Scoperta da un astrofilo nei dati della sonda Soho dell'Agenzia spaziale europea e della Nasa, l'astro è ora osservabile prima dell'alba ma dal 24 o 25 aprile anche di sera
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Una nuova cometa promette di dare spettacolo dopo Pasqua. È già osservabile con piccoli telescopi amatoriali e dopo il periodo pasquale dovrebbe diventare visibile con un piccolo binocolo o forse anche a occhio nudo: il suo nome provvisorio è SWAN25F, perché è appena stata scoperta dall'astrofilo australiano Michael Mattiazzo analizzando i dati dello strumento Swan a bordo di Soho, la sonda spaziale per l'osservazione del Sole gestita da Nasa e Agenzia spaziale europea.
"Al momento è ancora in corso la procedura che porterà al rilascio della designazione ufficiale della cometa da parte del Minor Planet Center", afferma l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project. "In questi giorni la si può osservare bassa sull'orizzonte verso nord-est, tra le stelle di Pegaso, poco prima del sorgere del Sole: dall'Italia il momento migliore è intorno alle 4:55 del mattino, quando la cometa si trova a un'altezza di circa 10 gradi. Purtroppo le condizioni non sono ideali, perché SWAN25F si alza proprio quando inizia ad albeggiare".
La sua chioma verde brillante ha già catalizzato l'attenzione di tantissimi astrofili, che stanno facendo a gara per riprenderla con i loro telescopi. La cometa, sottolinea Masi, "si sta lentamente muovendo verso nord e pian piano si sposterà dal cielo mattutino a quello serale, diventando comodamente osservabile di sera tra il 24 e il 25 aprile. Stando all'orbita preliminare al momento disponibile, la cometa passerà al perielio (il punto più vicino al Sole) intorno al primo maggio e sarà visibile con un binocolo. Nelle ultime 48 ore ha però fatto registrare un interessante guizzo di luminosità che lascia ben sperare".
"La cometa sembra illuminarsi piuttosto rapidamente", afferma anche Nick James della British Astronomical Association. Secondo molti astrofili non è escluso che possa diventare visibile a occhio nudo entro la fine di aprile, ma "è troppo presto per prevedere quale sarà la luminosità massima. Abbiamo bisogno di altri giorni di osservazioni per confermare l'attuale tendenza", precisa James.