Lo studio

Luna, identificata l'origine della sua sottilissima atmosfera

Lo strato atmosferico chiamato "esofera" deriverebbe da continui impatti di meteoriti che colpiscono la superficie lunare da oltre 4 miliardi di anni che sono capaci di vaporizzare particelle del suolo e sollevarle in aria

05 Ago 2024 - 13:46
 © Ansa

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Sulla Luna c'è un'atmosfera sottilissima. L'origine di quest'ultima ha fatto arrovellare gli astronomi per molto tempo, ma ora sembra che sia stato finalmente messo un punto alla questione grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, e guidato dal Massachusetts Institute of Technology. 

Precedenti missioni dedicate proprio ad analizzare la super-rarefatta atmosfera lunare, più precisamente detta "esosfera", non erano riuscite a dare una risposta definitiva alla questione, perciò i ricercatori guidati da Nicole Nie hanno deciso di esaminare da vicino i campioni di suolo riportati sulla Terra dalle missioni Apollo della Nasa. 

"Senza i campioni delle missioni Apollo non saremmo stati in grado di ottenere dati cosi' precisi", dice Nie: "È fondamentale continuare a riportare campioni dalla Luna e da altri corpi planetari".

Come si è formata l'atmosfera della Luna?

 Secondo gli studiosi, i principali responsabili sarebbero i continui impatti di meteoriti che colpiscono la superficie lunare da quasi 4,5 miliardi di anni, capaci di vaporizzare particelle del suolo e sollevarle in aria.  

Lo studio si è concentrato, in particolare, su due elementi, il potassio e il rubidio, che esistono in forme più leggere e più pesanti: le prime hanno maggiori probabilità di essere sollevate in aria, mentre le seconde dovrebbero ricadere al suolo. I risultati indicano che il fenomeno dominante per la formazione dell'atmosfera lunare è la vaporizzazione dovuta all'impatto con i meteoriti, che dovrebbe incidere almeno per il 70%. La restante parte si deve, probabilmente, all'azione del vento solare: in questo caso, le particelle cariche di energia colpiscono la superficie del nostro satellite, trasferiscono quell'energia agli atomi del suolo e li fanno "volare" in aria. 

La scoperta apre nuovi scenari anche per altre lune e asteroidi al centro di future missioni spaziali, dove potrebbero essere all'opera meccanismi simili. 

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