L'asteroide è tra i sorvegliati speciali: potrebbe cadere sulla Terra nei prossimi due secoli
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Materiali ricchi di carbonio, indispensabili per ottenere i mattoni della vita, potrebbero essere giunti sulla Terra con l'impatto di asteroidi dalla composizione simile a quella di Bennu, il fossile del Sistema Solare studiato dalla missione Osiris Rex della Nasa e descritto in sette articoli sulle riviste del gruppo Nature. Lo ha annunciato la Nasa. A raccogliere i dati ha contribuito l'Italia con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Il 31 gennaio la sonda Osiris-Rex ha raggiunto l'asteroide Bennu e dopo la ricognizione preliminare a distanze fino a 7 chilometri dalla superficie, per determinarne al meglio la massa e progettarne l'orbita, ha fatto il suo primo inserimento orbitale. E' rimasta in orbita attorno a Bennu, grande circa 500 metri, fino a metà febbraio, quando ne è uscita per l'altra serie di voli in vista della ultima fase di rilevamento. A luglio 2020, la sonda della Nasa si abbasserà sulla superficie dell'asteroide, tirerà fuori il suo braccio robotico per aspirare almeno 60 grammi della sua "sporcizia" da portare a casa, per poi rientrare sulla Terra nel 2023.
Bennu potrebbe cadere sulla Terra - Bennu, il cui nome deriva da una divinità dell'antico Egitto associata alla rinascita, è largo 500 metri ed è considerato un asteroide potenzialmente pericoloso in quanto, secondo le stime elaborate dall'italiano Andrea Milani, dell'università di Pisa, ha una possibilità su 2700 di colpire la Terra nei prossimi 200 anni. Proprio per questo motivo la missione è stata ribattezzata Osiris, come il dio egiziano della morte e dell'oltretomba associato spesso perà al concetto di rinascita.
La vita sulla Terra portata dagli asteroidi - I dati pubblicati forniscono la conferma definitiva che un asteroide simile a questo in passato abbia potuto portare sulla Terra materiali ricchi di acqua e di carbonio. "E' la conferma di quanto l'acqua sia importante negli asteroidi, considerati i responsabili dell'apporto di acqua sulla Terra", ha detto John Brucato, dell'Osservatorio di Arcetri dell'Inaf e che è fra gli autori di una delle ricerche pubblicate oggi. Si conferma inoltre, ha aggiunto il ricercatore, che "la Terra si è formata in una zona arida e solo in seguito a impatti con asteroidi simili a Bennu ha avuto un apporto di materia organica e acqua di origine extraterrestre". Ricerche precedenti indicavano infatti che l'acqua degli oceani ha una firma chimica che corrisponde a quella dell'acqua presente negli asteroidi e non a quella delle comete.
Dalle osservazioni condotte dalla sonda Osiris Rex è emerso inoltre che Bennu ha una composizione inattesa e, soprattutto, che potrebbe essere molto più antico di quanto si credesse. Secondo i numerosi gruppi di ricerca di sette Paesi che hanno analizzato i dati, Bennu potrebbe avere fra 100 milioni e un miliardo di anni e potrebbe essersi probabilmente formato nella fascia di asteroidi fra Marte e Giove. Singolari anche le caratteristiche geologiche dell'asteroide, dalla superficie costellata da grandi massi. Una cosa, questa, che suggerisce come nel corso della sua storia l'asteroide abbia inglobato frammenti di altri asteroidi di altre epoche, diventando così una sorta di testimone unico della storia del Sistema Solare.
Aggiornamento: la Nasa ha analizzato l'asteroide Bennu, "ricco di carbonio e acqua"