Da uno studio al quale partecipa anche la Sapienza di Roma nuovi indizi sulla struttura interna del pianeta. La scoperta apre nuove prospettive per le future missioni spaziali
Anche Marte ha un polo nord e la calotta ghiacciata relativamente giovane che lo ricopre sta facendo abbassare la crosta sottostante al ritmo di circa 0,13 millimetri all'anno. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature da un team internazionale a cui partecipa anche il dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza di Roma.
Questo abbassamento è dovuto al fatto che la parte superiore del mantello è fredda, altamente viscosa e molto più rigida rispetto a quella del mantello terrestre. I ricercatori hanno condotto un'analisi geofisica simile a quella utilizzata sulla Terra per studiare la deformazione della crosta terrestre sotto il peso delle masse glaciali. Nello specifico, i dati raccolti dall'unico sismometro presente sul Pianeta Rosso, quello della missione Insight, sono stati combinati con l’analisi delle variazioni temporali delle anomalie gravitazionali su Marte e modelli di evoluzione termica.
Lo studio indica inoltre che la calotta polare marziana (larga circa 1.000 chilometri e spessa 3 chilometri) ha un’età stimata tra i 2 e 12 milioni di anni, dunque è significativamente più giovane rispetto ad altre grandi strutture della superficie del pianeta. Questa scoperta apre nuove prospettive per le future missioni spaziali come Oracle, proposta e concepita dal gruppo di Sapienza, e MaQuIs, che potranno approfondire la comprensione della storia geologica del pianeta, del suo passato climatico e della sua potenziale abitabilità.