La particolarità è stata nella sua posizione perché si trovava a "solo" 356.761 chilometri dalla Terra
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La più grande e brillante Luna piena del 2019 poteva essere minacciata dalle nuvole, che rischiavano di guastare lo spettacolo, ma fortunatamente non ci sono riuscite. Questa Luna piena di febbraio è stata anche la "Luna della neve", secondo la tradizione dei nativi americani, che la chiamavano così perché cade nel periodo con le nevicate più abbondanti dell'anno.
La Luna piena che si è messa in mostra fra il 19 e il 20 febbraio in tutta la sua splendida totalità illuminando i cieli del pianeta, ha offerto una "esibizione" che gli astrofisici, hanno definito "emozionante", da "non perdere".
La particolarità è stata nella sua posizione perché la "Superluna" si trovava a "solo" 356.761 chilometri dalla Terra. Di solito la distanza è di 30mila chilometri in più e questo storico "dettaglio" ha favorito un "incontro ravvicinato" irripetibile. Un occhio sensibile ha potuto cogliere un diametro della Luna del 14% più grande rispetto a quando l'astro si trova nel punto più lontano e apprezzarne una luminosità maggiore del 30%.
Probabilmente non è facile capire e valutare ad occhio nudo queste differenze ma lo spettacolo, come assicurano gli esperti, non ha fatto che rendere omaggio, nella maniera più chiara e trasparente, al 50esimo anniversario del primo sbarco umano sul suolo lunare. Il 2019 viene considerato infatti l'Anno della Luna: iniziato con l'eclissi dello scorso gennaio, e la "Superluna" ha già dato appuntamento ai suoi fan per il 19 marzo, a ridosso dell'equinozio di primavera. M