno momentaneamente, sfumata.

All'interno della discussione relativa alla nuova legge elettorale, non è passato l'emendamento proposto dagli studenti fuori sede e dei quali Pierpaolo Vargiu, deputato di Scelta Civica, si è fatto portavoce all'interno della Camera.

BOCCIATO L'EARLY VOTE - La proposta degli universitari consisteva nel facilitare a tutti gli studenti e lavoratori fuori sede la facoltà di esprimere il voto, evitando loro interminabili viaggi della speranza attraverso il voto anticipato presso la Prefettura della Provincia indicata e quindi non necessariamente presso il Comune di residenza. Ai giovani in Erasmus sarebbe stata estesa la normativa riguardante tutti gli italiani residenti all'estero, con la spedizione del voto. Ebbene questo progetto, pur basato su una petizione che ha raccolto oltre 13mila firme, è apparso inapplicabile a causa di problemi tecnici.

IO VOTO FUORI SEDE NON SI ARRENDE - Ma i giovani di “Io voto fuori sede” non sembrano volersi arrendere di fronte a questa battuta d'arresto. La motivazione dei problemi tecnici e del poco tempo a disposizione per esaminare la loro proposta, è infatti apparsa ai loro occhi una scusa inaccettabile, soprattutto in considerazione del fatto che la loro “missione” è nata nel 2011. Una questione, insomma, quella del voto per i fuori sede non proprio dell'ultima ora. "Il Governo deve dare una data entro cui farà ciò che si è impegnato a fare con un ordine del giorno vincolante. Da domani ci mobiliteremo perché al Senato venga introdotto, con il contributo del Governo, un testo che superi i problemi tecnici che non esistono. Domani il dettaglio di chi ha votato contro e a favore”: questa la dichiarazione su Facebook del comitato "Io voto fuori sede”.

GIOVANI COALIZZATI - Ma nel frattempo anche Link - Coordinamento universitario - fa sapere di non aver affatto accettato la decisione della Camera: "Annunciamo perciò fin da ora iniziative di pressione e mobilitazione nell'arco delle prossime settimane per dire che questa è una questione di civiltà che non può essere in nessun modo ignorata". Un buon segnale, tuttavia, è arrivato direttamente dal neo ministro per le Riforme Costituzionali, Maria Elena Boschi, che dalle sue aperture al tema presentato sembra aver intuito la portata della questione, in prospettiva di una potenziale risoluzione nella discussione al Senato della stessa legge elettorale.

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