GRAZIE AL TELESCOPIO ALMA

C'è ossigeno nella galassia più distante da noi

Così lontana che la sua luce impiega 13,4 miliardi di anni a raggiungere la Terra. La scoperta di due gruppi di astronomi, uno italiano e l'altro olandese 

21 Mar 2025 - 16:58
 © ESO/M. Kornmesser

© ESO/M. Kornmesser

C'è ossigeno nella galassia più distante conosciuta: esisteva già quando l'universo era giovanissimo ed è così lontana che la sua luce ha impiegato 13,4 miliardi di anni per giungere fino a noi. A scoprirlo sono stati due gruppi di astronomi che hanno utilizzato il radiotelescopio Alma dello European Southern Observatory. 

La scoperta suggerisce che le galassie dell’universo primordiale potrebbero essersi formate molto più rapidamente del previsto. La galassia, indicata con la sigla JADES-GS-z14-0, era stata scoperta nel 2024 grazie al telescopio James Webb.

Gli studi

 Il primo studio, a guida italiana, è stato pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics ed è stato coordinato dall’italiano Stefano Carniani, della Scuola Normale Superiore di Pisa; il secondo studio, a guida olandese, è online sulla piattaforma arXiv e in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal; lo ha coordinato Sander Schouws dell’Università di Leida e la Scuola Normale di Pisa ha contribuito anche a questo articolo.

“Sono rimasto stupito da questi risultati inaspettati perché hanno aperto una nuova visione sulle prime fasi dell’evoluzione delle galassie. La prova che una galassia sia già matura nell'universo neonato solleva interrogativi su quando e come si sia formata", commenta Carniani. "È come trovare un adolescente dove ti aspetteresti solo bambini. I risultati mostrano che la galassia si è formata molto rapidamente e che sta anche maturando altrettanto rapidamente", aggiunge. 

Solitamente le galassie, all’inizio della loro vita, sono piene di stelle giovani fatte principalmente di elementi leggeri come idrogeno ed elio; solo invecchiando producono elementi più pesanti come l’ossigeno. Si pensava che all’epoca della galassia JADES-GS-z14-0, quando l'universo aveva solo 300 milioni di anni, circa il 2% della sua età attuale, quest’ultimo fosse ancora troppo giovane per ospitare elementi pesanti: invece, i dati raccolti con il telescopio Alma indicano che la galassia ne contiene una quantità dieci volte maggiore del previsto.

La ricerca ha anche permesso di misurare la distanza che ci separa da JADES-GS-z14-0 in maniera molto più accurata. "Grazie ad Alma abbiamo ottenuto una misurazione estremamente precisa fino a un’incertezza di appena lo 0,005%, pari a cinque centimetri su una distanza di un chilometro, e ciò ci consente di svelare la rapida evoluzione di questo agglomerato di stelle", affermano Eleonora Parlanti e Giacomo Venturi della Normale di Pisa

"La scoperta rappresenta una sfida e un’opportunità per i modelli di formazione ed evoluzione delle galassie e servirà da punto di riferimento per le successive simulazioni ai supercomputer che indagano le condizioni fisiche dell’universo primordiale", aggiunge Andrea Ferrara, coordinatore del gruppo di Cosmologia alla Normale. 

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri