L'astronauta Luca Parmitano è rientrato sulla Terra
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Nessuno dei tre astronauti atterrati era in grado di camminare, dopo i mesi trascorsi in microgravità: i tre sono stati trasportati
La navetta Soyuz Ms-13 è atterrata nella steppa del Kazakhstan. Con l'astronauta Luca Parmitano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che porta a casa una collezione di record al termine della missione Beyond, rientrano i colleghi Christina Koch della Nasa, rimasta a bordo ben 328 giorni, e Alexander Skvortsov dell'agenzia spaziale russa Roscosmos. "Astroluca", appena uscito dalla capsula, è apparso in buone condizioni e ha sorriso.
La capsula è atterrata in posizione verticale e i tre astronauti sono stati aiutati a uscire dalle squadre di soccorso. La prima a uscire è stata Christina Koch, della Nasa, che porta a casa il suo record di permanenza continuativa di 328 giorni; quindi è stata la volta del comandante della Soyuz Alexander Skvortsov, anche lui in buone condizioni, e poi quella di Luca Parmitano.
Nessuno di loro è stato in grado di camminare, dopo i mesi trascorsi in microgravità: quindi i tre sono stati trasportati. I tre astronauti avranno bisogno di riprendersi dal viaggio di rientro. Dopo la separazione dalla Stazione Spaziale Internazionale, la navetta ha percorso due orbite e quindi ha cominciato la manovra di rientro. Alla quota di circa 120 chilometri la navetta ha frenato bruscamente per rallentare la sua corsa e questo punto il modulo di rientro nel quale hanno viaggiato i tre astronauti, protetto da uno scudo termico, si è sganciato dal modulo orbitale e da quello di servizio, destinati a distruggersi nell'impatto con l'atmosfera. Quindi la Soyuz si è girata nella posizione corretta, in modo da essere protetta dallo scudo termico dalle altissime temperature, che possono raggiungere 1.600 gradi nel momento in cui la navetta attraversa l'atmosfera.
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Durante la frenata gli astronauti sono stati letteralmente schiacciati sui sedili da una forza di gravità pari quattro o cinque volte quella terrestre. Quindi si sono aperti i paracadute secondari e poi quello principale, che hanno ulteriormente frenato la navetta per rendere meno brusco l'impatto con il suolo, e l'accensione dei retrorazzi ha ulteriormente risotto la velocità di impatto a circa 5 chilometri orari.