La scoperta

Individuata una coppia di stelle che esploderà: è molto vicina a noi

Identificati da alcuni ricercatori inglesi, gli astri si trovano ad appena 150 anni luce dalla Terra. Ma anche se produrranno una violenta esplosione, non ci sono rischi per il nostro pianeta

04 Apr 2025 - 18:34
 © Università di Warwick

© Università di Warwick

Scoperta ad appena 150 anni luce dalla Terra una coppia di stelle in rotazione l'una intorno all'altra, talmente vicine che entreranno in collisione esplodendo in una supernova che sarà dieci volte più luminosa della Luna. A identificarle sono state le osservazioni guidate da James Munday, dell'università britannica di Warwick, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy.

Ragionando su scale astronomiche la nuova coppia di piccole stelle, due nane bianche, si trovano nel cortile di casa nostra, in direzione del centro della Via Lattea: talmente vicine che quando esploderanno avranno una luminosità apparente nel cielo dieci volte maggiore della Luna e 200.000 volte più di Giove. Le osservazioni hanno evidenziato che la coppia di stelle, entrambe il residuo di due precedenti stelle più grandi, sono separate da una distanza di 60 volte inferiore a quella che separa il Sole dalla Terra.

Di quali stelle si tratta?

 "Mi sono reso conto rapidamente che avevamo scoperto la prima binaria di nane bianche doppie che porterà senza dubbio a una supernova di tipo 1", ha detto Munday. Le supernovae di tipo 1 sono una tipologia di esplosioni stellari dovute alla presenza molto ravvicinata di due stelle in cui generalmente la più massiccia della coppia strappa materiali dalla compagnia crescendo sempre più fio a raggiungere un limite oltre il quale esplode. Le due stelle oggi impiegano appena quattordici ore per completare un'orbita e si stima che gradualmente si avvicineranno sempre più e, poco prima di esplodere, si muoveranno così velocemente da completare un'orbita in soli 30-40 secondi. Ma nonostante l'evento sarà violentissimo e la distanza sia molto ravvicinata non si prevedono rischi per il nostro pianeta perché l'esplosione non è prevista prima di altri 23 miliardi di anni. 

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri